domenica, giugno 29, 2003

Boccone amaro
Venerdì sera a cena , nel miglior agriturismo dell'Appennino, io , Alex , la Manu e Andrea. Pronti a gustare le specialità locali tanto decantateci .
Ci viene servito quello che sentenzieremo all’unanimità come uno dei migliori primi piatti che ci sia mai stato dato di assaporare: tortelli di patate al ragù di cervo.
E stiamo ancora deliziandoci in silenzio da tanta bontà , quando la Manu, nota guastafeste, se ne esordisce con un: "Certo che la carne di cervo è davvero speciale..Ehm…Ma lo sapete che nell'oasi protetta di S. vive un cervo cieco da un occhio ?!???"

Deglutisco.
O meglio.
Rischio di affogare.
Il boccone non va ne su ne giù.
Mentre i fotogrammi di un recente passato scorrono velocemente dinanzi ai miei occhi....

Marzo 2002.
In auto, di ritorno da una gita in Toscana con la famiglia..
Vedo nella penombra della sera un piccolo cerbiatto che salta dal ciglio della strada gettandosi contro la fiancata sinistra della nostra auto. Accostiamo 50 metri avanti. Alex scende e va a vedere se l'animale è ancora vivo e necessita aiuto. Il piccolo cervo è infatti a terra stordito, con il muso tumefatto da un lato . Si ferma sulla strada anche una coppia che si offre di caricare il cucciolo e di portarlo nell'oasi protetta di S. dove qualcuno si prenderà cura di lui.
Quella notte io fatico ad addormentarmi. Sono agitata, preoccupata per la sorte di quel piccolo cervo. E’ forte in me il timore che sia finito nel freezer di qualcuno…
Così ,il giorno seguente io, diffidente, rintraccio telefonicamente il soccorritore grazie alle indicazioni che ha lasciato ad Alex. Mi dice che ha appena telefonato al centro di recupero. Il cerbiatto ha perso un occhio . Ma si salverà e verrà liberato presto nell'oasi protetta attigua al centro di raccolta ..


Non avevo più avuto notizie di quell'animale la cui sorte era stata per me oggetto di tanta premura e preoccupazione.
E rammentarmi di lui mentre gusto questo favoloso piatto.. mi getta nel più nero sconforto.
Mi vergogno. Dell’ipocrisia con cui vivo senza coerenza questo e tanto altro nella stupida esistenza a cui mi sono conformata.

giovedì, giugno 26, 2003

IDEE x un matrimonio

L'IDEA geniale
Mi ero innamorata di quello splendido pareo di seta indiana ricamato a mano vendutomi in spiaggia un anno fa da un immigrato. Fin dall'inizio sognavo di poterlo trasformare in un abito. E un mese fa decisi di mettere in opera l'idea. Mi sarebbe piaciuto poterlo indossare in occasione del matrimonio di una collega previsto per la fine di giugno.
Mi sono dunque calata nelle veste creativa di designer, ho ideato un modello e l'ho tagliato impegnandomi per posizionare in maniera tattica tutti i ricami fatti a mano sulla seta.
L'ho infine messo nelle mani di mamma che avrebbe dovuto cucirlo, rifinirlo e portare cosi' a termine l'opera d'arte . In un clima familiare di grandi tensioni emotive. Mamma in fibrillazione, tutta agitata e impegnata più che mai ad affrontare le difficoltà impreviste che aveva incontrato nel corso dell'opera.
Ma finalmente ieri sera il traguardo è stato tagliato. E tutta orgogliosa e festante ella mi ha consegnato il capolavoro.

"Mm..m.mamma...ma c..c-come mai non c'è la fodera? N-n.n.non hai fatto la fodera?"
"Mo io no ..devo pensare a tutto io!!!"
"Come no...ma scusa....come faccio a mettermi un abito che è totalmente trasparente ?"
Alla disperata ricerca di un'IDEA....
Decido di buttare per aria armadi, soffitte, cantine, bauli e cassapanche alla ricerca di uno straccio utilizzabile come sottoveste. Poichè mamma si rifiuta categoricamente di ricominciare a lavorare per preparare un sotto-abito. Niente. L'oggetto del desiderio è introvabile.
Insomma. Non mi resta che arrendermi. Sono senza vie di scampo. O partecipo al matrimonio in versione porno, oppure è meglio che mi sbrighi a trovare un'alternativa... (...IDEA....e se mettessi ...quella famosa camicia di seta taglia 44???)

L'IDEA sexi
Stendiamo un velo pietoso sul vestito e nel frattempo vediamo un po' di trovare perlomeno un paio di scarpe decenti. Ecco! queste qua, pagate uno sproposito, 9 cm di tacco, usate 2 volte si e no e dunque necessariamente da ammortizzare in occasioni speciali come un matrimonio. Perfette.
Ma....
calma...
mi viene in mente che....
Accidenti...
ma il mio prode accompagnatore e cavaliere..sarà il Lele!!!!!
DRAMMA APOCALITTICO.....
Come faccio a corrergli dietro come un pagliaccio su e giù per i giardini della villa degli sposi..con 9 cm di tacco ?!?!?!?!?!
Sigh...grunf...sob
Urge un'IDEA TATTICA. Non posso far altro che ripiegare su queste. Si...lo so...l'impatto estetico è indubbiamente differente....ma l'aspetto funzionale della cosa..non è affatto trascurabile...anzi direi proprio ... indispensabile affinchè una serata di festa....non si tramuti ..in una (rin)corsa campestre da incubo.

Ricapitolando...mancano meno di 48 ore alle nozze della mia collega.
Ho un paio di scarpe da frate.
E non ho più un vestito.

Ma dopo tante IDEE del CAZZO....vengo finalmente sopraffatta da ...
un' IDEA GENIALE.

Mi invento una balla ...
e faccio un bidone colossale.
Divorzio in vista

Dopo aver letto un servizio su un recente settimanale.. ho proposto ad Alex di comprare un maialino nano.
Mi ha guardata di traverso per qualche minuto.
Poi il suo viso ha cambiato improvvisamente espressione...e si è come......illuminato.
E tutto trionfante mi ha chiesto se sono sufficienti 6 mesi per ingrassarlo affinchè sia pronto per l'arrosto di Natale..

mercoledì, giugno 25, 2003

Extraterrestri

I miei genitori frequentano da qualche tempo un corso di ginnastica tenuto da uno strano, a detta loro, preparatore atletico, maestro reiki e pranoterapeuta che sembra essere in grado di risolvere puntualmente tutti i loro disagi fisici. E dato che è da un pò di tempo che mi porto appresso un fastidioso dolore alla schiena...decido, non senza riluttanza, di seguire mio padre per conoscere Massimo. Ed è proprio davanti all'ingresso della palestra che lo incontriamo. Alto, robusto, con uno sguardo celeste che gela. Mi osserva attento, mentre io scazzata continuo a masticare una gomma. Apre la bocca per primo, diagnosticando il mio dolore alla schiena e la sua esatta ubicazione. Semplicemente osservando la mia masticazione.
Subito dopo appoggia le mani su di me. E con movimenti circolari e lievi pressioni localizza il punto dolente. Accosta il suo petto alla mia schiena. Pone le proprie braccia sotto alle mie..e mi alza con uno scatto improvviso provocando una distensione delle vertebre e liberandomi dei problemi che mi tediavano da giorni.
Mi dice: "Devi rilassarti e vivere con spontaneità e ricettività i rapporti con gli altri. Tu diffidi di me, mi guardi con superiorità e scetticismo. "
Non mi stupisce questa sua osservazione...in fondo è questo l'atteggiamento che ho rispetto alle persone che non conosco. Ma decido di approfittare della situazione parlandogli anche dello stiramento muscolare al ginocchio che mi sono procurata con una sciata un po’ troppo spericolata . Ma lui continua a guardarmi con aria paternalistica ... 'Sei troppo preoccupata per l'aspetto del tuo corpo . Il tuo corpo è un vestito. Mai deve essere obiettivo o ossessione. E' solo uno strumento'. Sarei tentata di aprire l'ennesimo battibecco. Per ribadire che non è affatto facile vivere di solo spirito in un mondo che è fatto di materia, di colori , di odori. In un mondo , perdipiù, dove ti insegnano ad assumere come modello, fin dall'infanzia, donne bioniche perfette fino a 55 anni…Mentre invece l'esempio più probabile di ciò che sarai… è mamma, tanto più simile a una grassa befana che a una star televisiva. Ma decido di restare in silenzio.
Terminata la miracolosa opera di riabilitazione esco con Massimo dalla palestra. Lo scetticismo sta lentamente lasciando spazio alla fiducia, fosse solo per questa sua ampia e gratuita disponibilità che ha deciso di concedermi stasera. Inevitabile per me indagare, chiedendogli quale filosofia di vita segua. Devo riscontrare che è necessità quasi fisiologica per me classificare, catalogare le persone . Si parla di karma, di reincarnazione, di panteismo e di tanta altra roba. Cito il percorso di letture filosofiche e religiose che ho seguito io negli ultimi 15 anni. Per cercare qualche punto in comune . Ma lui pare totalmente disinteressato ai miei libri. Continua a chiedermi le mie sensazioni, vuole sapere da me cosa sia il bene, il male, l'amore, Dio . Mi chiede come vivo la sofferenza e le emozioni, alla luce del mio cuore , del mio sentire, e non filtrati da una mente nutrita di qualche nozione teorica e di troppo poche esperienze vissute sulla pelle. Mi mette in difficoltà quando mi fa notare, e non è il primo, che l'ostacolo piu grande alla mia felicità interiore è una mente pilota che lascia troppo poco spazio al sentire . "Devi far crollare la mente e lasciarti più vivere con cuore. Vivi le sensazioni, i desideri, accetta pienamente la tua natura, qualunque essa sia, vivi il presente godendo di ogni attimo come se fosse l'ultimo . E 'la mente che ti sta portando fuori strada".
...Come se non lo sapessi. Ma è così difficile lasciarsi andare.
Vivere col cuore è vivere con pienezza. Col cuore si amplifica tutto. Amore, emozione, ...ma anche il dolore....
E' molto più facile mollare il discorso e tornare a casa. Assieme a papà che , scettico e stralunato, fa da spettatore da ormai più di 1 ora al mio dialogo con Massimo.
E ora è definitivamente convinto di avere una figlia da far esorcizzare.

lunedì, giugno 23, 2003


'La femme qui pleure' splendida opera di Pablo Picasso. Uno dei primi quadri che copiai, riproducendolo fedelmente , una decina di anni fa. Erano i tempi in cui mi ero buttata a capofitto nelle arti frequentando i corsi di un noto pittore bolognese . Con lui si dipingevano soggetti reali, nature morte, nature vive. Con lui si dipingeva Laura, la splendida carnosa modella del Dams che posava nuda per noi apprendisti.
A casa, in assenza di modelli , mi dedicavo invece alla pittura astratta. E in particolare al cubismo del mio amato Picasso. La mia 'femme qui pleure' fu un risultato niente affatto malvagio. Se ne stava lì, appesa nell'ingresso, ben incorniciata a guardarmi. Ma decisi presto di regalarla a un amico a cui piaceva. Era estremamente triste per me trovarsi ogni giorno faccia a faccia con il dolore. E non c'è davvero soluzione migliore a questo mondo di dimenticarsi dei problemi e dei dolori (altrui) ...semplicemente eliminandoli dalla prospettiva visuale. E' ciò che faccio costantemente, consapevolmente, per sopravvivere. Ma poi capitano imprevisti. Che sbattono nuovamente dinanzi ai tuoi occhi l'evidenza delle cose. Come venerdì sera, in auto.....
Strada statale, 80 km/h.
Specchietto retrovisore.
Gli occhiali da sole nascondono metà viso. Espressione impassibile.
Coldplay.
Una, due lacrime improvvisamente fuoriescono dalla sagoma degli occhiali.
Seguono rivoli imprecisi sulla pelle scura.
E si tuffano verso il basso .
Strada statale, 100 km/h
In fuga.
Con le labbra che sanno di sale.

La femme qui pleure.
Moi.

venerdì, giugno 20, 2003

Sala d'attesa

Salgo sull’auto di papà, in questa afosa mattinata in cui lui vuole assolutamente accompagnarmi al Bellaria per la visita chirurgica prenotata tanti mesi fa. Non sarebbe affatto necessaria la sua presenza....Ma è così tenero lasciarsi andare e godere di queste eccessive premure che pare diano ancora un senso alla vita di sacrifici che ha dedicato ai suoi figli. Mentre per me è così rassicurante sapere di potermi rifugiare sotto alla sua ala protettiva, preziosa culla in cui abbandonarsi al bisogno, avvolta e protetta da un troppo amore che in adolescenza ho tanto odiato , e che ora è invece rara occasione per scaldare il cuore. Sorrido , serena, osservando il paesaggio che corre alle spalle fuori dai finestrini. Mentre papà fischietta consueti e ripetitivi ritmi romagnoli correndo con l'auto veloce verso la destinazione . Veloce, troppo veloce.. Mi chiedo se sia questo il suo stile abituale. O se invece si sta improvvisando Schumacher per dimostrarmi qualcosa. Ma per una volta non lo rimprovero e mi lascio godere di questo chiacchierare lieve , occasione ormai così rara , inghiottiti dalla troppa frenesia che ci fa correre senza mai fermarsi se non per un saluto.
Ma ora sono qui con lui. Sola con lui e con questo infinito e imbarazzato amore che sento .
Ed è con questo pensiero che lo osservo nella sala d’aspetto dell'ospedale, coi suoi capelli ormai bianchi , il giornale in mano e i ridicoli occhialini da Geppetto che indossa. Mentre l’impulso di accarezzarlo, di appoggiare la mia testa sulla sua spalla, e di gridargli il mio amore è vivo e forte in me. Mentre ogni parola mi muore in gola.
Facile a lasciarmi andare quotidianamente a soli gesti impulsivi e irosi .
Incapace , da trent’anni, di trovare il fottuto coraggio di dirgli uno stupido ‘ti voglio bene’ .

mercoledì, giugno 18, 2003

Nuovo maccartismo?

Sta per uscire nelle sale “Il prezzo della libertà’, presentato a Cannes nel 99 e mai uscito in buona parte dell’Europa. Tim Robbins, regista del film , nonchè fervido contestatore dell’amministrazione Bush sostiene che: “Il contenuto di questo film ha innervosito e fatto arrabbiare qualcuno che ne ha bloccato la distribuzione”.
Ed è proprio incuriosita da queste parole che mi inoltro nell’articolo pubblicato sull'ultimo numero di Venerdì di Repubblica e comincio a leggere l’interessante l’intervista al Robbins di cui cito solo gli stralci più significativi.
“Il mio non è un film sulla politica ma sul potere dell’individuo. Quando ho letto la storia di quell’attrice, Olive Stanton, che si alza dalla poltrona per cantare la sua canzone, mi è sembrata la cosa più importante da raccontare. Lei non è entrata nei libri di storia, né diventata una star. Per me, invece, è un’eroina perché ha difeso il miglior spirito americano: il coraggio di fare qualcosa che ti dicono di non fare.”
“Anche se è ambientato negli anni Trenta le questioni che tocca non sono mai state così attuali. La gente che non ha lavoro, la paura della guerra, il fascismo che sale, le libertà soppresse, lo spettacolo che cerca di andare in scena. Per me c’è una grande ironia nel fatto che non solo il governo ma anche il sindacato cerca di stoppare lo show. Per questo il centro di tutto torna ad essere il singolo individuo, l’attrice che si alza in piedi a teatro. Questo per me è lo spirito del mio paese, l’individualità e la libertà. Olive Stanton non era di destra o di sinistra, era solo un’attrice e voleva cantare la sua canzone. La libertà viene da questo, non da teorie e dogmi della destra o della sinistra. Dal coraggio interiore. Tutti possono avere la libertà di parola, ma nessuno vuole parlare contro il governo di Bush. La tragedia è che se non usi la tua libertà di parola, tu non hai libertà di parola…
C’è una proposta di legge in Usa che alza il tetto per la concentrazione dei media, di televisioni e quotidiani. Che ne pensa?
“E’ un disastro. Ma non è ancora passata, la bloccheremo al Congresso e alla Corte. Va comunque male anche così- Durante la guerra per avere notizie leggevo l’inglese Independent. In America ci sono solo notizie corrotte, e in Italia dovete stare attenti perché stanno cercando di fare la stessa cosa. Ma voi in Europa avete una stampa più indipendente della nostra. Noi dobbiamo trovare le nostre informazioni su internet. Non certo dai quotidiani e soprattutto dalla tv. Basti pensare che più del 50 % degli americani pensa che Saddam Hussein sia direttamente coinvolto nella strage dell’11 settembre. I media americani sono delle macchine pubblicitarie per l’amministrazione americana. Non ci sono occhi critici, tutti sono asserviti a Bush.

martedì, giugno 17, 2003

Breve analisi serale degli ultimi avventurieri che tramite i motori di ricerca sono approdati questa sera qui, alla disperata ricerca di:

1- http://www.google.it/search?hl=it&ie=UTF-8&oe=UTF-8&q=bullock antifurto&lr=
2- http://search.yahoo.com/search?p=MADRE E FIGLIO SCOPANO IN CUCINA&ei=UTF-8&b=21
3- http://www.hotbot.com/default.asp?query=SCOPARE LA ZIA &first =21&page=more&ca =w&prov=FAST &pc=&pcx =&pc
4- http://www.google.it/search?hl=it&ie=UTF-8&oe=UTF-8&q=soluzione soul river 2 &lr=
5- http://it.search.yahoo.com/search/it?p=&bigodini casco&y=yhc=0&hs=81&b=21&h=W&page=2
6- http://cerca.lycos.it/cgi-bin/pursuit?query =Raffaella Carrà Rumore &cat= loc&matchmode= and&pag= 3&maxhi
7- http://www.google.com/search?q=bella culona&hl=it&lr=lang_it&ie=UTF-8&start=20&sa=N

Non mi resta che prendere atto del fatto che il mio blog pare caratterizzato da argomenti dal dubbio contenuto culturale e morale...Certo è che mi piacerebbe sapere il motivo ...per cui tutti i pervertiti approdano qui!!!!
ODIO

Mistero dei misteri, con il pc di casa , dotato del suo bel win98, l’aggregator non funziona più.
Granieri dice che si tratta di un problema di cookies…ma io le ho provate tutte e a questo punto sono ormai certa che si tratti di un problema del mio pc. O dell'ormai obsoleto win 98?
Ma guarda caso in ufficio sono dotata di uno stupendo evolutissimo XP montato su un supersonico CELERON che nemmeno a spingerlo con la benzina potrebbe svegliarsi e darmi una mano...E dopo settimane di lentezze esorbitanti, macinamenti di bile, errori di memoria virtuale e tant’altro ...ho deciso di dichiarargli guerra….certa di una mia ennesima , ovvia, scontatissima vittoria. Ma da allora sono ormai passati 3 giorni. Funeste giornate di estenuanti combattimenti..… che stavolta lasceranno con molta probabilità me al tappeto. SIGH
Confesso: ho 33 anni, odio XP come Bush, e ho per la prima volta in vita mia S C A N C H E R A T O un pc ! ! ! ! !! !!
S I G H …. Ma come fò....Non sono mica emotivamente pronta per una formattazione...Per il mio benessere psichico ci sarebbe una soluzione efficace.
La CLAVA.
O un killer. Per fare definitivamente scomparire Bill Gates e i suoi programmini.
E sperare in tempi migliori.
.ARROSTO

E’ morta Camilla, una delle mie due cagne. Uno splendido pastore catalano che le cure ormonali avevano ridotto a un pastore marocchino. Il povero animale nel giro di qualche mese aveva infatti perso il pelo e acquistato pigmento. Trasformandosi in un glabro e strano animale color cioccolato. Aveva tutto avuto inizio con delle complicazioni renali. Evolutesi successivamente in un raro morbo che l’ha, in ultimo, condotta alla morte. Sotto al portico di casa l’ho accarezzata per l’ultima volta.
Senza lacrime. Probabilmente perché questo spegnimento era stato preceduto da una fase di vera e propria demenza senile , fase in cui il cane non rispondeva più al richiamo e compieva cose senza senso.
Ho chiesto a mio padre di ricomporla prima che intervenisse il rigor mortis, affinché fosse più semplice seppellirla... Ma il problema è che l’andropausa sta, evidentemente, modificando i processi cerebrali di mio padre... Che è sempre stato un po’ originale nelle proprie idee, ma quello che di lì a poco avrebbe fatto....beh ..non me lo sarei mai aspettata. Il giorno successivo , giungo a casa dal lavoro e chiedo a papà dove ha seppellito il cane.
E lui sorridente...“Non l’ho seppellita, ho deciso di cremarla”
Gulp..CREMARLA?
“Si è là in mezzo al campo guarda”.
....Vedo un immenso falò...E giuro io sono paralizzata. Impietrita. Muta. Posso solo intravedere , dalla mia distanza di sicurezza, una sagoma nera che pare quella di una pecora allo spiedo. La cosa è di per se rivoltante. Non posso credere che mio padre abbia preparato un arrosto col mio cane. 48 ore di fuoco continuo ..necessarie per rosolarla a puntino....

Toh...Meglio scappare di corsa in casa, chiudere le finestre e fare finta di non aver visto e udito nulla. Perchè una cosa è certa.
Di Camilla io vorrei ricordare gli occhi dolci color nocciola, il pelo fulvo e le corse spensierate.
Mio padre …davvero non so' ...

venerdì, giugno 13, 2003

Ieri sera ho partecipato all'addio al nubilato di una mia collega, evento che , a dire la verità, non mi allettava eccessivamente.
In linea di massima le uscite con amici che prediligo...sono di tutt'altro genere. Ma quella di ieri è stata veramente una delle serate più divertenti di tutta la mia vita.
Chi l'avrebbe mai detto? Credo non mi sia mai successo di cominciare a ridere alle 9 di sera...e di andare a letto all'una e mezza con le mascelle che ancora ti dolgono per le troppe risate . Forse è ora che io cominci a mettere in discussione mie filosofie esistenziali...
A volte sapersi concedere un pò di leggerezza .... è davvero ritemprante!

mercoledì, giugno 11, 2003

Emanuele vive nel timore atavico di defecare. Questa paura lo induce a trattenere all'inverosimile i propri bisogni fino al momento in cui essi divengono del tutto incontenibili dando luogo a una vera e propria esplosione nucleare. Autentica disgrazia…se questo apocalittico evento ..ha luogo nel bel mezzo di un'affollatissima spiaggia , lasciandoti in un

MARE DI CACCA

E’ una domenica di giugno, sono le 9 di mattina. Lele è stranamente introverso. Se ne sta silenzioso con le gambe incrociate a gigionellare sotto all'ombrellone. Ma a un certo punto, come per miracolo, appare una piccola cacca in mezzo alla sabbia. Alex :“Toh, sarà passato un cane stanotte!!!” (Solita ingenuità maschile) Mentre io invece sto già macinando bile, assalita da un improvviso atroce sospetto. In un riflesso incondizionato caccio la mia mano sul sedere di mio figlio. Dove posso tragicamente intuire, al di sotto dello spessore del costume, una eloquente balotta rotondeggiante. Mi sta salendo febbre , lo sento... la tachicardia pure…. "Grrrrrrrrrrrrr Emanuele sei un maiale, hai 4 anni ma non ti vergogni di fare queste cose!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” Sbraitando lo trascino in bagno. Chè ,dinanzi a queste situazioni, i mariti divengono come per caso autentici handicappati incapaci di far fronte a una qualsiasi elementare attività di pulizia e dunque occorre sapersi arrangiare . Poi ecco, immaginatevi un wc di 1 mq dotato solo di un micro water e di un micro lavandino. Ad ogni movimento tocchi inevitabilmente qualcosa nonostante tu abbia predicato per mesi a tuo figlio di non toccare assolutamente nulla quando si trova in cessi pubblici. E allora la tua sclerosi sale, sale, sale sempre più mentre tuo figlio prende tra le mani il sedile del water e cerca a tutti i costi di alzarlo ma quello proprio non sta su, e tu gli spieghi per l’ennesima volta che per fare la cacca occorre tirarlo giu e non su, ma che deve farlo senza toccare nulla con le mani …..Un dramma insomma. Soprattutto se sai di avere degli attenti spettatori. A fianco del bagno infatti c'è il classico campo da bocce con tanto di giocatori intenti a gareggiare chiacchierando animatamente. Improvvisamente lì si fa tutto silenzioso e puoi chiaramente immaginare che i giocatori si sono zittiti per mettersi all’ascolto della tua prode impresa educativa. Il Lele infatti manco ci pensa a defecare: in fondo ne ha già fatte due di cacche, una nella sabbia e una nel costume…perché dovrebbe farne una terza?!?!?!?!?!?! Facciamo dunque ritorno all’ombrellone. Non senza aver insozzato integralmente il cesso 1x1 di carta igienica e scottex , materiale necessario per ripulire tutto il sedere di mio figlio, nessi e connessi. Ovviamente dinanzi a tal evento eccezionale ho dovuto togliere il costume a mio figlio, e poichè non sono una mamma previdente (di quelle che girano con 6 creme protettive e 5 costumi di ricambio, tanto per intenderci) decido di infilargli al posto del costume i calzoncini corti. Faccio dunque ritorno, sola e incazzata, nel solito micro wc. Prendo il sapone. Lavo alla benemeglio il costume immerdato di mio figlio, cerco di disingorgare il water ingorgato . E me ne torno all’ombrellone completamente esausta.
Forse è finalmente arrivato il tempo, anche per me, per sdraiarsi sul lettino. Ma ecco il Lele si avvicina preoccupato ed esordisce improvvisamente con un lagnoso "Mammmmaaaa...ho male alla pancia mi accompagni in bagno?" Non ho nemmeno la forza di rispondere.
Ennesima epopea. Si ricomincia. Controllo i pantaloncini : sono già sporchi di cacca. Sto diventando cianotica. Si torna in bagno. Denudo convulsamente mio figlio. Lo piazzo sul water . Incazzata come una biscia comincio a strappare all’impazzata scottex e carta igienica. Ormai non so piu dove mettere tutta sta carta e tutta sta merda. E urlo, urlo ..urlo…urlo..........e mio figlio terrorizzato urla urla urla….......mentre il campo da bocce sempre più ....tace, tace tace…. Quando poi ho finalmente terminato di urlare, insaponare, lavare il bimbo ,certa di aver portato a termine la mia missione,….scopro con immenso orrore che il mio piede destro scalzo…è totalmente incollato al pavimento. Quale orrore scoprire che l'ennesima polpetta di cacca è caduta per terra , probabilmente dai pantaloncini nel momento in cui li avevo tolti a Emanuele.......E allora ricomincio a urlare....... urlo , urlo, urlo....che la mia voce rimbomba nel metro quadro di cesso e ormai divento sorda pure io. E continuo a strappare scottex, a insaponare, a lavare , questa volta il mio piede, vittima anch’esso di questo mare di merda.
Quando esco dal wc ho con tutte le probabilità le sembianze di una orrenda, arcigna, incazzatissima Crudelia De Moon. A passo spedito me ne torno al mio posto. A distanza di 10 metri mi segue il mio piccolo maialino che piange come un disperato, evidentemente offeso da questa ingrata e poco comprensiva madre .
Dinanzi a me uno stuolo di giocatori di bocce increduli, allibiti, che mi guardano come se fossi un marziano e pare quasi che dicano all'unisono ‘Poverinooooo’….

Nessuna solidarietà invece per le povere madri che invece di godersi una domenica di mare, finiscono per nuotare in un mare di merda

domenica, giugno 08, 2003

Coincidenze

Siamo a Cesenatico e sta per terminare il weekend trascorso al mare con Emanuele. Alle 10.30 decidiamo di abbandonare la rovente spiaggia: Alex ha un neo che si è infiammato in seguito all'esposizione al sole e dunque preferiamo rinunciare alla spiaggia, a beneficio di un rilassante tuffo in piscina all'ombra della pineta secolare. Giungiamo accaldati in hotel, entriamo nella hall e mi avvicino a una coppia di amici conosciuti nei giorni passati. Stanno chiacchierando con una donna dallo splendido fisico che mi volge le spalle. Quando la donna si gira ..con immenso stupore...mi accorgo che …è KAPLER?!?!? Kapler, l’insegnante di ginnastica del paese limitrofo a quello in cui vivo io . Avevo conosciuto Kapler 7 anni fa quando svolse un corso privato di ginnastica e ,a casa mia, per un gruppetto di amici. Insomma , scopro che Kapler è separata dal marito e che è qui a Cesenatico perché è amica del bagnino di questo hotel. Ma ora è di fretta perchè deve correre in stazione a prendere il treno per riuscire ad essere sugli appennini entro sera . Mi pare quasi doveroso offrirle un passaggio in auto. Che lei accetta. Partiamo dunque , e in viaggio, chiacchierando, vengo a sapere che Kapler ha pure una figlia, una bambina di nome Lucrezia. Lucrezia?!?!?!? Uhm...... Il nome non mi è nuovo…. “Ma va per caso a scuola a XXXX ?!??!!” “Ma certo!!”
Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. Scopro dunque che Lucrezia è una compagna di classe di Emanuele e precisamente la splendida fanciulla che lui picchiava durante la festa di natale già ampiamente documentata qualche mese fa. Dopo 2 ore giungiamo finalmente a casa. “Dove ti portiamo Kapler?” (il nomignolo le era stato dato da Alex per i metodi alquanto dittatoriali della ginnasta)
Ci chiede di accompagnarla a casa dei suoi genitori , luogo in cui, da quando è separata, vive assieme alla figlia. “E dove abitano i tuoi?”
Incredibile ma vero: a non più di 500 mt da casa mia .La mamma di Kapler ci invita a entrare. E così conosco finalmente la splendida Lucrezia. Tempo pochi minuti e suona nuovamente il campanello. E’ la zia di Lucrezia che viene a farle visita. Entra in casa…Uhmm..ma mi sembra di conoscerla questa qui………Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa è la dermatologa di Alex!

Possibile che sia tutto casuale?
O forse esistono forze misteriose che guidano le energie, le persone, gli eventi in determinate direzioni??????

mercoledì, giugno 04, 2003

MANUALE DI SOPRAVVIVENZA

Lunedì mattina mamma giunge in riviera per prendere le mie veci nell'accudire durante la settimana lavorativa mio figlio. Ed è ovviamente preoccupatissima per tutte le incombenze di casa che normalmente lei svolge nell'arco di tutto l'anno al posto mio. Ma in questa occasione noto che è stranamente serena....chissà, forse certa di aver individuato una soluzione a tutte le sue preoccupazioni. Terminato il lungo weekend marino giungo a casa raggiante anche grazie alla consapevolezza di avere dinanzi a me 4 giorni di totale astinenza materna. E sul portone di casa ecco ad attendermi il primo inquietante biglietto appiccicato: "Stai attenta ho messo l'allarme ,che se suona si svegliano i vicini e chiamano i VIGILI " ...vabbé...lassiam perdar.... Entriam pure in casa. Bastano pochi passi ed ecco che spunta il secondo biglietto"Mi raccomando toglietevi le scarpe QUI che così rimane tutto pulito. E ricorda di lucidare le scarpe a tuo marito che le ha sempre sporche e cosa pensa la gente di TE che sei sua moglie?!?!?".Ok togliamo pure le scarpe. Nel frattempo sopraggiunge l'ora di cena. Che si prepara? Andiamo a vedere in freezer che c'è di buono. Ed ecco che fortunatamente ricorre in mio aiuto l'ennesimo biglietto: "Ti ho preparato le polpette con la ciccia biologica non ti preoccupare che è sana, non è di mucca pazza . E poi mi raccomando raccogli i zucchetti e le fragole che senno' marciscono " . Poco dopo entro nella cucina dell'appartamento di mamma. Sul tavolo l'ennesima estenuante missiva: "Mi raccomando la mia gattina! Non dimenticarti di darle affetto quando ci sei ,HO PAURA CHE MUOIA , e lo scatolone dei bricchi. Ricordati di accarezzarle la pancia mentre mangia sennò non mangia " Ovviamente poi la gatta ha 16 anni , soffre d'asma , è lenta come una messa cantata e dunque impiega non meno di 10 minuti per terminare la scodellina di carne. Questo significa che io dovrei accarezzarle la panza mattina e sera per 10 minuti?!?!?!?!?!?!?!? Certo, anche perchè mamma mi telefona almeno 2 volte al giorno. Ovviamente per sapere come sta la sua gatta. Alex fa il cretino e se la ride, tanto la madre è mia e non sua....Tanto per fare un esempio mezz'ora fa squilla il telefono, Alex risponde - "Pronto?"
- "Come sta la mia micia?"
- "Ins...omm...a....è meglio che... parli con... tua figlia....." (..ridacchiando sotto i baffi) mi passa la cornetta mentre mia mamma è già in preda a uno scompenso cardiaco:
-" Oddio, oddio, che è successo alla mia gatta, non me l'avrete mica fatta morire! "
-" Maddai che sta benissimo mammaaaa!!!"
-" Non è vero tu mi dici le bugie , tuo marito mi ha fatto capire che è successo qualcosa , IO HO IL DOVERE DI SAPERE COSA è SUCCESSO ALLA MIA GATTINA"
-" Senti dimmi piuttosto di Lele...."
-" Le hai dato un po d'affetto alla micina ?!?!!?!?!??! Ne ha bisogno, sennò brutta disgraziata vengo a casa e poi venite qui voi due qui a badare a vostro figlio!!!!
Allora le hai accarezzato la pancia? Le hai parlato? Perchè io le parlo tutti i giorni e lei ne ha bisogno!!!!!!"

A questo punto ci manca solo che sopravvenga il letale attacco d'asma e il gatto muoia durante questi giorni in cui mamma è in ferie. Sarebbe la volta buona che , oltre che figlia degenere, divento pure una crudele assassina.

martedì, giugno 03, 2003

Odissea Romagnola : l’ombrellone

Sabato , ore 5.35. E’ l’alba, il mondo ancora tace, ed è precisamente l’ora in cui io e Alex decidiamo di partire dotati di salvagente, creme abbronzanti e panini per la riviera romagnola; psicologicamente e fisicamente pronti a sfidare il grande esodo ci troviamo invece dinanzi a un'autostrada semi-deserta. E così non più tardi delle 7.15 giungiamo in spiaggia. Siamo tra i primi prodi avventurieri del fine settimana e grazie a tal privilegio viene a noi concessa in via del tutto eccezionale la possibilità di scegliere , tra un'ampia gamma di possibilità, quella che sarà la postazione tattica per i prossimi 3 giorni: il nostro ombrellone. Risolto il gravoso compito della scelta ha poi inizio il processo di svestizione e incremamento, seguiti a ruota libera dalle indispensabili attività pedagogiche atte a inserire velocemente il Lele nel nuovo habitat. Dopo almeno 2 ore tutte le procedure preliminari e i doveri sono stati finalmente adempiuti. E’ giunto il momento di godere di questo bramato momento di relax che aspettiamo da mesi e possiamo finalmente estrarre dal borsone da spiaggia i nostri libri.
Alex ,un saggio di M.Gorbaciov & Daisaku Ikeda , testo di filosofia politica e religiosa.
Io un romanzo di M.Bulgakov “Il maestro e Margherita”.
Ma nel frattempo la spiaggia si è riempita di persone e il caos ha progressivamente raggiunto livelli da stadio.
In preda a evidenti difficoltà di concentrazione decido di riporre il libro, inforco gli occhiali da sole e mi appresto curiosa a osservare la tanto rumorosa fauna che mi circonda. Gli ombrelloni limitrofi sono stati interamente occupati. E il catastrofico e surreale scenario che si prospetta ai miei occhi è il seguente.
Ombrellone 1)Big Jim &Pamela Anderson .
Pamela visibilmente siliconata al seno e alle labbra. Culo, quadricipiti, addominali marmorei.
Big Jim ha le spalle larghe 1 mt. Prendono il sole entrambi senza fiatare. Da dietro gli occhiali da sole scuri si limitano ad osservare e seguire con lo sguardo la fauna circostante.
Ombrellone 2)Squadra di calcio
Una anomala squadra di calcio ha affittato l’ombrellone a fianco di Pamela. Anomala perché i giocatori pesano mediamente un quintale ciascuno. E si trovano tutti quanti in un raggio di massimo 8 mt dal mio ombrellone. Indossano tutti una divisa blu che inequivocabilmente induce a pensare a una squadra.Uno dei bestioni esterna un variopinto apprezzamento sulla Pamelona. Ma Big Jim non glielo permette. C’è aria di rissa. Volano volgari epiteti. La Pamelona si copre col pareo per occultare le cocomeriche curve oggetto di tanti coloriti vezzeggiativi. Big Jim ha i muscoletti mascellari in preda a fibrillazione. L'aria si taglia con un coltello. Ma 1 contro 11...è decisamente da evitare...
Ombrellone 3)La famiglia modenese
Donna incinta con marito. Sorella di lei visibilmente tardona con relativo marito e figlio. Il marito della prima , ad alta voce, prende solennemente per il culo la tardona trattandola precisamente come tale. Quest’ultima , incurante, chiede al cognato di andarle a comprare un gelato. Ma lui le chiede il denaro in anticipo perché di lei non si fida. La tardona si ribella e scoppia una lite familiare in piena regola con tanto di insulti , urla e lacrime tra le sorelle.
Ombrellone 4)Le babbione rotocalco
2 babbione stanno passando in rassegna tutto il repertorio gossip degli ultimi 3 mesi. Sul lettino hanno in dotazione giornalacci di ogni sottospecie. La tardona modenese si alza e chiede gentilmente alle babbione se può usufruire dei tanto preziosi giornali. L’evento scatena però un vero e proprio MaurizioCostanzo show sul lettino attiguo al mio, dibattito che ha per oggetto “se sia più brava la Marcuzzi o la De Filippi”
Ombrellone 5) La famiglia Sanlazzarese
Già conosciuta 1 anno esatto fa, ha noleggiato l’ombrellone più vicino al nostro proprio perché ha ritrovato noi, "AMICI DI VECCHIA DATA". Inutile dire che io non ricordavo nemmeno il nome di questa coppia.

Subitaneamente mi rendo conto che questo non è certamente il clima migliore per consumare le pagine di Bulgakov. Opto dunque per una passeggiata in riva al mare. La Sanlazzarese vuole assolutamente farmi compagnia. E sia. Durante l’ora successiva, a passeggio in riva al mare , la loquace bolognese riesce a farmi un distillato della sua vita intera. Che conclude confidandomi il suo fobico bisogno di nuove amicizie . Ho quasi il timore che lei voglia saltarmi al collo e abbracciarmi per questa inaspettata generosità.Mentre in realtà io, per tutto il tempo, sono stata in preda all'angoscia per avere totalmente dimenticato il nome di questa donna . E ogni mio sforzo è dunque finalizzato all'obiettivo di scoprirlo , pena l'ennesima figura di merda. Giungo persino a improvvisarmi analista (psichiatrico) . E dopo estenuanti fatiche riesco finalmente a scoprire che questa donna deprimente (oltre che depressa) si fa chiamare Milly dal marito. Milly? Milena, Malena, Miluna, Mooo?!?!?! Non mi resta che chiamarla pure io Milly, ma questo confidenziale appellativo non ottiene altro scopo che avvicinarla ancor più morbosamente a me. Se non mi decido entro breve a metterle un freno, la Milly ha già deciso di trascorrere le vacanze d'agosto e di Natale assieme a me. Intraprendo così un breve soliloquio grazie al quale le spiego che gli esseri umani non sono tutti ugualmente socievoli, e che, nella fattispecie, io sono un animale solitario e poco avezzo a nuove (casuali) amicizie.
Ma sono solo le 11.30 di mattino. E devono ancora passare 2 giorni esatti prima di fare ritorno a casa.
L'odissea è appena cominciata. Il peggio deve ancora venire (e non so se avrò il coraggio di raccontarvelo..).

E dire che io non chiedevo molto a questo soggiorno balneare. Soltanto di leggere il mio libro.