giovedì, febbraio 27, 2003


Guardo Emanuele.
Sorrido constatando quanto sia grande. Ed è quasi istintivo scavare nel mio passato a caccia di quei ricordi che mi legano al primo anno di asilo, quello stesso anno che frequenta ora lui.
E queste immagini sbiadite che tornano a galla sanno di terra bruciata e di foglie di menta. Quella menta che circonda la Scuola materna Cesana , a due passi da casa. Riempiendo l’aria, nel primo giorno d’asilo.
C'è mamma ad accompagnarmi. Mentre dietro alle sue spalle vedo chiudersi il grande cancello di ferro .
E con esso tutte le mie speranze. Tempo... mezz’ora e le maestre si accorgono che io non ci sono più. Corri corri generale. Un pò di baruffa.
Figuriamoci se riesce proprio a me di evadere da una scuola materna . Infatti mi trovano. Aggrappata alla rete di recinzione del cortile dell’asilo .
Mentre urlo come un'ossessa: “ Voglio andare via! Portatemi a casa dalla signora Gina che fa la camiciaia e abita di là dal canale!!!”
Ma pur essendo già animata da uno spirito indomito, comincio , fin d'allora e mio malgrado, a imparare che la vita è fatta anche -e soprattutto- di bocconi amari da mandare giù anche se indigesti. Sconfitte che si impara a digerire quanto più si è capaci di ritagliarsi magiche oasi di piacere in cui potersi perdere.
E fu proprio all’ombra di quei platani che io seppi ritagliarmi la mia prima oasi. Un’oasi in mezzo alla terra bruciata dal sole. Un'oasi di nome Davide.
Davide, un piccolo scorfano di 4 anni con tanto di occhiali e benda sull'occhio. Un'oasi che mi piaceva davvero un sacco.
Ricordo la timidezza, i calzettoni di cotone traforati e la sottanina corta che indossavo.
Io con le braccia dietro alla schiena e gli occhi chiusi. A sporgere il musetto. Per scoprire il sapore proibito di un’altra lingua.

lunedì, febbraio 24, 2003

PUNTI NERI
Appuntamento giornaliero per me è quello con lo specchio a 5 cm dagli occhi per il massacro degli odiati punti neri , brufoli ed eventuali.
Ogni sporgenza anomala viene da me nel dubbio rimossa.
Se necessario con tanto di unghie e di strumenti sadomaso..
Ma il massimo del piacere lo provo quando è un altra persona che si immola a vittima sacrificale tra le mie grinfie.
Ma unico martire (non volontario) ..è Alex, ovviamente.

Quando lo conobbi...ricordo …che si passava interi pomeriggi d’estate sotto una pineta, sdraiati su di un prato ad amoreggiare.
Finito l'amoreggiare , dopo tutti quegli sguardi languidi a pochi cm l’uno dall’altro inevitabilmente il suo naso diveniva troppo appetitoso , così fecondo di punti neri che io amorevolmente e con molto tatto definivo con suo dispiacere...‘crateri’.
Pretendevo, di conseguenza, di renderlo piu bello e per fare ciò lui doveva assolutamente sottoporsi ai miei ricatti psicologici oltre che alle torture fisiche. E visto che Alex non era masochista al punto da farsi stritolare il naso nella morsa delle mie feroci dita serrate a mò di tenaglie, dovevo ricorrere ad arnesi alternativi. La pineta in questo mi era d’aiuto. Gli aghi di pino erano infatti fenomenali per questo tipo di lavoro. Rigidi, acuminati, con la loro puntina concava pronta ad accogliere ogni genere di impurità. Io li appoggiavo delicatamente sul naso del mio poveruomo, facevo una leggera pressione e zacchete, eliminavo ogni impurita.
Il prezzo era alto visto che talvolta si tornava a casa ed Alex pareva davvero un clown, col naso totalmente infiammato e rosso e talvolta con caratteristici puntini di sangue qua e là. Ma che dimostrazione d’amore però !!!!!!!!!!
...Mentre ora invece..non si fa più sfiorare il naso nemmeno con un dito...

Il tempo corre incessante divorando la vita tra miliardi di minuti sempre uguali e rari secondi di gloria.
Il tempo, timer di minuscole dimensioni che guardo con il cuore in gola , col terrore che non mi lasci nemmeno il tempo di rendermi conto che esisto, con la paura di scoprirmi vecchia, domani, davanti a uno specchio divenuto nemico.
Il tempo mi uccide , mi perseguita, mi rincorre, mentre scappo tra la frenesia di una colazione consumata di fretta e una montagna di vestiti da sistemare, nel breve spazio tra la corsa in macchina per andare in ufficio e l’angoscia dell'immagine di mia madre che vigile m'attende la sera dietro ai vetri di casa per riconsegnarmi il bambino rimproverandomi di un eccessivo ritardo . Il tempo mi consuma , lasciando tracce di malinconia in giornate sempre uguali, rallegrate dalla sola luce di due occhi di bambino che ingenui mi implorano di fermare la mia corsa.
Ma io corro. E continuo a correre.
Poi di punto in bianco mi fermo.
E mi chiedo perché corro….quando non so’ nemmeno dove sto andando..

giovedì, febbraio 20, 2003

CHI BUTTERESTI GIU' DALLA TORRE?
o meglio
CE N'E' ALMENO UNO CHE SALVERESTI?










La guerra alle porte sta diventando causa di discussione anche in casa mia oltre che tra grandi potenze. Pur alimentando il cervello attraverso le medesime fonti d'informazione , io e Alex , giorno dopo giorno, estremizziamo i nostri punti di vista personali sempre più e al punto che ogni mia affermazione o insinuazione diventa stimolo per una sua pungente battuta. Insomma..la guerra verbale è apertamente dichiarata anche in casa mia.
Da un lato io lo prendo per il culo dicendogli che è diventato un berlusconiano. In risposta lui aristocraticamente mi snobba banalmente certo nel proprio narcisismo che le sue cognizioni storiche siano superiori alle mie e che dunque la mia 'ignoranza' debba essere giustificata ‘da chi ha più senno’, nella fattispecie lui medesimo.
Oggetto e causa prima della disputa è stato l’improvviso e inatteso schieramento di Francia e Germania ( e compagnia bella al seguito) in aperto dissenso rispetto all' IMPERIALISMO AMERICANO comunemente conosciuto col motto "guerra preventiva".
Diciamo pur la verità. Quando è stata diffusa la notizia di cui sopra..., come si suol dire, mi rideva anche il culo.
E mentre Alex bestemmiava su 'quegli opportunisti dei francesi' io me la ghignavo ballando a ritmo di reggae davanti al telegiornale guardando la faccia intelligentissima di George W Bush.
Scherzi a parte....Vorrei proporre alcune significative righe tratte da un articolo di Gary Younge pubblicato su Internazionale che riassumono in breve quanto ci circonda.

"..Proprio ora che in Francia cresce il sentimento antiamericano, nell'ex colonia della Costa D'avorio ci sono state delle manifestazioni di forte opposizione all'accordo di pace in cui il governo francese ha fatto da mediatore. Mentre i francesi esprimevano il loro scetticismo sulle affermazioni fatte dal segretario di stato americano Colin Powel davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu, nella capitale ivoriana, Abidjan, i manifestanti sventolavano bandiere americane e cartelli che dicevano:"Bush, per favore , aiuta la Costa d'Avorio contro il terrorismo francese".
Il fatto che l'America avesse sotenuto proprio l'accordo contro il quale stavano manifestando dimostra quanto sia grande la confusione e quanto ci sia poco da scegliere tre le due potenze. Finchè i francesi, i russi, i tedeschi e i cinesi chiederanno di concedere più tempo agli ispettori, dovremmo sostenerli, ma non dovremmo illuderci su quanto durerà questa opposizione. Più la guerra sembrerà inevitabile più è probabile che francesi e russi trovino un accordo per difendere i loro interessi. Se l'America vuole fare la guerra per il petrolio, la Francia e la Russia vogliono la pace per lo stesso motivo - entrambe hanno contratti molto redditizi nella regione e sono determinate a non perderli."


Beh certo..danno un pà il voltastomaco gli atteggiamenti opportunisti della Francia che si schiera a favore o contro la guerra a seconda delle proprie convenienze economiche. La politica è uno schifo , ma questa non è una novità. Il punto è che io , in questo momento, io non saprei davvero chi mettere alla gogna, se quell’opportunista di Chirac, se quel guerrafondaio di Bush, se quel dittatore e sterminatore di popoli che è Saddam. Per non tirare poi in ballo tutto il resto della congrega, Putin per esempio, il castigatore di ceceni…Forse , tutto sommato il nostro nostrano Berlusca non è peggiore degli altri .

Insomma, per finire , e per quanto ne dica Alex , io non abbraccio la causa di Bush, di Saddam o di Chirac .
Abbraccio la causa della gente. Abbraccio la causa di tutti gli esseri umani la cui vita è appesa alla cerniera a lampo del portafogli dei signori di cui sopra.
Abbraccio la vita. E mi schiero dunque contro la morte .
Pertanto sarò una volta tanto opportunista pure io.
Mi venderò al migliore offerente e starò con chiunque , nero o rosso che sia non importa, si batterà per la pace e contro la guerra.

"Sia l'Europa sia l'America hanno venduto armi al regime iracheno e hanno sempre mostrato più interesse per il petrolio del suo sottosuolo che per le violazioni dei diritti umani che si verificavano nel paese. Dovremmo sostenere i governi occidentali che invitano alla cautela, ma non fare affidamento su di loro.
NON DOVREMMO SCHIERARCI NE' CON L'AMERICA, NE' CON L'EUROPA, MA CON IL POPOLO IRACHENO.
Sia contro Saddam Hussein sia contro una guerra che provocherà miserie inenarrabili e ci renderà più vulnerabili agli attacchi terroristici di quanto siamo stati finora." (Gary Younge- The Guardian)



mercoledì, febbraio 19, 2003

Ho trascorso tutto il tempo libero degli scorsi giorni cercando un luogo per le prossime vacanze che fosse in grado di animare di fantasia il mio stanco e annoiato immaginario. Dopo le svariate titubanze oggi mi sono finalmente scontrata con le immagini di un posto che mi ha strappato il cuore.
Auto Story (2° puntata )

E' il 1996. In seguito all'aggravarsi dei drammi fricchettoniani comincio a guardarmi attorno alla ricerca di qualcosa di più rassicurante. Ma per i magri risparmi che mi ritrovo non ho altra scelta che ripiegare su una referenziatissima panda 750 da 80.000 km reali e garantiti per la modica cifra di 3milioni o poco piu. Scopro assieme alla mia fiammante auto nuova cosa significa possedere un'auto dotata di 2 veri e propri tergicristalli e con un impianto di riscaldamento che scalda seriamente!! Con lei scopro purtroppo anche che esistono auto con la carrozzeria di cartone. Al primo incidente infatti io mi scontro con un furgone e finisco all 'ospedale col cranio fracassato. L'auto è ridotta a un ammasso informe di cocci e lamiere alla stessa stregua della mia testa.
Tutti si chiedono come io possa essere sopravvissuta. Anzi, questa capocciata per certi aspetti si rivela davvero propizia , tanto che segna il punto di inizio di una nuova era della mia esistenza: quella in cui mi svesto delle spoglie di bambina e comincio , meglio tardi che mai.., a diventare grande.

Crescita dopo crescita , capocciata dopo capocciata, siamo giunti al 1997.
A questo punto non si può più tergiversare. Dopo anni di trascuratezza automobilistica è giunto il momento di pensare alla sicurezza personale. Ed ecco che dopo 2 mesi di estenuanti studi manualistici sulla sicurezza delle utilitarie (piu di questa categoria d’auto non avremmo potuto permetterci) , grazie al caritatevole aiuto economico della mia cara nonna e alla magnanimità della banca che mi fornisce un prestito all' 11%, che posso finalmente permettermi una lussuosissima , splendida, full equiped Ford fiesta ghia. Un concentrato di comfort e lusso , primo tra tutti un grande airbag anticapocciate e , non ultimo, un sistema antifurto immobilizer.
Superfluo infatti raccontare quanto sia fobica una persona che per la prima volta a 28 anni si trova col culo seduto sopra un'auto nuova di zecca, con interni in radica e sedili in velluto: studia il viso di ogni passante nel tentativo di individuare :
o uno sguardo invidioso
o un potenziale ladro da cui proteggersi.
Ma è poi la vita stessa che insegna a moderare i toni esasperati.
Partiamo per la Repubblica Ceca con la nostra auto nuova. Affittiamo a Praga una camera presso una signora . Durante la notte rubano l’auto ai nostri vicini di stanza. L’agitazione comincia a logorarmi cellula dopo cellula. Si perché il nostro viaggio prosegue verso l’ Ungheria. Che non è esattamente meglio , dal punto di vista della sicurezza, delle Repubblica Ceca.
Al nostro arrivo a Budapest scopriamo infatti che tutte le auto parcheggiate ( il 90% sono scassatissime TRABANT ) sono dotate di sistema antifurto col bloccaggio del volante. La questione è sempre più preoccupante. Ormai me la faccio sotto. Gli hotel da 200.000 a notte sono al di fuori delle nostre possibilità e per di più se sono dotati di parcheggio esso non è comunque custodito.
Decidiamo dunque cabalisticamente di affidarci alla benevolenza divina e capitiamo casualmente nei sobborghi di della città in uno stranissimo hotel dall'inquietante nome "ATTILA".
Alla nostra richiesta "Avete un parcheggio protetto?" il padrone , greco/siculo, con la pipa in mano ci dice " Non vi preoccupate...VVELLAPPROTTEGGOIOOO".
Ci fa infilare la nostra auto e subito dietro parcheggia la sua mercedes. La provvidenza ci assiste. In un città dove regna la delinquenza non esiste protezione migliore che mettersi nelle mani della malavita. Di li a poco scopriremo infatti che Attila è davvero un magnaccia.
La sera le cameriere si trasformano in autentiche coniglie da playboy e Alex rischia un infarto al miocardio quando se ne trova una nuda con orecchie e coda sulla rampa delle scale. Ma più che della coniglia io continuo a preoccuparmi per le sorti della mia auto che dalla finestra della mia stanza osservo inquieta, circondata dal continuo via vai di omarelli che entrano ed escono dal night sottostante a braccetto con le coniglie.
Inquietanti sirene di auto della polizia nel frattempo animano di rumore la notte insonne mentre l'unica a dormire è proprio la nostra auto protetta dalla potente mano del mafioso del quartiere. Terminato il viaggio si torna alla tranquillità. Sfatati i fanciulleschi timori di furto ci si rilassa a tal punto che si inizia a scopare come ricci .
Durante un'incauta notte di ottobre un mammifero di nome Emanuele finisce nel mio grembo. Ed è proprio lui, con tutta l’ ingombrante spaziosità di nessi e connessi, che ci rivela i limiti di spazio della nostra auto. Praticamente diventa impossibile andare a fare la spesa all'ipermercato in 3 . Tanto che ogni 15 giorni si pone il dubbio amletico: o si fa spesa o si sta con il pupo. Il dubbio si risolve definitivamente dopo un tragico sabato in cui la nostra fantasia ci aveva condotto sulle strade della Comet per acquistare una parabola satellitare con relativi accessori. Una volta effettuato l'acquisto, giunti nel parcheggio, il piatto della parabola non lo si riesce a infilare proprio da nessuna parte.
Non ci resta dunque che fare altro che metterlo a mo’ di ombrello sopra la testa del nostro bambino.
Ma è proprio questo il momento in cui la nostra coscienza ci toglie ogni dubbio sulla nostra disgraziataggine e ci suggerisce di provvedere subito cominciando a cercare mezzi di trasporto alternativi.

Siamo arrivati ai primi mesi del 2000. Iper e euromercati ormai non ci vedono più nemmeno col cannocchiale. Abbiamo deciso di dedicare ogni minuto libero a un' indagine a tappeto che comprende tutte le concessionarie della provincia di
Bologna
Firenze
Prato
Pistoia.
Come al solito siamo dominati dalla perenne indecisione: in effetti dopo il curriculum d'auto possedute ogni auto di classe media pare ai nostri occhi un'astronave di piaceri , mentre la bravura di ogni venditore si traduce per noi in un acquisto promesso come ormai certo.
Ma in 3 mesi decidiamo di acquistare ben 6 auto diverse .
CITROEN XSARA
NISSAN PRIMERA SW
RENAULT MEGANE SW
FOCUS SW
VOLVO V40
RENAULT SCENIC SW
I venditori Citroen, Nissan, Renault, Volvo e Ford di Bologna, Prato, Firenze e Pistoia mi martellano di incessanti telefonate.
Nel bel mezzo di un totale stordimento la cosa che mi riesce più facile è bidonare tutti quanti e fuggire altrove.
Ormai mi restano poche auto ancora da valutare e una di queste è la Opel. Ed è proprio da un concessionario di questa marca che resto folgorata (per la venticinquesima volta in un mese) dalle potenzialità creative della monovolume della casa, la Zafira, che mi porto a casa nel giro di poche ore, tutta profumata di cera, e dotata del tanto prezioso e fondamentale Immobilizer.
Ma non sentendomi sufficientemente protetta da un nome come 'immobilizer' io ed Alex decidiamo di acquistare anche il famosissimo Bullock . Grazie ad esso ci sentiamo in capo al mondo e protetti da ogni forma di delinquenza, al punto che stiamo quasi per decidere di sospendere l'assicurazione da furto.
Ma una sera a Striscia la notizia il sig. Staffelli distrugge dinanzi ai nostri occhi il mito del bullock e dell'immobilizer.
Alla guida di un'Opel Zafira identica alla nostra mostra all'italia e al mondo intero come metterla in moto con immobilizer e Bullock innestato.
E' la fine di un mito. E l'inizio della certezza che anche mio vicino di casa paraplegico ora potrebbe rubarmi l'auto senza alcuna difficoltà.


giovedì, febbraio 13, 2003

IL GRANDE IMBUTO
Ieri.
Alex in ufficio riceve un misterioso grande pacco postale.
Mittente è una società che propone soluzioni informatiche per tutelare le aziende dagli imbuti della rete. Alex apre il pacco. All'interno è ubicato un imbuto di almeno 30 cm di diametro. Alex richiude il pacco, sostituisce l'etichetta del destinatario e lo fa recapitare al popolato ufficio acquisti. Inizia la disputa. 20 energumeni si contendono l'oggetto del desiderio, ma è Eldo, responsabile dell'ufficio, che la spunta e riesce a condurre a casa trionfante il grande arnese.
Oggi.
Eldo, in preda a sensi di colpa, giunge in ufficio con n° 6 bottiglie di vino. Bicchieri alla mano è il momento di brindare.
Nel frattempo la rete pc aziendale collassa definitivamente. Ma sono tutti troppo immersi nel proprio calice per accorgersene.
L'imbuto ha portato a termine il proprio uso.
Forse non quello auspicato.

venerdì, febbraio 07, 2003

Un’auto la scegli.
La guidi ogni giorno.
Con essa ti sposti, osservi, pensi.
Viaggi nelle esperienze ...scrivendo il libro della tua vita.


Auto Story (puntata n°1)

E’ il 1988.
La patente profuma ancora di fresco. Ho una gran sfregola di indipendenza, di uscire senza accompagnatori a folleggiare la notte .
Ma il mio papà è estremamente geloso , non di me, ma della sua amatissima fiat UNO SL (=superlusso) che tratta con più cura di quanta non ne riservi per la propria moglie. Ogni venerdì sera sono lotte estenuanti in famiglia per ottenere il permesso di possederla. Sono certa che lui non dorma finchè io varco la soglia di casa. Perchè questo significa che la sua bambina , la UNO, è tornata a casa.
Ma ecco che una sera riesco in una frazione di buonumore paterno a conquistare l'auto per una serata in disco.
Giusto perché si tratta di “Les bains douches “ piccola discoteca distante non piu di 1 km da casa mia. ( Beh insomma si comincia dai piccoli passi...accontentiamoci di questo km... ci sarà tempo per le lunghe distanze!!!)
Truccata, imbellettata e pronta per la serata in discoteca ogni mia singola cellula è in preda a una profonda fibrillazione .
Esco in retromarcia dal parcheggio con la fiat uno di papà.
Non faccio in tempo a fare 3 metri in retromarcia che riesco a spalmare sull’intera fiancata della Uno mezzo chilo della gomma del paraurti dell'auto del vicino di casa .
La situazione familiare è tragica.
Urge una soluzione.
L’incazzatura di mio padre e Il senso di dovere verso il prossimo mi inducono a prendere importanti decisioni.
Perché io ho il diritto di sbagliare, ma ho anche il dovere verso il prossimo di non farlo sulle spalle altrui.
E’ dunque giunto il momento di acquistare un'auto che sia solo mia.
Ed è a questo punto che entra nella mia vita

LA FRICCHETTONA



Mosso dall’impellente bisogno di togliersi di torno la figlia trita-auto , il mio premuroso papa comincia ad affacendarsi per cercare a destra e a manca una qualche conoscenza che possa aiutarmi a trovare una ‘buona occasione’.
Baciato dalla fortuna scova in qualche disperato angolo di mondo una vecchia conoscenza(?) , un tal Armando che di professione fa il carrozziere. Sarà lui il benefattore di famiglia che porrà fine alle agitazioni notturne di mio padre.
Ci presentiamo dunque una sera di autunno nella grande carrozzeria in cui lavora il nostro Armando.
Che molto gentilmente ci prospetta una interminabile lista d'auto .
Ma il denaro che io ho tanto disgraziatamente accumulato in conto corrente in 2 anni di lavoro ammonta alla modica cifra di 2 milioni e mezzo, cifra che smorza immediatamente l’entusiasmo di Armando che , imbarazzato, si trova a dover combattere con un budget impossibile.
La gamma d'auto appetibili si è infatti ridotta inesorabilmente . Anzi diciamoci pure che non esiste un solo veicolo che possa soddisfare le mie aspettative.
Ma forse è proprio grazie allo sguardo piagniucolante di mio padre che esercita tutte le sue leve persuasive in nome dell'amicizia Armandesca... che sbuca da qualche angolo della carrozzeria l’ auto che GLI regalerà la felicità.
Eccola è proprio lei.
La splendida, fiammante , roboante Lancia delta LX 1300.
Qua e là ha qualche ammaccatura . Ma io già me la immagino nera, aggressiva, tutta lucidata a cera.
Ma le 500.000 lire per tingerla proprio non le ho (nè mai le avrò) e dunque la tengo così com’è.
Conduco a casa, non senza perplessità, la mia rumorosissima e cigolante auto azzurro metallizzato. Da quel giorno in avanti io e la mia auto diventeremo inseparabili. Ovunque io vada il mio arrivo sarà perennemente preannunciato 2 minuti prima dal rumore assordante del motore della mia lancia. Se ne accorgono anche carabinieri e polizia che al mio passaggio avranno per i 5 anni successivi braccio e paletta alzati.. I posti di blocco saranno infatti appuntamenti abituali e quotidiani per me.
Battezzo dunque la mia auto “FRICCHETTONA” per la sua linea comoda ,fric e sgangherata che così piace alle autorità.
Ma nonostante i 25.000 chilometri dichiarati (a cui nessuno crede tranne che quel boccalone di mio babbo che ha scambiato Armando per l’arcangelo Gabriele) la fricchettona si rivela presto in tutte le sue limitatezze.
Prima tra tutte l'impianto dei freni.
La fricchettona è geneticamente lenta e pure il sistema frenante si adegua ai ritmi placidi della vettura. Niente di grave. L'importante è saperlo. Se sai che il tuo raggio di frenata auto è di 100 mt invece che di 10 ..beh ti regoli di conseguenza. Vai più piano, tieni le distanze di sicurezza...e poi beh.. ti fai il segno della croce e questo non fa mai male.
Ma la più grande disgrazia della fricchettona si rivela presto l'impianto elettrico.
La mia auto ha infatti una batteria davvero bizzarra: possiede infatti 1/3 delle risorse elettriche normalmente in dotazione alle automobili e, esaurite quelle..ti attacchi al tram o ti suicidi. Capita così che al mattino se vuoi riuscire ad accendere l’auto devi necessariamente accertarti di non avere ne il radiatore, nè la radio, nè le luci accese . La sera poi se devi accendere gli anabbaglianti devi necessariamente spegnere il riscaldamento.
Ma il massimo accade quando piove e si rende necessario attivare i tergicristalli.
Una tragedia. Luci e tergicristalli rappresentano infatti un connubio insostenibile per la fricchettona: a luci accese quando il tempificatore fa partire il tergicristallo , gli anabbaglianti si abbassano di intensità fin quasi a spegnersi per poi ritornare a splendere quando il tergicristallo torna fermo al proprio posto .
In pratica la mia fricchettona pare un'auto del luna park con tutti i suoi rumori, cigolamenti, luci e lucine che si accendono e si spengono a ritmo cadenzato del tergicristalli o della musica che romba nello stereo.
Ma i drammi non sono ancora finiti. Perchè in compagnia della fricchettona io ho infatti trascorso gli anni più freddi della mia vita.
Percorro 15 km per andare al lavoro, e i n inverno sugli appennini si parte da casa con – 5 gradi di media.
Attivo il radiatore della fricchettona e spingo l’aria al massimo per scaldare velocemente l’auto. Ma dal radiatore esce solo un flusso d’aria gelida che pare la bora triestina. Praticamente tutto congela all’interno dell’auto, me compresa. E solo a 200 metri dall’arrivo al lavoro la bora comincia a trasformarsi in un lieve scirocco.

Insomma vivere con pochi soldi e con pochi mezzi è una grande palestra di vita.
Si impara a essere pazienti e ad accontentarsi di ciò che passa il convento.
Ma tutto ha un limite. E se la pioggia rappresenta un dramma vero e proprio , beh la sporadica neve può tramutarsi in una vera e propria tragedia familiare.
Si, perchè alla nostra fricchettona la neve proprio non va giu e ce lo fa capire con la spossatezza flemmatica dei suoi tergicristalli , sempre e perennemente affaticati al punto da non riuscire più a spostare nemeno quei 3 mm di neve che si accumulano al di sopra del vetro.
E così un giorno accade l'inevitabile.
E' mattina presto, 2 cm di neve hanno coperto la fricchettona. Aziono il tergicristallo posteriore ma esso si blocca a mezzo vetro nel tentativo di spostare la neve.
Esco dall’auto infreddolita, incazzata, senza guanti rimuovo la neve, ma quello stronzo di tergicristallo è fermo, impalato in mezzo vetro e pare incantato nella propria performance . Emette un ronzio fastidioso e continuo mentre l'indicatore dell’agonizzante batteria inesorabilmente scende attimo dopo attimo. Risalgo in auto ma ogni mio
tentativo risulta vano. Colta da un raptus accecante e improvviso apro portiera, ridiscendo, mi avvicino al tergicristallo , lo acchiappo a due mani e con tutta la forza di cui madre natura mi ha dotata lo strappo cavernicolamente dalle viscere che lo tengono da 15 anni legato al corpo della madre-fricchettona.
Respiro di solliveo.
Agonia finita.
Il ronzio è terminato.
La batteria è salva.
E il tergicristallo è morto.
Di lui conserverò il ricordo fino alla morte della fricchettona.
Per i due anni successivi infatti sventolerà a penzoloni sul retro dell'auto un buon mezzo metro di filo elettrico nero che attirerà l'attenzione di tutti nella totale indifferenza della sottoscritta .

mercoledì, febbraio 05, 2003

TENDENZE

Mio babbo: Mah! La maestra dice che Lele sta attaccato a Nicolas dalla mattina alla sera e si baciano e leccano in faccia!!!
Io: Ma si dai babbo..non preoccuparti… Emanuele prova a farlo anche con me …è piccolo su, è il suo modo per esprimere affetto…

Ma mio padre è visibilmente turbato e con aria esitante e indagatrice si rivolge al diretto interessato.
Mio babbo: Lele mo dimmi bene..c'è una bimba bella che ti piace all'asilo???????
Lele: Sciiiii...c'è la Lucrezia che è beeella
Mio babbo: Eh eh eh...ti piace ehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhmalizioso
Lele: NO. A me mi piace sciolo NICOLAS!!!!!!!
Sguardo terreo di mio padre.
Alex sornione sghignazza: Eh eh tuo padre è già preoccupato per le future tendenze di nostro figlio..

Come verranno trattati dagli Usa i paesi di cui si parla nel rapporto sulle armi in Iraq?
Saranno puniti con le sanzioni?
Oppure saranno inclusi nella lista delle nazioni che appoggiano il terrorismo?
Washington scatenerà una guerra mondiale?
O semplicemente farà finta di non aver visto né sentito?


Al wafd, Egitto (www.aljazira.it)





Faith Matheny

Al principio non riuscirai a capire che cosa significano,
e forse non lo capirai mai,
e forse non te lo dirò mai:-
questi bagliori improvvisi nell'anima,
come fulmini guizzanti su nubi di neve
a mezzanotte quando la luna è in piena.

Arrivano nella solitudine, o forse
mentre siedi con un amico e all'improvviso
cade il silenzio nel discorso e i suoi occhi
senza batter ciglio ardono verso di te:-
voi due avete visto insieme il segreto,
lui lo vede in te e tu in lui.

E state lì seduti impauriti che il Mistero
sorga davanti a voi e vi colpisca a morte
con uno splendore simile a quello del sole.
Abbiate coraggio, voi anime tutte che avete simili visioni!
Come il vostro corpo è vivo e il mio è morto
voi state afferrando un minuscolo soffio dell'etere
riservato proprio a Dio.

Dall' Antologia di Spoon River
Di Edgar Lee Masters


lunedì, febbraio 03, 2003



Palestina

Se questo è un uomo
torno limo
o rinasco
mastino


di Geraldina Colotti