lunedì, dicembre 29, 2003

Libri natalizi
Uno degli aspetti più interessanti di questo periodo dell'anno è la valanga di libri che consuetamente giunge in casa mia. Quest'anno non è stato da meno e a conti fatti il bilancio è stato più che positivo.
Marco mi ha regalato “Capire il potere” di Noam Chomsky , Elisa “Le correzioni” di J.Franzen, due titoli desiderati e sfacciatamente richiesti.
Il mio amico filosofo mi ha invece spontaneamente donato i "Racconti notturni" di Hoffmann e le "Poesie d’amore e libertà" di Prevert , ricambiato con una raccolta di poesie di V.Hugo.
Dalla Manu mi è invece giunta la ormai celeberrima Versione di Barney , titolo indispensabile e immancabile che rincorrevo da tempo.
Felice e orgogliosa del bottino librofilo, dulcis in fundo …giunge Luca, grande, spassoso, ventennale amico di famiglia…che mi consegna il distinguibilissimo ennesimo pacchetto librofilo.
Lo scarto curiosa e si rivela ai miei occhi il seguente inquietante titolo:
“Shanna” di Kathleen E.Woodiwiss “la regina indiscussa del romance”. Sul retro un giudizio dal New York times che raccomanda questa signora come “la scrittrice più amata d’America” autrice dei seguenti emblematici , nonchè eloquenti..., titoli :
“il fiore e la fiamma” “ il lupo e la colomba” “magnifica preda” ‘fiori sulla neve” “petali sull’acqua”……
(Wow…chekkiulo…mi mancava proprio un libro rosa....)
Luca mi guarda ansioso mentre la mia pelle arrossata comincia a trasudare imbarazzo dinanzi a lui che, trepidante, mi interroga curioso alla disperata ricerca di una entusiastica conferma che il mio viso non riesce proprio a recitare…
“ Ma lo hai già letto?????”
…”No no…stai tranquillo”…
”pfui..che culo…”

Beh che dire……Luca è certamente uno dei più cari amici , ma ora che ci penso…è lo stesso amico che un anno fa mi ha regalato “Vicolo della duchessa” di tal Sveva Casati Modigliani…(già frettolosamente fatto sparire...)
E dire che la mia seppur modestissima libreria …è in bella vista nell’area salotto di casa ...pronta a raccontare all'ospite CHI abita sotto a questo tetto…
…al punto che ora non posso che domandarmi se ho un amico incurabilmente distratto…o se semplicemente si tratta dell’ennesimo furbacchione che sta riciclando i suoi scarti natalizi indesiderati....

domenica, dicembre 28, 2003

.."Piuttosto che intravedere, mi sembrò esser percosso da un vento di dolore, da un nembo di sciagura, da uno schianto di passione selvaggia. Ascoltami. Non dimenticherò mai quel Cristo. Era di terra? era di carne incorrotta? (...)Infuriate dal dolore, dementate dal dolore erano le Marie. Una, presso il capezzale, tendeva la mano aperta come per non vedere il volto amato; e il grido e il singulto le contraevano la bocca, le corrugavano la fronte il mento il collo. Ascoltami. Puoi tu imaginare che cosa sia l'urlo pietrificato?(...)"
Gabriele D'annunzio da Le Faville del maglio

La scultura non è certamente una delle forme artistiche che prediligo. Vuoi per incompetenza, vuoi per una netta predilezione per la pittura, in vita mia raramente è capitato che provassi forti emozioni dinanzi a un opera scultorea.
Tanto per citare un esempio , dinanzi alla celebre Ilaria del Carretto di J. della Quercia rimasi indubbiamente stupita a fronte della perfezione di quei lineamenti e di quella veste che rendevano quasi viva la salma della donna…ma al di là della pura constatazione del bello..nessuna emozione mi trafisse.
Nulla di quanto è invece accaduto ieri.
E chi l’avrebbe mai detto…proprio nella mia città.
Bologna, via Clavature.
Mercato del pesce, via vai frenetico del sabato pomeriggio.
Passo quasi casualmente per questi vivaci viottoli del centro cittadino.
E capito davanti a una piccola chiesa che non ho mai visitato.
Santa Maria della Vita.
Istantaneamente rammento che qualcuno mi ha detto che proprio qui risiede una splendida opera di Niccolò dell’Arca. Così entro senza troppa attenzione seguendo velocemente frecce e indicazioni per il Compianto. Eccolo.
Nel buio noto le sagome di 6-7 statue.
Inserisco i 50 centesimi necessari per illuminare la composizione a grandezza naturale.
E istantaneamente si staglia dinanzi ai miei occhi la più cruda e struggente rappresentazione del dolore che mi sia mai stato dato di vedere in un’opera d’arte. Un’opera d’arte della seconda metà del 400' di cui fino a pochi giorni fa ignoravo l’esistenza , un’opera che è ritenuta da molti studiosi come la più importante terracotta di tutto il Rinascimento italiano.
Si tratta di un gruppo di figure , la Madonna, Maria Maddalena, Maria di Cleofa, San Giovanni l’apostolo, Giuseppe d’Arimatea e Salomé che piangono la morte di Cristo. Ciascuna di loro esprime in maniera differente ma egualmente intensa una disperazione, un dolore che è vivo come nella vera carne sui loro volti, un dolore che inaspettatamente mi sorprende, mi trova impreparata, mi lascia disarmata e indifesa.
In balia di un’emozione che da tempo l’arte non riusciva a regalarmi.

RIFERIMENTI:

Di Niccolò dell'Arca l'opera più importante è l'Arca di San Domenico, presso la Chiesa di San Domenico a Bologna

Breve storia del Compianto

rif. Gabriele D'Annunzio





giovedì, dicembre 25, 2003



....bello, davvero bello...
....Gustare i tortellini di mamma con la tovaglia rossa di fiandre , col sottofondo dell' Oratorio di Natale di Bach e le candele accese. Poi ...... udire uno scampanellio proveniente dalla tromba delle scale , leggere lo stupore sugli occhi sgranati dei bambini, le luci che si abbassano ....e un grande omone dal passo pesante, con la barba bianca e vestito di rosso che deposita sul pavimento del salotto i regali aspettati.
Questo è il mio Natale , un giorno di serenità e di silenzi, di ritmi lenti e ovattati, nel tepore di una famiglia sempre in fuga ma che oggi si è riunita qui, attorno al focolare.

Tanti Auguri di Buon Natale a tutti .

lunedì, dicembre 22, 2003

Poi è tutto finito.
Le 18, orario insolito per la notizia comunicataci dallo stesso medico che 5 giorni prima ci aveva ricoverati.
E subito dopo di lui… l’ultimo pasto.
L'ultima visita di amici che ci colgono ormai sulla porta, pronti a lasciare l'ospedale.
L'ultimo antibiotico.
L'ultima telefonata a casa. E non c’è notizia migliore per Alex che sta per partire per venirci a far visita, e che dopo aver riposto il ricevitore resterà invece nel nostro nido .
Riempirà di legna la stufa, metterà un po’ di essenza aromatica nel bollitore e accenderà le luci del nostro albero.
Ultimi saluti, ultimi convenevoli ....e poi finalmente siamo fuori, sulla macchina di papà che nel buio ci rapisce e tra il frastuono del traffico e dello smog ci porta via con sé, lontano dalla frenesia, sulle mie strade di campagna, tra le colline e i ritmi pigri della mia amata e odiata provincia.

“Mamma, ma ci sono più alberi o più case???”
“In città ci sono più case e meno alberi; dove abitiamo noi invece ci sono più alberi e meno case…”


Si……indubbiamente nei miei posti tutto è più silenzioso.
E stasera è un magico silenzio quello che mi circonda nel buio.
Un silenzio rotto soltanto dai latrati di Jack e di Rudi che esagitati ci accolgono al nostro arrivo.
Poi finalmente sono le luci calde della mia casa, il grande albero di Natale e gli occhi emozionati di Alex che rivelano tutte le sue ansie in poche parole
“Questa casa era davvero spettrale senza di voi…”
Emanuele si tuffa a capofitto tra i suoi dimenticati giocattoli, mentre io , dopo giorni di tensione , sento improvvisamente che le forze stanno venendo meno e che non posso che lasciarmi andare sul divano a un sonno liberatore. Un sonno da cui mi sveglio soltanto nel mezzo della notte , con la coperta di lana rossa ancora addosso e con le luci dell’albero accese. Con quel minimo di forze sufficienti a prendere in mano lo spazzolino e a trasferirmi in camera da letto. Non senza gettare il consueto sguardo nella camera di Emanuele che russa beato con una gamba e un braccio a penzoloni fuori dal letto.
Mi tuffo nel letto tra le braccia di Alex che inconsce mi accolgono tra di loro.
Con gli occhi ancora aperti nel vuoto, perdendo e sfumando lo sguardo nell’oscurità .
Senza smettere di ringraziare ancora una volta iddio per non avermi girato le spalle.

venerdì, dicembre 19, 2003

Vita d'ospedale

Il reparto pediatrico è con ogni probabilità l’unica nota di colore in questa grande struttura di cemento che ospita il principale ospedale della città. I suoi muri sono coperti di enormi puffi , di stelle e di pupazzi colorati . Li guardo, sotto queste spettrali luci al neon che notte e giorno illuminano i corridoi. Così, nella calma generale dell’alba ,a metà strada tra la noia e curiosità, mi spingo a far capolino nella stanza illuminata attigua alla mia. Per scoprire una sorta di piccolo asilo , ben rifornito di libri e giochi, di tante piccole sedie e di un televisore. Entro.
Leggo alcune insegne affisse ai muri. Scopro che qui si alternano , mattina e pomeriggio, enti di volontariato che tramite ragazzini motivati animano i bambini impegnandoli in giocose attività creative .
A dire il vero , al momento, in questo reparto i bambini sono fortunatamente assai pochi , e le volontarie ancora minorenni che conoscerò di lì a poco…saranno sempre paradossalmente in numero maggiore.
Ed è uno strano effetto quello che provo dinanzi a queste ragazzine animate da ideali più grandi di loro…
Ideali racchiusi in corpi ancora così acerbi e inconsapevoli.
E’ forte il disagio che avverto simultaneamente, ripensando a quanto io, in adolescenza , fossi animata da ben più frivoli pensieri, tanto votata all’utile personale quanto poco a quello sociale.
Non è una sorta di pentimento quello che mi pervade, quanto più un ripensamento che vede come oggetto il tempo …..
un tempo che corre veloce senza dar tregua e possibilità di riscossa.
Così mi soffermo solo per un attimo….a piangere sul tempo perduto. E sono le urla dell’infermiera di turno che mi risvegliano richiamandomi all’attenti per l’imminente visita dei medici.
Che a dispetto di ogni mia più pessimistica aspettativa…sono tutti incantevoli.
Chissà.... sarà che paiono usciti dal cast di PatchAdams ....
Sarà che non mi aspettavo di poter mai incontrare medici così giocherelloni.
Uno di loro apre la bocca a mio figlio con un attrezzo a forma di coccodrillo mentre un altro dispensa battute a ripetizione raccogliendo gli ingenui e sinceri sorrisi di questi piccoli .
Ma dove sono finita…cosa è mai questo… un piccolo frammento di buona sanità?
O forse trattasi soltanto di una piccola oasi felice in questo gigantesco mostro di cemento?
Forse , banalmente, un’insieme di circostanze hanno fatto si che le cose andassero tutte per il verso giusto attorno a me.
Si, perché la verità è che finalmente Emanuele non ha più la febbre .
E la maschera di inquietudine che indossavano i medici ieri..è oggi stata sostituita da un sorriso che semina fiducia.
E questo è ciò che conta in questo luogo di lacrime e di redenzione dove tutto pare perfetto tranne gli infermieri.
Raro trovarne qualcuno capace di svolgere autonomamente e senza pecche il proprio lavoro....

La prima ausiliaria che viene a farmi visita è una giovane infermiera che deve programmare la pompa elettronica che regola il flusso del flebo di Emanuele. Ma non è capace di settare il timer. Decido di restare in silenzio e di cronometrarla. Per 7 minuti tenta tutte le combinazioni possibili con i 10 tasti che ha a disposizione. E non si arma di umiltà per chiedere aiuto a una collega. Semplicemente opta per ricorrere alla manovalanza e, orologio alla mano, si sostituisce lei stessa al timer, andandosene e ritornando dopo 15 minuti per staccare il trabiccolo, smontare di turno e infine tornarsene serenamente a casa dopo aver espletato 'autonomamente' e 'con successo' le proprie mansioni..
Ascolto senza troppo interesse i commenti di qualche mamma.
"Al bambino di due anni della stanza accanto hanno tentato di iniettare una dose doppia di cortisone , dimenticandosi di quella appena iniettata da un collega!!"
" Al Francesco si sono intestarditi a voler iniettare l’antibiotico di un altro paziente e se non me ne accorgevo io..."
Mah...fortuna vuole che ogni mamma, dinanzi al proprio cucciolo, non è altro che un aggressivo felino , dotato di unghie graffianti e pronto a sbranare chiunque mini l’incolumità dei propri figli. Ed è forse soltanto questa l’arma di salvezza che in questi luoghi preserva dalla maggior parte delle disattenzioni causate fondamentalmente dalla stanchezza, ma anche , purtroppo, da superficialità e negligenza.

Poi non si può dimenticare le donne delle pulizie.
Sono 'efficientissime' in termini di velocità.
Chissà, forse sono pagate a cottimo.
Lo deduco dai 5 minuti scarsi che impiegano per passare il loro scopone sul pavimento di tutta la stanza.
A farci due conti, di questo passo, una di loro è sufficiente per pulire l’intero ospedale.
E il risultato pare davvero soddisfacente... fintanto che il sole decide di sorgere sopra i tetti della via Emilia, illuminando orizzontalmente il pavimento della stanza e portando alla luce ogni genere di porcheria adagiata su questa superficie che è davvero tutto tranne che linda.

Di questi giorni poi, si dice che debbano giungere anche visite istituzionali e promozionali.
Pare debba arrivare il Gabibbo, tizio, caio e sempronio.
E infatti il lungo pomeriggio viene interrotto dal trionfale arrivo dei giocatori della Fortitudo.
Uno di loro ,vestito da Babbo Natale, porge regali a tutti quanti i festanti bambini, ben più allettati dal pacco che si trovano per le mani, che dalla presenza di queste ciclopiche celebrità a caccia di gloria.

E così, passo dopo passo...la lunga giornata in ospedale volge a termine .
Col calare del sole ancora una volta l’ennesimo pasto.
E con esso una strana sensazione di deja-vu .
Tutto sommato...è un pò come trovarsi su un volo transoceanico…dove i tempo lentissimi di viaggio…sono scanditi soltanto dall’arrivo di hostess intermittenti recanti alimenti e bevande.
E così ecco in arrivo l’ennesimo vassoio per mamma, e l’ennesimo vassoio per bimbo.
E' sempre con una certa curiosità che apro questo coperchio termico.
Sotto al quale , di sorprese, c’è di consueto assai poco.
Tra le altre cose nel mio vassoio trova sempre rigorosamente posto una mela cotta.
Che io debba attribuire un recondito significato a questa deprimente dieta inflittami ?
Mah..
in realtà non ho proprio voglia di spendere energie in impegnative elucubrazioni.
Tempo pochi secondi e nella stanza si diffonde a macchia d’olio la notizia che è stato catturato Saddam Hussein .

Fuggi fuggi generale.
Medici, infermieri, inservienti e pazienti ….. tutti radunati nel piccolo asilo al cospetto del dio televisore.

Nella stanza il deserto.

Soltanto io.
Ed Emanuele.
Resto immobile a gambe incrociate sul mio letto.
Sto pelando un kiwi , lo taglio a pezzettini e lo cospargo con lo zucchero in bustine di cui è pieno il mio cassetto.
Pelo.
E penso.
Penso che in fondo nemmeno questo è un paradiso terrestre.
Ma soltanto un ospedale , con tutte le sue sorprese , le sue indignazioni e le sue contraddizioni.
Sarà per questo che è sempre bello alle 7 del mattino scorgere tra queste mura la grande sagoma di Alex che infagottato entra dalla porta con un espresso fumante e un cartoccio profumato tra le mani.

Sarà per questo che il mio sguardo curioso corre veloce come un fiume in piena sfiorando oggetti…persone…parole…...ma si arresta soltanto sul faccino sorridente del bambino che , a bocca aperta, aspetta trepidante che io gli porga il prossimo boccone .

mercoledì, dicembre 17, 2003

Un venerdi quasi qualunque.
Il termometro incandescente da ormai troppi giorni, unica nota stonata di un dicembre che è ormai di festa.
Ma sono gli occhi di mio figlio che accendono un allarme.
Due occhi spenti, vuoti , senza vita.
Nel corpo di un bimbo che fino a 4 giorni fa pareva animato da folletti tormentosi.
La pediatra lo visita , e mi spedisce d'urgenza in città per un'analisi del sangue.
40 km di angoscia, col suo corpo bollente tra le braccia, con quel filo di vita che ancora gli permette di stupirsi dinanzi alla bellezza della neve….
Poi il pronto soccorso.
La visita.
E l'agitazione generale.
Aspettando l'esito di queste bramate analisi.
Tutti sono gentili.
Troppo gentili...
Non ci lasciano in mezzo a un corridoio ad aspettare.
Anzi...ci accomodano tra mille premure in una stanza dove viene preparato un letto per mio figlio, un pasto , e dove viene anche rifornito di pennarelli e carta per colorare.
Ma sono soltanto io che inforco qualche colore e prendo a disegnare cerchi concentrici.
Sotto lo sguardo inebetito e sfumato del mio bambino.
Tempo poche decine di minuti .
E il dottore convoca me.
Cristo...soltanto me.
“Signora..suo figlio ha un’infezione ...importante, dobbiamo ricoverarlo immediatamente”
”Ma come…”

Una strana agitazione continua a ruotare attorno al mio bambino.
I cui sintomi paiono equivoci e fin troppo simili a quelli di una grave malattia infettiva.
A dispetto delle disattenzioni che lamentano altri genitori...vedo un susseguirsi di medici che , anche in borghese, si accingono a visionare mio figlio , studiandone la motilità della testa e del collo a caccia di qualche segnale incoraggiante che sfati un pericolo sospettato.
Stanca e stremata…mi sforzo di capire se questo interesse sia autentica preoccupazione o soltanto il diversivo scientifico del giorno. Ma non ha alcuna importanza.
Non oggi. Non ora che la febbre non accenna a diminuire cavalcando i 40° senza tregua .
Ci assegnano una stanza e un letto. Anzi 2.
E’ una grande stanza da 8 letti che ospita 4 bambini e 4 mamme.
Ma la stanza si anima di vita soltanto quando due infermiere si accostano a Emanuele per forarlo con la farfallina che col suo ago lo attaccherà ininterrottamente per i 5 giorni successivi a ogni genere di intruglio antibiotico e non.
Ma due infermiere non bastano a tal fine.
Soltanto in 4, e con l’aiuto della sottoscritta, si riuscirà a domare questo bambino che il timore dell'ennesimo foro...riesce ad animare di una forza inaspettata.
Poi finalmente la tregua.
E il sonno.
Un lungo sonno che al mattino successivo lascia sul letto sudore e febbre.
Sul viso di Emanuele nuove macchie, segno che l’infezione è ancora lungi dall’essere sconfitta.

Ma anche un sorriso.
E la speranza che questo possa essere un giorno migliore.

(to be continued)

lunedì, dicembre 01, 2003



"Rispetto agli altri istinti e impulsi elementari, le emozioni dell'amore, della pietà e dell'amicizia sono troppo deboli e troppo impacciate per condurre la società umana a una condizione di vita accettabile"
Albert Einstein, Morale ed emozioni

sabato, novembre 29, 2003

Notte fonda.
Terminato un template un tantino più noir.
Decisamente più in sintonia col mio umore.
Vediamo quanto terrà botta.

giovedì, novembre 27, 2003



Meteoropatia?

Ci sono giorni in cui ti svegli e non ce ne è una che vada per il verso giusto.
Marito incazzato, mamma incazzata, figlio incazzato, capo incazzato, amica incazzata.
Il mondo intero è incazzato.
E non ti resta altro da fare che dargliela su , buttarti nella mischiae far dono al prossimo anche del tuo massiccio contributo.

martedì, novembre 25, 2003

Indifferenza

Ancora una volta...E tutto piega come un aquilone nella direzione che il tuo passo gli da’, nel perenne altalenare dei tuoi umori e malumori che incuranti si prendono gioco dei miei.
Nel silenzio e nel castigo dei formalismi quotidiani.
Elemosinando un po’ di umanità.
Per collezionare soltanto l’ennesima ferita .
Tu che mi lasci ancora una volta in lacrime .
Armato fino ai denti di parole e di silenzi che mi pugnalano di indifferenza.

domenica, novembre 23, 2003

Questa sera sono rimasta senza fiato dinanzi alle sequenze di
Popolo migratore
E' impossibile tradurre in parole ... emozioni visive che attraversano l'anima lasciandoti senza fiato, allibito dinanzi alle incredibili poetiche immagini che il film regala.
Ciò che resta a video spento...è la sensazione di vivere una realtà mono-dimensionale...fatta soltanto di interpretazioni e immagini distorte della vita....

"A causa del dannato antropomorfismo si continua ad immaginare il pianeta Terra in funzione della specie umana, poiché i nostri occhi rubano il senso misterioso della Natura, modificano l'ambiente con l'incessante lavoro che deturpa l'anima sacra della vita. Ma le altre creature viventi della Terra semplicemente vivono ed hanno vissuto per milioni di anni, i loro sacrifici, le fatiche sono state corrispondenti alla capacità di sopravvivere, con armi pari, in un duello dignitoso e severo per le sue regole, il granchio divora l'uccello con l'ala spezzata, un rapace sottrae il piccolo di un pinguino, ne fa scempio, per nutrirsi e nutrire anche lui la sua specie. Le stelle, la luna, il sole, i venti, i colori dei paesaggi, deserti, fiumi, montagne, mari, pianure, hanno guidato per milioni di anni il cammino incessante degli animali migratori. Hanno sempre veduto ciò che l'uomo con difficoltà studiava: i campi magnetici, le posizioni stellari, la direzione ed il flusso dei venti e delle correnti marine. E gli animali migratori hanno appreso tutti questi elementi sulla loro pelle, con il sangue, il dolore, la morte ed anche la vita che continua, con l'atto generoso delle loro esistenze che si succedono con l'unico compito, l'unico obiettivo, sopravvivere secondo le regole naturali.
Il Popolo Migratore non solo ribalta il punto di vista, ma fa apparire aliena la presenza dell'uomo sulla terra, l'unico essere vivente che rifiuta le regole della Natura, o almeno ci tenta, sì perché l'uomo è in fondo colui il quale vorrebbe sottrarsi alle due regole fondamentali della vita: la fatica e il Caso. "



sabato, novembre 22, 2003

"Senza togliere nulla, ma proprio nulla, alla gravità dell'attentato di Nassiriya, vorremmo provare a dire che la retorica militarista e patriottica di questi giorni è veramente brutta. Talmente stonata da sembrare falsa. Giornali e tv hanno fatto a gara nella costruzione di quello che forse lo storico americano Daniel Boorstin avrebbe definito uno pseudo-evento:cioè quegli eventi che si svolgono solo per essere raccontati dai mezzi di informazione. In queste ore ci è stato descritto un paese che sembra aver voglia solo di bandiere a mezz'asta, marce funebri, lacrime di vedove, inni nazionali e saluti militari. Ma i giornalisti devono informare e se possibile spiegare, non celebrare o piangere. (..) "
Giovanni di Mauro (Internazionale 21-28 novembre)

martedì, novembre 18, 2003

Lacrime di guerra

Qualche giorno fa ho avuto occasione di vedere il film "Bowling for Columbine" di Michael Moore.
Nonostante il film abbia svariati motivi di interesse, ora mi limito a porre l' attenzione su un breve spezzone di esso. Una sequenza di 5 minuti di immagini in bianco e nero accompagnate soltanto dal sottofondo musicale di Wonderful World di Louis Armstrong .
Dal momento che non posso riproporre il filmato, mi limiterò a citare testualmente il contenuto dei sottotitoli che lo accompagnano.

1953: gli Usa rovesciano il primo ministro Mossadeq in Iran. Insediano lo Scià quale dittatore.
1954: rovesciano il presidente Arbenz democraticamente eletto nel Guatemala. 200.000 civili uccisi.
1963: appoggiano l’assassinio del presidente sud-vietnamita Diem.
1963-1975:uccidono 4 milioni di civili nell’asia sud-orientale.
11 settembre 1973: Predispongono il colpo di stato in Cile.Il presidente democraticamente eletto Allende viene assassinato. Viene insediato il dittatore Pinochet. 5.000 cileni assassinati.
1977: sostengono il regime militare di El Salvador.Uccisi 70.000 salvadoregni e quattro suori americane.
Anni 80: addestrano Osama Bin Laden e i suoi seguaci x uccidere i sovietici. La Cia dà loro 3 miliardi di dollari.
1981:il governo Reagan addestra e finanzia i Contras. Muoiono 30.000 nicaraguensi.
1982: gli USA forniscono miliardi a Saddam Hussein per armi destinate a uccidere gli iraniani.
1983: la Casa bianca segretamente dà armi all’Iran per uccidere gli iracheni.
1989: l’agente della cia Noriega (anche presidente del Panama) disobbedisce a Washington. Gli Usa invadono il Panama e destituiscono Noriega. 3.000 morti tra i civili panamensi.
1990: l’Iraq invade il Kuwait con armi provenienti dagli USA.
1991: gli usa entrano in Iraq. Bush insedia di nuovo il dittatore del Kuwait
1998: Clinton bombarda in Sudan una fabbrica di armi. Si scopre che la fabbrica produceva aspirina.
Dal 1991 a oggi: aerei americani bombardano l’Iraq settimanalmente.
L’onu stima che 500.000 bambini iracheni muoiono per bombardamenti e sanzioni.
2000-2001 : gli usa danno all’Afghanistan, governato dai Talebani, 245 milioni di dollari per aiuti.
11 settembre 2001: Osama Bin Laden si avvale dell’esperienza del suo addestramento Cia per assassinare 3.000 persone.

giovedì, novembre 13, 2003

Italia, paese di pagliacci, televisione e rotocalchi.
Italia, paese di indignati.
Con la coscienza scossa per la morte di un vip o per l’ennesimo fatto di cronaca nera.
Per 19 militari morti.
Italia, paese di stronzi.
Che beoti aspettavano ringraziamenti per le tonnellate di metallo e polvere da sparo sganciate dall'alto non più tardi di qualche mese fa.
Qualcuno pensava forse che i militari sguinzagliati laggiù sarebbero atterrati su un'isola felice???
Qualcuno pensava forse che sarebbero stati accolti come angeli liberatori????

La guerra è guerra.
Tragicamente guerra.
Qualunque siano le parti in causa, italiani o non.
Quei 19 uomini PERO' avevano scelto di arruolarsi.
Avevano scelto l'esercito.
Avevano abbracciato una causa, la servivano e non potevano non conoscerne i rischi.

“Erano in missione di pace..garantivano la pace…”
Stronzate!!
Chi è pacifista non si arruola. In nessun esercito del mondo.
Quegli uomini AVEVANO SCELTO.
Avevano abbracciato la causa della guerra .
Mentre in Iraq c'è stato un tempo in cui uomini, donne , bambini chiedevano di vivere .
Non di morire dilaniati tra le macerie.

Ma son caduti invece a migliaia.

............................................

La vita di ogni essere umano è sacra.
E quella di un iracheno non vale certamente meno di quella di un italiano.
Ma c’è forse qualcuno che si è indignato per le migliaia di civili iracheni uccisi?????????
C’è forse qualcuno che ci ha mostrato le lacrime, le storie, le tragedie di ciascuno di loro?

No.
Nessun telegiornale, rivista, quotidiano ha avuto per quella gente la stessa premura riservata
oggi ai nostri compatrioti.
A dimostrazione del fatto che la vita di un italiano è più pregevole di quella di un iracheno.


mercoledì, novembre 12, 2003

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Telecom e non avete mai osato immaginare

Settembre 03
Connetto a internet a caccia di qualche informazione in merito alla patente a punti.
Inceppo in un dialer. Me ne accorgo dopo circa 2 minuti.
Furibonda chiamo la Telecom per avere chiarimenti in merito alla posizione dei miei consumi...minati come quelli di tante altre famiglie dall'incubo degli hot-prefissi. La mia chiamata al 187 viene dirottata , per qualche misterioso motivo, nella zona di Napoli dove un simpatico campano , a fronte del mio accento spiccatamente bolognese si fa letteralmente in 4 per offrirmi tutte le informazioni che riguardano i miei dati, lecite e non.

Stasera, ore 22.15
Silenzio.
Stiamo guardando con un amico il dvd dello struggente capolavoro "Il pianista" di Roman Polanski.
Driiiiin Driiin...squilla il telefono.
"Pronto!"
Sospiro. Voce roca "..Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoo...sono Passquuaaaale....ti ricoddi di mmee...."
Il dvd in pausa. Silenzio di tomba. Tutti in salotto pendono dalle mie labbra che imbarazzate si apprestano a rispondere al Pasquale ringalluzzito......
"si si..mi ricordo..."
Sospiro.."è già un po' chevvolevo ricchiamà..ma nun ciòl tu ciellulare...ho ddovuto chiamatte quaa"imbarazzo . "ahhhhhh..." (cazzo faccio con sto qui...se gli rispondo male ...chi mi aiuta al prossimo dialer che becco??!?!!?)
Sospirone. "checciai ...nun te fa piaciere chettechiamo.....imbarazzo.."hum.."sospiro " ahhh ho capito..nun puoi parlà"
Fuuii..checculo...." si si ...proprio cosi"Sospiro." ahhhh allora ti lascio il mio numero...081....mi raccomando..ascpietto la tua chiammata..."(aiuto!) " si si...ciao grazie grazie per l'informazione!"

lunedì, novembre 10, 2003

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.

Nazim Hikmet

...parole che rimbalzano nella mente...mi rincorrono..mi stordiscono...e infinitamente ritornano..

sabato, novembre 08, 2003

Il viaggio

Armonia...ecco che la parola magica si affaccia ancora una volta sulla mia vita....
Strano come un sostantivo possa racchiudere in se tutto ciò che è necessario per sentirsi felici.
A pensarci...gli obiettivi da conquistare sarebbero ancora numerosi..
Ma la sensazione di completezza che mi investe ora è cosa rara e preziosa.
Al punto di dimenticarsi il resto.

Gettare l'ancora.....tentazione irresistibile.

Ma il viaggio......il viaggio .....non è forse il viaggio l'essenza stessa della vita ???
E vivere , ahimé...non è abbandonarsi...nemmeno nel paradiso più allettante!!!
Ma una sosta...posso permettermela...
..un breve ristoro in questo pacato mare...
Per poi partire ancora una volta verso rotte ignote...

mercoledì, ottobre 22, 2003

Lezione di spinning

Abbagliata da una invitante foto pubblicitaria, mi lascio trascinare da una audace collega nell'ennesima iniziativa sportiva: nella pausa lavoro , in alternativa al fiondarci fameliche nella mensa aziendale , percorreremo qualche decina di chilometri per raggiungere la piscina comunale che nella giornata di oggi diverrà per noi fertile terreno di battaglia per le masse adipose.
Già sono pronta allo scompenso ormonale che mi assalirà alla visione di ciclopici e mascolini fisici , in particolare quello di Roberto, l'istruttore, che svariate conoscenze femminili hanno autenticamente dipinto come entità divina scesa in terra tra comuni fatiscenti e panzuti mortali.
Freneticamente e tra mille esitazioni io e Ciop entriamo con 2 minuti di anticipo nell'area piscina adibita a spinning. Ma ecco che ci viene incontro Ingrid, un ciclopico donnone di almeno 140kg di peso che si presenta a noi in veste di esperta chiedendoci in tono di superiorità se siamo novizie. "E da che cosa lo vedi..dai nostri fisici tonici o dal nostro sguardo stupido?" le chiedo ridendo...ma nel frattempo comincia a insinuarsi in me il seme del dubbio :siamo finiti nel club privé della Weight watchers x obesi dal cuore fragile o riusciremo davvero provare le brezza agonistiche di Cipollini?
Rassegnate entriamo nella gelida acqua assieme alla bici assegnataci.
Nel giro di pochi minuti si smorzano anche le nostre più ambiziose aspirazioni: di bronzi di riace nemmeno l'ombra.
Siamo 10 donne le più magre delle quali ..siamo Ciop e io.
Il che è tutto dire.
L'istruttrice si chiama Lola , è alta si e no 1.45 mt e ha muscoli talmente sviluppati da sembrare Big Jim con la parrucca.
Inizia la galoppata. 1..2..3..4..5..6..7..8..1..2..3..4..5..6..7..8.. tutte le ciccione respirano affannosamente mentre io , er fenomeno, cavalco l'onda con grande nonchalance e superiorità con un mezzo sorriso e senza respirare.
1..2..3..4..5..6..7..8..1..2..3....
Ohi ohi..tempo 5 minuti e so' mmorta.
Sono a pezzi. ' un ce la fò' proprio....ma non posso e non devo assolutamente fare la figura vegetale di queste pachidermiche compagne di sventura alla mercè dei divertiti nuotatori delle corsie accanto.
Dovrò pur difendere il mio orgoglio femminile!!!!
La situazione gioca in mio favore. L'acqua fortunatamente nasconde tutto ciò che sta sotto e così decido di ingannare il prossimo fingendo di galoppare forsennatamente . In realtà sto scenograficamente rilassandomi trotterellando alritmo di Mozart che canto dentro a me per sovrastare i ritmi infernali discodance pompati dallo stereo Lolesco. Tranquilla e beata volgo il mio sguardo verso la mia compagna di sventura Ciop che, molto più ligia al dovere di me , ipoteca ogni forza a disposizione per riuscire nell'impresa che per lei si rivela particolarmente ardua: la perfida Lola , su 10 balene presenti, ha deciso di prenderne di mira soltanto una: la mia Ciop che sfinita, con la faccia violacea e le mani tremanti si appresta a giungere vincente al traguardo.
La lezione è finita. Tutte le altre balene paiono saltate fuori da una lotta di catch mentre soltanto io paio appena uscita da una vasca idromassaggio..
Non c'è tempo per truccarsi e imbellettarsi ma soltanto per una velocissima doccia e un rientro immediato in ufficio. Le colleghe rimaste al lavoro ci aspettano mute, curiose, con lo sguardo rivolto alla porta da cui stiamo entrando, pronte a cogliere le nostre impressioni su questa curiosa esperienza.
Entra composta Ciop. Si chiude la porta.
La riapro. Avanzo io. Rigida.
Coi capelli x aria e con gli occhi sbarrati.
Procedo alla Terminator simulando i pesanti passi di un robot .
Tra le risate generali. E la consapevolezza che lo spinning non fa davvero per me.

venerdì, ottobre 17, 2003

Scomode complicazioni

Giorno di ferie.
In programma oggi il SAIE, Salone dell'Edilizia.
Massimo, armato di biglietti gratis e auto aziendale, alle 8.30 è sotto alla mia porta di casa assieme a Lara, pronto a caricare me e Alex e partire verso la manifestazione.
Per il pranzo ha pensato tutto lui: nel suo zaino trovano posto 4 panini allo speck, 4 panini al prosciutto, 4 panini al formaggio e rucola, 4 panini al cotto, 4 panini al miele, 8 ciambelle fritte. Ah ovviamente non mancano pure 1 lt succo all'ACE, 1 lt di acqua, 1 lt di aranciata e 1 lt di birra.
Massimo non lascia davvero mai nulla al caso.
E' un perfetto organizzatore oltre che dotato di mille premure verso i propri amici, e soprattutto verso la sottoscritta.
Sono passati soltanto 4 mesi da quando io e mio marito abbiamo ricominciato a frequentare lui e Lara.
Ma ogni sua parola, iniziativa, comportamento ..è ai miei occhi un triste deja vu che mette me e Alessandro, ancora una volta, in seria difficoltà.
Se da un lato è cosa semplice allontanare da sé un ammiratore indesiderato...beh non è certamente la stessa cosa quando si tratta di un amico, di una persona con la quale condividi idee, gusti, obiettivi.
Un amico come pochi ..che però è totalmente incapace di celare i propri desideri.
Purtroppo....io vedo.
....Vede Alex , che, burlone, se la ride senza alcuna preoccupazione.
... e infine vede Lara. Che non è affatto miope.
E che oggi, per la prima volta, aveva gli occhi velati di dolore.

martedì, ottobre 14, 2003

Quando una persona mi piace immensamente, non dico mai il suo nome a nessuno.
Sarebbe come rinunciare a una parte di lei.
Ho imparato ad amare la segretezza.
La cosa più comune diventa deliziosa se solo la si tiene nascosta.

[Il ritratto di Dorian Gray]


Grazie a Proserpina x la citazione.
Ho letto il romanzo almeno 15 anni fa e anche il meglio di esso...è ormai finito nel dimenticatoio.

Ma i segreti no.
Quelli vivono.

Pensieri confusi su treni in corsa

6 ottobre 2003

Sono le 17.00 e le mie spossate membra hanno ormai definitivamente assunto le sembianze della cugina di Belfagor.
Sono appena uscita dallo Smau o da ciò che è rimasto di quella che un tempo era la fiera dell’informatica, ora accozzaglia di elettronica, musica e seducenti lap dancers che per ore mi hanno sbattuto in faccia scultoree nudità trasformando ogni mia velleità professionale in un triste esame critico delle mie informi appendici.
Con le ultime forze a disposizione salgo sull'Eurostar che da Milano mi riporterà a Bologna arrancando quasi in preda alla disperazione verso la poltrona n° 96, prezioso giaciglio che accoglierà le mie membra stremate durante le prossime 2 ore.
Sono letteralmente a pezzi. Al punto da non avere la forza di leggere 2 righe. Decido così di lasciarmi andare al sonno in questo angolo di treno neanche troppo comodo con la triste consapevolezza che tra i miei spossati 34 anni e gli arzilli 18 delle lapdancers… si è da tempo aperto un varco che si amplia esponenzialmente ogni anno . Ripercorro con la mente i chilometri percorsi oggi tra un padiglione e il successivo, a caccia di qualcosa di entusiasmante, (ma che dico.. sarebbe bastato interessante….) … La musica rimbomba ancora nelle mie orecchie dallo stand di una nota marca di lettori di codici a barre dove, al termine di un audace spettacolo accolto da ovazioni e tributi (per non dire svenimenti.. ) si sono viste salire sul palco , una dopo l'altra, una decina di ninfe seminude e leopardate che con fare sinuoso e unghie laccate presentavano , uno per ciascuna, tra le mani soavi,un lettore differente.
Chissà se almeno 1 , dico 1, del migliaio di ragazzini festanti e con la bava alla bocca che circondavano lo stand…avrà posto la benché minima attenzione su uno di questi apparecchietti…??? Mah…dubito la campagna pubblicitaria sia stata efficace, del resto non posso far altro che constatare, ancora una volta , quanto potere abbiano le donne nelle rosee carni…Diciamoci pure la verità… forse l'unica persona concretamente interessata a quegli apparecchi sono proprio io . Io che nel bel mezzo del lap show mi accingo ad avvicinare uno dei tanti tecnici disponibili ma fin troppo coinvolti e interessati alla sexypresentazione. Riesco finalmente ad attirare l’attenzione di uno di loro. Attacco la conversazione con tutta la voce che i miei polmoni sono in grado di produrre per sovrastare le imponenti grida della presentatrice. Ma il tecnico pare assente: le coniglie sfrecciano sculettanti una alla volta dinanzi a me e al mio interlocutore…ed è praticamente impossibile catalizzare la sua attenzione su di me piuttosto che sul culo marmoreo della dea di turno che sale la scaletta dinanzi a noi. …
..Tra sogni e ricordi di tette e scalette..ad occhi socchiusi continuo il mio viaggio nel procedere cadenzato e costante del treno. Contemplo la velocità e tutto ciò che corre fuori, mentre il treno macina chilometri e divora la grande pianura, paesaggio così inusuale le ai miei occhi sazi di curve, rotondità e colori .
Mi scuoto improvvisamente solo quando mi accorgo che il treno è in ritardo : se entro pochi minuti non arriverà alla stazione Centrale perderò la coincidenza per i mio paese. Fortuna vuole che a gran velocità il treno si arresti sul binario 3.
Ultima corsa affannata , tra valige ammassate e ostacoli di ogni genere tra sottopassaggi e meandri della stazione. Contando i passi e i minuti che mi dividono dal consunto treno che è ormai prossimo alla partenza per le sperdute
valli dell'appennino. Corro, mentre è sempre +breve la distanza che mi separa dal mio binario... dal mio treno..dalla sagoma di Massimo che si staglia improvvisa e inaspettata dinanzi a me .
Noooooooooooooooooooooooooooo è la fine.

"Come ...ma cosa fai qui Massimo???????"
Sorride beota : "Aspettavo te...".
Cristo.Noooooo. E' la fine. Salgo sul treno pieno e mi accomodo nel posto che lui ha riservato per me.
Massimo, amico , padre e marito ...perennemente infatuato di una donna che non è la sua.
"Dai Massimo...ma sei impazzito? Ma che ci fai qui?????"
"Ho dovuto presenziare a un seminario , è terminato 1 ora fa e ho pensato di aspettarti...."
Idea del cazzo. Ma lui sorride, beota mentre io penso a colei che è sua moglie e soprattutto...mia amica.... "Ma hai avvisato Lara?"
"No, ho dimenticato il cellulare a casa. Ma a mezzogiorno ho fatto chiamare dalla segretaria per dirle che tardavo...."
Seria..."Non ho parole.. .sei davvero un cafone di prima categoria"Sorride."..Mma io non sono capace di gesti carini..."
" Bugiardo. Tu sai essere carino con tutte tranne che con lei"

Sorride.."Non con tutte, con te….lo sai..che se tu mi chiedessi …”Esci con me stasera?” io non capirei più nulla e sarei preso da una tale agitazione..che avrei paura di fare cilecca..
Sorrido. “Stai tranquillo…non ti chiederò mai di uscire …"

....pensieri confusi si accavallano sui treni in corsa
...donne che rincorrono uomini sfuggenti...
....uomini che rincorrono donne sfuggenti...
....mogli che aspettano...
....mariti che aspettano...
....eterna lotta dei sessi...stesse storie...stessa gente....
....sempre

mercoledì, ottobre 08, 2003



...Corro in questa notte divorando vortici di foglie sulla strada....
Pensieri strozzati volano, planano e si capovolgono in questa notte di vento che spazza via anche l'anima...
mentre inghiotto chilometri di asfalto , io, e questa musica assordante che spezza il silenzio perfetto di questi luoghi.
Corro e non vorrei più fermarmi in questa notte di brividi sotto pelle e bagliori nel cuore.



venerdì, ottobre 03, 2003

Zapping televisivo. Schifo dopo schifo la mia attenzione si ferma su RAI2 dove tra il pubblico festante dell'ennesimo (pessimo) show televisivo scorgo lo splendido visetto della pettoruta Selvaggia Lucarelli (ne ha fatta di strada la strega eh...) che commenta e intervista i presenti.
Trattasi di L'isola del tesoro. Dieci vip (o pseudovip) mollati su un'isola deserta a lottare per la sopravvivenza dinanzi alle telecamere. Osservo i loro visi affamati (si dice) , ma la telecamera vira subitaneamente sulla nostra Selvaggia le cui grazie sono evidentemente molto più interessanti di quelle di Carmen Russo che , senza trucco e sporca di fango, non pare poi tanto diversa dalla vicina di casa. Così, quasi per caso, balena spontaneo in me un punto di domanda....
E se venisse organizzata un'isola dei bloggers?
Chi sono i 9 invitati che convocherei io sulla mia isola?
...con quale criterio li sceglierei? Uhm....fatemici pensare...

martedì, settembre 23, 2003

Romanticherie

...Io e lui stiamo guardando la televisione assieme...
All'improvviso .....mi volto nella sua direzione e mi accorgo che mi sta guardando...
Egli scuote la testa sbalordito, come se d'improvviso avesse scoperto di essere vittima di un sentimento troppo forte per essere dominato... mi guarda e sussurra...
"sei..sei...sei una cosa belllissima......
poi col suo dito indice mi sfiora il naso...
" Guarda che bel nasino..."
.. prosegue la sua esplorazione sfiorandomi le labbra" ..Che bella bocca.."
e infine posa i suoi occhi languidi sui miei
...." Che occhi meravigliosi...."
Si avvicina con lo sguardo ancora perso nel mio
" Sei così bella tu....ma dimmi..come potrei io a vivere senza di te?
Sono commossa..... lo accolgo tra le mie braccia e lo stringo a me e finalmente gli rispondo..
" Amore..ti voglio così bene....sono io che non potrei vivere senza te
... e poi sai ..tu sei così dolce... e devi sapere che ... di uomini dolci come te...ce ne sono davvero pochi...
Aspetta qualche anno..e vedrai che se sei ancora così....tutte le bimbe si innamoreranno di te Emanuele !!!"

lunedì, settembre 22, 2003

SEGRETI

Parte 1 / NOTTE INDIMENTICATA
Ci incontrammo per la prima volta 5 anni fa. Sdraiate sui materassini del corso di preparazione al parto, io con la mia pancia.
Cristina con la sua, frutto di una notte rubata, pianta e mai dimenticata.
La incontrai di nuovo molti mesi dopo, per le strade del paese. Tra le affollate vie del mercato io, con un fagotto azzurro tra le braccia. Lei con un fagotto rosa tra le sue.
Nacque così la nostra amicizia. Un invito buttato quasi per caso in gesto di cordialità, prima di salutarci, nelle vie affollate della città.
Di lì a breve furono frequenti le domeniche invernali trascorse assieme. Io e lei sdraiate sui divani davanti al focolare con gli occhi vigili sui nostri piccoli che azzardavano i primi passi, le prime parole, le prime scaramucce.
Sara, la sua bambina , era il frutto di una notte d' amore, frutto di una notte d’inverno in cui Cristina non aveva saputo rinunciare al desiderio di rifugiarsi nel calore delle braccia di un lui senza nome, uomo che era stato tale soltanto sdraiato sul corpo di lei e mai invece coi piedi per terra. Uomo che aveva deciso di lasciarla sola prima coi suoi dilemmi e poi col fardello di questa piccola vita da crescere chiamata Sara.
Sara, figlia inaspettata, indesiderata, dal padre rifiutata.

Io non posi domande a Cristina.
Mai. Mentre Cristina, a testa alta, ostentava quasi con orgoglio il frutto del suo amore clandestino.
Come se avesse furtivamente rubato e conservato gelosamente per sé… il frutto dell’amore impossibile che le aveva imprigionato il cuore.

Parte 2 / UOMO A META'
E' agosto. Una calda sera di agosto. Io e Alessandro siamo ai giardini pubblici assieme a Cristina e a Sara. Sdraiati sull'erba vediamo giungere da lontano una coppia seguita da una bambina. Si tratta di amici di Torino di Cristina e lei ce li presenta quasi esagitatamene nel buio di questa sera senza luna, tra gli unici bagliori colorati di scivoli e altalene. Disinteressata resto sdraiata sul prato in disparte, osservando i bambini giocare, le stelle cadere, ristorata dalll'erba umida, cullata dal ritmo vivace della musica che proviene dagli stands della festa che ha luogo a poche decine di metri da noi. Osservo Alex , che di spalle assieme a Renato beve birra a un tavolo... mentre Cristina pare così stranamente poco interessata a conversare con l'amica torinese.
Osservo i bambini, cercando con sempre maggior curiosità di vedere nel buio il viso fuggevole della bambina torinese, Sofia, che come un folletto corre spensierata coperta dal mare di riccioli biondi che la nascondono e fanno da scia alla sua agile figura.
Così, quando Sofia mi passa accanto la afferro giocosamente tra le braccia . Come una moviola il suo viso si scopre a me attimo dopo attimo rivelandosi. Mi guarda, mi sorride.
Per fuggire di nuovo.
Lasciandomi muta. Pietrificata.
Sofia.. Sara.. Sofia.. Sara....I due nomi si inseguono vorticosi nella mia mente….mentre è quasi meccanico per me alzarmi in piedi e con una scusa qualsiasi avvicinarmi al tavolo in cui siede mio marito assieme a Renato. Sotto alle luci di questo banchetto all'aperto guardo Renato.
Vedo Renato
Segreti irrivelati celati dalla mente si svelano prepotenti su questi piccoli occhi, su queste piccole bocche, su questi piccoli nasi, su questi capelli……
Sofia...Sara.. Sofia... Sara.....vortice nella mente che mi insegue lasciandomi senza alcun dubbio...

PARTE 3 / FESTA
E' il compleanno di Sara. A metà della festa arrivano Renato e Sofia.
Mi siedo in disparte con le mie due tartine , fingendo di interessarmi a discorsi altrui, ma con l'attenzione puntata sulla mia amica che oggi pare animata da una strana verve, da una strana carica che la induce a muoversi energica e sinuosa tra i tavoli degli invitati, con un occhio di riguardo per Renato , sempre primo a essere servito e interpellato. Renato che sotto alla luce del sole è tanto simile all’ignara Sara quanto all’ignara Sofia, figlia legittima non ancora nata quando lui ,maldestro avventuriero, le regalava una sorella di madre diversa.

PARTE 4 / IN DISPARTE
In silenzio resto in disparte a osservare gli sguardi, le parole, le storie della gente.
Cristina, che da tanti anni dice di cercare un papà per la sua bambina che pare non riuscire a trovare.
Cristina, i cui occhi ho visto per la prima volta illuminarsi dinanzi a un uomo che non sarà mai suo, un uomo che ha seguito i primi passi, le prime parole di una bambina che ha per nome Sofia e non Sara.

In disparte osservo la vita che va avanti, coi suoi silenzi e i suoi segreti, al ritmo del tempo che scandisce incessante i suoi minuti.
Mentre per Cristina il mondo si è fermato tra le braccia di un uomo.
In una fredda notte d'inverno. Di 5 anni fa.

mercoledì, settembre 17, 2003

Campione

Dolomiti, settembre 2003.

Stiamo percorrendo il sentiero che collega due rifugi.
Emanuele è lento, storicamente e perennemente stanco, pigro più che mai... e si fa trascinare svogliato e senza
alcuno stimolo verso la meta. Unico modo di distrarlo...è lasciarsi da lui coinvolgere in una interessante conversazione....

-Mamma mi spieghi una cosgia???
-Mo certo....
-Mamma....ma come si fa a far nascere una femmina invece che un maschio?
(oh oh...mo che fo'???)
-Non si può scegliere Lele.... hai presente come nascono i fiori?
-Scii certo....nascono da un semino..
-Ecco, anche i bimbi nascono da dei semini. E i semini chi ce li ha?
-la mamma?
-nooo....sennò la mamma potrebbe fare i bimbi da sola ...mentre invece chi ha i semini...
-pappàaaa!!!
-Esatto. Poi succede che il papà mette i semini nella pancia della mamma ..e a quel punto inizia la gara.
Una corsa di velocità tra semini.
I semini si mettono a correre velocissimi e bada bene che...ci sono semini maschi e semini femmine che sgomitano, urlano tutti impazziti e veloci per arrivare primi . Poi succede che quello che è il più bravo, il più veloce di tutti vince la gara e ..POMFETEEE! si attacca come una sanguisuga alla pancia della mamma e non la molla più!!!

- Ma tutti gli altri perchè non restano lì?
-Secondo te la mamma potrebbe ospitare dentro alla propria pancia centinaia di bimbi?
-Noooooo
-Infatti, solo il semino che vince ha come premio quello di restare nella pancia della mamma e di diventare il suo bimbo. Ma tu Emanuele ... sai cosa significa questo?
-No?
-Che tu per una volta sei stato campione, sei stato il più bravo, hai vinto una corsa e sei arrivato primo!!!!

Il suo sorriso compiaciuto e smagliante pone fine alla raffica di domande.
Bene bene, anche per questa volta è andata grassa.
Mo' vedremo un pò che fare .....quando gli verrà in mente di chiedermi.... come fa il papà a mettere i semini nella pancia della mamma.....

martedì, settembre 16, 2003

Agosto. Compleanno.
Elisa, grande lettrice, mi regala un libro "Il mercante di fiori" di Diego Cugia. Poi, forse per caso, forse no incontro sul web questo BLOG

Leggo l'ultimo post .......

PAROLE PER UN MOVIMENTO DI RESISTENZA CULTURALE

Sotterranei della Stazione Termini (Roma)
Domenica 7 Settembre 2003. Ore 11,27

(Meno 230 giorni, 20 ore, 33 minuti, alla caduta del governo Berlusconi)

Ho soltanto me stesso da darvi, un vocabolario, una penna. Vivo ai margini, in silenzio, solo. Questo giornale mi ha restituito la libertà di scrivere e di mantenermi che mai, fino a ieri, mi era stata negata. Non sono un martire né uno sconfitto, non muoio di fame e non soffro di un male incurabile. I miei tic, vizi e piccoli orrori non posso certo imputarli a questa società. Faccio sogni sempre più corti: una piccola casa fuori città, una battuta di pesca notturna, il sorriso gentile di un estraneo, una teoria originale, l'ultima donna che avrò. Di conseguenza, ho cento e una ragione per considerarmi un italiano felice. Ma non posso esserlo, non ci riesco, è più forte di me. Un codice interiore, l'educazione dei miei padri, una parola che non trovo, mi proibiscono di vivere serenamente. Perché non sono un emigrante in Cile sotto Pinochet; non sono un clandestino in Russia sotto Stalin; non sono uno studente pacifista arabo nell'America di Bush.
Io sono un italiano. Ma questo non è più il mio Paese. Straniero mi ero sempre sentito, ma è una categoria dell'anima. Clandestino una vocazione del cuore. Vagabondo una passione. Senza patria no, è uno stato civile. Vivi e non vivi. Esisti ma è come se non ci fossi. Parli ma non hai più voce. Ti senti soffocare ma sai che nessuno correrà in tuo aiuto. Il ponte che ti univa con radici profonde e secolari agli altri e al tuo Paese è stato fatto saltare. Sei dentro e fuori, solo insieme, libero in carcere. Sei un italiano senza l'Italia.
Si può essere un cittadino apolide? No, è un controsenso. Ma io sono certo che migliaia e migliaia di persone, in questo momento, stanno pagando questo controsenso sulla loro pelle. Io sono certo che migliaia e migliaia di italiani, nella testa e nel cuore, si sentono derubati dalla loro appartenenza civile. Io sono certo che migliaia e migliaia di presenze invisibili, in Italia, saluterebbero, come una liberazione, la nascita di un grande movimento di resistenza culturale.
Io sono certo di non essere solo.


Bello.
Bell'incontro .
Piacere di conoscerti Diego. Io sono Aglaja.
Domenica è venuta a trovarmi Alice.
Mia coetanea, sposata, grande lavoratrice, grande carattere.
Con le sue 2 piccole bimbe di 6 mesi e 2 anni.
Decisa e pronta a sfornare al più presto "almeno altri 2 figli".
La sera, a porte chiuse, io e Alex ci guardavamo in faccia ancora esterefatti da tanta determinazione.
Noi, nascosti dietro ai nostri egoismi quotidiani.
Noi, che riusciamo a stento a sopravvivere ai ritmi di un figlio solo.

sabato, settembre 13, 2003

"Qualche anno fa abbiamo avuto un presidente che ci ha mentito a proposito delle sue avventure sessuali. Per un incidente divertente ma poco serio venne chiesto l'impeachment. Oggi abbiamo un presidente che ci ha mentito sulle ragioni che hanno portato alla morte di duecento soldato angloamericani e migliaia di iracheni. Qui la questione è seria e per nulla divertente. Mi aspetto che il congresso faccia il suo dovere. " (un lettore di Newsweek)

...son proprio curiosa ..

lunedì, agosto 25, 2003

Premessa:
Folì. Piccolo borgo di provincia in cui vivo.
Trovato per caso nel lontano 1991 quando fuggii dalla città, da una mamma opprimente, dallo smog.
Alla ricerca di quei valori perduti che conservavo nel cuore fin dall'infanzia.

Questo è ciò che ho trovato .


Foly , via delle tragedie umane n° 1
LA CASA DELLA MANTIDE

Il vecchio Sem era uno degli ultimi posteri del comunismo sovietico.
Artista del legno, nel corso degli anni aveva popolato il giardino di falci e martelli lucenti, gialli e rossi, che animavano di colore, anche nei mesi più cupi, l'intero isolato.
Poi una mattina di aprile la morte se lo è portato via.
E restata invece Bianca, ottantenne vedova, sorella di Sem.
Bianca , povera donna afflitta da una malattia alle corde vocali che ha progressivamente ridotto la sua voce a un flebile e roco suono tanto più simile allo starnazzare delle anitre che a un'emissione vocale umana.
Bianca, povera donna che non ha avuto modo di meditare a lungo sulla propria solitudine .
Perchè' ignoranza e necessità l'hanno spinta ad affittare l'appartamento vuoto del fratello a Rosalinda, anacronistica signora 50enne giunta sin qui sotto scorta del sig. Luigi, rappresentante di formaggi. Rosalinda, scappata via dal marito macellaio , uomo semplice ma di buoni sentimenti , votatosi da una vita al sacrificio per contenere le smanie di grandezza della moglie e dei 4 figli. Un poveruomo che si è visto abbandonare dalla moglie invaghitasi follemente del rappresentante di formaggi che settimanalmente riforniva il negozio di famiglia.
Rosalinda, appassionata di telenovelas, aveva coronato i suoi sogni di gloria.
Ma alla faccia di tutti coloro che cercano un figlio per una vita senza riuscire a concepirlo, è rimasta incinta al primo amplesso (o giù di lì..). E altrettanto velocemente è stata abbandonata dall'aitante commerciante di pecorini .
Ora Rosalinda vive nell'appartamento di Sem assieme ai 4 figli , 1 canarino e 1 cane afflitto da sindrome di down, un pastore tedesco che vive in libertà seminando terrore nell'intero isolato.
I vigili urbani sono ormai di casa ma pare non ci sia nulla da fare per redimere la famiglia.
Spesso durante la notte gli abitanti odono grida strazianti, urla lancinanti provenire dalla cucina di quella casa.
Di tanto in tanto scoppiano petardi.
Mentre il cane minaccioso azzanna giorno e notte qualsiasi oggetto animato entri nella sua orbita.
Infine, qualche giorno fa, un ignara automobilista passava, come tutti i giorni, dinanzi alla casa di Sem.
E dalla finestra aperta di Margherita vedeva volare a ripetizione non 1 , ma 2 , ebbene si, due pagnotte di pane intere, che andavano a schiantarsi a terra , sulla strada, schivando di pochi centimetri l'auto della suddetta automobilista che per propria sfortuna, abitando esattamente 100 mt dopo la casa di Sem, è obbligata a passare almeno 2 volte al giorno dinanzi a questo edificio .
Che volete che vi dica.
Il cervello non è in grado sempre di offrire spiegazioni logiche.
L'unica spiegazione che mi viene in mente ...è che il sig.Pecorino Sardo possa essere stato sostituito da un giocherellone Sig. Pane pugliese...
La fantasia insomma..non mi suggerisce di meglio. Si, quell'ignara automobilista ero proprio io.
Ma l'ultimo triste pensiero non deve correre nè a me , nè a Foly....
Ma alla povera signora Bianca.
"Bianca fatti coraggio! tieni duro! Si, lo so che non ricevi piu i soldi dell'affitto, che il cane lupo sventra ogni giorno uno dei tuoi micetti, che i vandali del piano di sopra ti rovinano ogni ben di dio, che la notte non dormi a causa degli inquietanti rumori che sei obbligata a udire....
Non ci pensare Bianca, accontentati e godi di quel poco che ti resta perchè Margherita sarà la tua croce di qui all'eternità , e nessuno ti sarà d’aiuto , nessuno te la toglierà dai piedi...giacchè la sua famiglia ...è più sfigata della tua!!!!

giovedì, agosto 07, 2003

E’ un periodo in cui mi stanno capitando esperienze umanamente interessanti e sulle quali non mi dispiacerebbe raccontare. Purtroppo i fatti le vicende sono così contorte che e per citarle occorrerebbe poter offrire a chi mi legge le dovute premesse . Sostanzialmente dovrei scrivere dei veri e propri ‘papponi’, che con ogni probabilità non interesserebbero a nessuno.
Ma nonostante ciò mi piacerebbe provarci, approfittando anche delle imminenti ferie.
Principalmente perché è sempre più tangibile in me la sensazione che ciascuno di noi, nel proprio microcosmo, viva una sintesi del mondo intero. Inutile insomma lamentarsi del mondo che va male, della disonestà dei politici, del sistema delle tangenti…quando ciascuno di noi, nel proprio piccolo, adotta, o accetta compiacente che altri adottino, i medesimi comportamenti coi colleghi, con la famiglia…e in particolar modo…coi vicini di casa.
Ci avete mai fatto caso? I vicini di casa in fondo… rappresentano la sintesi degli abitanti del mondo intero.
E noi abitanti del mondo siamo nel nostro piccolo un po’ come Berlusconi, Bush, Chiraq, Blair…Viviamo e ci muoviamo tra alleanze strategiche, guerre fredde e calde.
Insomma, non sto dicendo nulla di nuovo quando sostengo che il bene e il male del mondo non lo fanno Bush, Chiraq, Blair….ma noi, piccoli, comuni, stupidi egoisti mortali, nel nostro piccolo, ogni giorno, guerreggiando col nostro dirimpettaio.



Folì, paradiso degli orchi

Vivo a Folì.
E' il mio paradiso degli orchi.
Un graziosissimo borgo sulle colline emiliane.
Poche decine di villette, giardini verdeggianti, cani abbaianti e padroni schizzati.
Il caldo è da tempo giunto anche a Folì.
Lo puoi vedere dalle persiane chiuse, dagli irrigatori impazziti e dalle straripanti piscine di gomma nei giardini.
Questo è tutto ciò che a ciascuno di noi abitanti è dato di vedere.

Niente di più.

Perchè non abbiamo nulla in comune tra noi.
Nemmeno un negozio.
Solo una fermata d'autobus, 2 panchine e una decina di lampioni.

Fortunatamente!

Sogno proibito di ciascuno di noi è vedere un giorno esplodere e scomparire nelle viscere della terra la casa del proprio dirimpettaio, occupanti compresi.
Le cose non sono sempre andate così.
I nuovi arrivati giungono infatti sorridenti e armati di grandi iniziative e buoni sentimenti.
Ma i più se ne vanno indignati e furenti .
Si perché Folì è un borgo dove la pazzia regna.
Regna sovrana.

giovedì, luglio 24, 2003

Il caldo appiccica la pelle.. mentre, improvviso, un senso di vuoto di me si impadronisce .
Ma è rilassante sentirsi assalire da questa irrazionale serenità , giuntami senza motivo alcuno, dopo settimane di tormenti e tenaglie allo stomaco.
E non posso fare altro che ad essa lasciarmi andare.
Mentre mi tuffo sotto una doccia tiepida e l'acqua pare lavar via scorie di una pelle che non mi appartiene più.
La notte prosegue il suo cammino nell'eterna danza dei secondi.
E con essa scivolano via lacrime, dubbi e qualche frammento d'anima.
La luce è ancora lontana.
...Ma forse un pò più vicina.

mercoledì, luglio 23, 2003

Jonathan Swift Somers

Dopo che avete arricchito la vostra anima
fino al punto più alto,
con libri, pensieri, sofferenza, conoscenza
di molte personalità,
la capacità di interpretare gli sguardi, i silenzi,
le pause nelle trasformazioni di gran momento,
il genio della divinazione e della profezia;
così che a volte vi pare di tenere il mondo
sul palmo della mano;
allore, se per l'affollarsi di tanti poteri
nella circonferenza della vostra anima,
l'anima prende fuoco,
e nell'esplosione dell'anima
il male del mondo viene illuminato e diventa chiaro -
ringraziate se in quell'ora di visione suprema
la vita non vi dà una suonata.

da L'antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters

lunedì, luglio 21, 2003

Ospite inatteso

...Giunge da terre lontane.
E abiterà con me per le prossime 4 settimane.
E'semplicemente.....affascinante!!
E la sua presenza creerà non pochi turbamenti alla mia tranquilla vita familiare.
Voglio presentarvelo.
Il suo nome è Jack.

sabato, luglio 19, 2003

TAO

Il piacere del vino,
l'intossicazione dell'amore,
l'ossessione del lavoro,
l'ansia per i bambini,
la sofferenza dell'età.
Quando cesserà questo ardente bramare?


Da anni sono attratta dai versi del libro del Tao, Tao Te Ching, di Lao Tzu, testo sacro dell'antichità.
Oggi sono andata a ripescarlo in soffitta, certa di potervi attingere quelle pillole di saggezza di cui ho così bisogno per sedare i bollenti spiriti che traviano la mia esistenza . Trovato il Tao , ri-letto-lo integralmente e non pienamente soddisfatta della cosa , ho improvvisato dunque una ricerca sul sito librofilo Bol , a caccia di qualche altro saggio/studio/etc sull'argomento.
E ho trovato pane per i miei denti:

- Il tao del web
- Il tao della leadership
- Il tao della seduzione
- Il tao e l'albero della vita.I segreti della sessualità e dell'alchimia taoista
- Il tao te ching della coppia
- Il tao di Silicon Valley
- Il tao di Winnie Puh
- Il tao del sesso
- Il tao della conversazione
- Il tao dell'ecologia
- Il tao di Muhammad Ali. Una storia vera
- Il tao della salute e della longevità
- Il tao della fisica
- Il tao della barca
- Totò, tati e il tao
e infine
- Il tao del miao.

Beh...che dire...basta rimboccarsi le maniche !!! Qui...c'è di che farsi una cultura!
A questo punto resta da scrivere il Tao del tortellino e quello della borsa...e poi chissà......se finalmente... il povero Lao Tzu potrà dormire un pò in pace!!!!

venerdì, luglio 18, 2003



L'animalista schizzinoso

ore 19.00 , io, Alex, Lele stravaccati sul divano.
Alex: ....dai Lele tocca a te, prova a esprimere il tuo desiderio più grande.
Lele: uhm...mi piacerebbe avere un pollaio con delle galline
Io: e poi cosa fai, glielo tiri tu il collo?
Lele: mo nooooo le teniamo cosgi, per farci compagnia...
Io: guarda che le galline sono anche da pulire ...e una delle cose più schifose...è proprio pulire la loro cacca..
Alex: beh dai organizziamo dei turni, il lunedì e il martedì le pulisce la mamma, il mercoledi e il giovedì il nonno, il venerdi e il sabato io...e la domenica Lele!!!
Lele: pappààà, pappààà...posscio dirti una cosa? .....Vorrei cambiare desiderio. Vorrei una tartaruga! .....Le tartarughe...non fanno la cacca vero?

mercoledì, luglio 16, 2003

E' un periodaccio.
All' umore pessimo si sommano faticose giornate lavorative , stress familiari e dolori fisici.
La fantasia va a farsi fottere insomma, e la voglia di starsene qualche ora sul pc la sera pure.
Leggo questi versi

Scintille di neve su sogni e visioni
rinfrescano l'ombra dell'aria
Ti vedo arrivare, tra fasci di luce sonori
e non vedo la strada.
Non vedo i tuoi occhi, non sento il tuo amore.
Mi perdo; è lo stolido, vacuo torpore
che adesso mi strema, nell'aprica rada.
E non vedo la strada.


..e la certezza che pure io mi sto perdendo in un labirinto si fa sempre più strada.
Ma i miei fantasmi mi inseguono, legati, intrecciati, avvinghiati alle gabbie quotidiane che mi imprigionano.
Brancolo al buio, cercando una chiave che da ormai troppo tempo non trovo.

giovedì, luglio 10, 2003

Schroeder fa le sue vacanze in Italia.
E io non le farò in Germania.
Qualche minuto fa ho appena rinunciato al mio tour in Germania.
15 giorni programmati da mesi tra Romantik Strasse, Foresta Nera e parchi giochi.
E non è colpa di Schroeder , nè di quel cojjone di Stefani, nè del popolo tedesco.
E' solo colpa mia. Che sono riuscita a ridurre il mio corpo in un vecchio rottame sfinito dall'usura.
Mi serve un periodo di riposo t-o-t-a-l-e.
E ferie adeguate al mio traballante status psicofisico.

martedì, luglio 08, 2003



E' stata una settimana estenuante .
Interamente dedicata ai preparativi della festa che ti ho regalato.

Ciò che ora resta ai miei piedi...
.... sono carte da regalo strappate, nastri colorati, giocattoli in ogni dove.
Palloncini.
Centinaia di palloncini...
Quattro anni di piccoli passi percorsi assieme...
E il sorriso.
L'incantevole sorriso che illumina la mia vita.
E che ogni giorno rinnova in me la voglia di andare avanti.

Grazie di esistere, piccolo amore mio.
E ancora una volta..

BUON COMPLEANNO !



giovedì, luglio 03, 2003

Senza scarpe

Alla fine poi non ho potuto rifiutare. E sono andata al matrimonio. Il Lele si era svegliato talmente indemoniato quel giorno…. che ho cercato di fare veramente di tutto per appiopparlo al padre.
E ci sono riuscita.
Pochi minuti prima della partenza….ero sul punto di scegliere il mio abito azzurro osé...quando …


….Scoppiettanti e sempre più inquietanti rumori cominciano a udirsi dall'esterno della casa.
Mi affaccio e con immenso stupore vedo cadere dal cielo , come proiettili, palline di grandine di almeno 2 cm di diametro...DioCanta...mo’ che faccio? Telefono immediatamente ad un'amica che abita vicino ai luoghi in cui si tiene il matrimonio: ma pure là la situazione è analoga. Nel frattempo la bombardata di grandine si converte in uno scrosciante e incazzatissimo temporale. La situazione è tragica. Lo chiffon del mio abito e i sandali a piede nudo sono decisamente controindicati. Bene. Si cambia radicalmente i piani.
Scarpina da signorina e tubino elegante nero in fresco di lana. Al riparo da pioggia e da ogni possibile intemperie.
Si parte. Vado a prendere un'amica. A noi si accodano 3 auto di amici, e assieme a loro percorriamo i 10 km che ci separano dalla chiesa. Nella frazione di 5 minuti il cielo placato … ridiventa improvvisamente plumbeo.
E si scatena quello che ricordo come uno dei peggiori momenti atmosferici della mia vita.
Il temporale, di inaudite proporzioni, rovescia sulle nostre auto acqua a flutti, con una velocità e una violenza tali da doversi necessariamente fermare con l'auto per la totale mancanza di visibilità. Quando poi il temporale si tramuta in grandine siamo ormai al capolinea .Grandine piccola in massiccia quantità colpisce accanita la mia povera auto....Ho quasi la certezza di ritrovarmi con un'auto che pare uscita da una gita nella Striscia di Gaza. Fortunatamente non sarà cosi.
Nel frattempo giungiamo alla chiesa. L'ira del cielo continua a imperversare. Gli ombrelli scarseggiano e i pochi che ne sono in possesso devono necessariamente farsi in quattro per accompagnare gli invitati dalle rispettive auto, fino all'ingresso della chiesa. Ma se grazie all'ombrello ci si riesce a proteggere dal cielo... beh, dalle insidie del terreno proprio non si scappa.
Non auguro a nessuno di trovarsi con un bel paio di scarpe con tacchi a spillo che fendono il terreno e ad ogni passo sprofondando di 8 cm. Il dramma è che se poi non te ne accorgi e qualcuno ti strattona … tu come uno stoccafisso resti impalato e incastrato , ancorato come sei al terreno per via di questi 'spilloni' divenuti ormai una sorta di carpenteria. Un dramma insomma. E sfido chiunque a indossare 8 cm di tacco e a restare per 2 ore rigorosamente sulle punte per non affondare il tacco nel fango....
In certi momenti cominci davvero ad odiare il fatto di essere nata donna.

Con l'arrivo della sposa , bellissima, giunge anche una ventata di sereno. Il sole torna a regnare incontrastato, la cerimonia ha inizio e dopo un'ora e mezza, per fortuna, fine.
E' ora di andare alla cena. Tavoli rotondi perfettamente habillé sono stati apparecchiati sotto al porticato della villa . A fianco del portico sta uno splendido prato verde sul quale due musicisti intrattengono gli ospiti. Si mangia maluccio, il servizio catering è scadente, la musica dei due pseudocantanti è ignobile.
Ma il posto è infinitamente bello.
Gli sposi sono al culmine della felicità.
E tra questi campi di grano c'è un clima di relax che non respiro da tempo.
E che ti stringe il cuore.
Tra una portata e l'altra, mosse come da uno spirito comune..... noi donne ci alziamo...
.... togliamo i chilometrici tacchi incrostati di fango.......
e corriamo a ballare sul prato ancora bagnato dalla pioggia.
Coi nostri vestiti eleganti, i lustrini, le rouches e i volants.
A gambe nude.
Con l'acqua che schizza sotto ai piedi nudi.
Libere.
Finalmente libere.


domenica, giugno 29, 2003

Boccone amaro
Venerdì sera a cena , nel miglior agriturismo dell'Appennino, io , Alex , la Manu e Andrea. Pronti a gustare le specialità locali tanto decantateci .
Ci viene servito quello che sentenzieremo all’unanimità come uno dei migliori primi piatti che ci sia mai stato dato di assaporare: tortelli di patate al ragù di cervo.
E stiamo ancora deliziandoci in silenzio da tanta bontà , quando la Manu, nota guastafeste, se ne esordisce con un: "Certo che la carne di cervo è davvero speciale..Ehm…Ma lo sapete che nell'oasi protetta di S. vive un cervo cieco da un occhio ?!???"

Deglutisco.
O meglio.
Rischio di affogare.
Il boccone non va ne su ne giù.
Mentre i fotogrammi di un recente passato scorrono velocemente dinanzi ai miei occhi....

Marzo 2002.
In auto, di ritorno da una gita in Toscana con la famiglia..
Vedo nella penombra della sera un piccolo cerbiatto che salta dal ciglio della strada gettandosi contro la fiancata sinistra della nostra auto. Accostiamo 50 metri avanti. Alex scende e va a vedere se l'animale è ancora vivo e necessita aiuto. Il piccolo cervo è infatti a terra stordito, con il muso tumefatto da un lato . Si ferma sulla strada anche una coppia che si offre di caricare il cucciolo e di portarlo nell'oasi protetta di S. dove qualcuno si prenderà cura di lui.
Quella notte io fatico ad addormentarmi. Sono agitata, preoccupata per la sorte di quel piccolo cervo. E’ forte in me il timore che sia finito nel freezer di qualcuno…
Così ,il giorno seguente io, diffidente, rintraccio telefonicamente il soccorritore grazie alle indicazioni che ha lasciato ad Alex. Mi dice che ha appena telefonato al centro di recupero. Il cerbiatto ha perso un occhio . Ma si salverà e verrà liberato presto nell'oasi protetta attigua al centro di raccolta ..


Non avevo più avuto notizie di quell'animale la cui sorte era stata per me oggetto di tanta premura e preoccupazione.
E rammentarmi di lui mentre gusto questo favoloso piatto.. mi getta nel più nero sconforto.
Mi vergogno. Dell’ipocrisia con cui vivo senza coerenza questo e tanto altro nella stupida esistenza a cui mi sono conformata.

giovedì, giugno 26, 2003

IDEE x un matrimonio

L'IDEA geniale
Mi ero innamorata di quello splendido pareo di seta indiana ricamato a mano vendutomi in spiaggia un anno fa da un immigrato. Fin dall'inizio sognavo di poterlo trasformare in un abito. E un mese fa decisi di mettere in opera l'idea. Mi sarebbe piaciuto poterlo indossare in occasione del matrimonio di una collega previsto per la fine di giugno.
Mi sono dunque calata nelle veste creativa di designer, ho ideato un modello e l'ho tagliato impegnandomi per posizionare in maniera tattica tutti i ricami fatti a mano sulla seta.
L'ho infine messo nelle mani di mamma che avrebbe dovuto cucirlo, rifinirlo e portare cosi' a termine l'opera d'arte . In un clima familiare di grandi tensioni emotive. Mamma in fibrillazione, tutta agitata e impegnata più che mai ad affrontare le difficoltà impreviste che aveva incontrato nel corso dell'opera.
Ma finalmente ieri sera il traguardo è stato tagliato. E tutta orgogliosa e festante ella mi ha consegnato il capolavoro.

"Mm..m.mamma...ma c..c-come mai non c'è la fodera? N-n.n.non hai fatto la fodera?"
"Mo io no ..devo pensare a tutto io!!!"
"Come no...ma scusa....come faccio a mettermi un abito che è totalmente trasparente ?"
Alla disperata ricerca di un'IDEA....
Decido di buttare per aria armadi, soffitte, cantine, bauli e cassapanche alla ricerca di uno straccio utilizzabile come sottoveste. Poichè mamma si rifiuta categoricamente di ricominciare a lavorare per preparare un sotto-abito. Niente. L'oggetto del desiderio è introvabile.
Insomma. Non mi resta che arrendermi. Sono senza vie di scampo. O partecipo al matrimonio in versione porno, oppure è meglio che mi sbrighi a trovare un'alternativa... (...IDEA....e se mettessi ...quella famosa camicia di seta taglia 44???)

L'IDEA sexi
Stendiamo un velo pietoso sul vestito e nel frattempo vediamo un po' di trovare perlomeno un paio di scarpe decenti. Ecco! queste qua, pagate uno sproposito, 9 cm di tacco, usate 2 volte si e no e dunque necessariamente da ammortizzare in occasioni speciali come un matrimonio. Perfette.
Ma....
calma...
mi viene in mente che....
Accidenti...
ma il mio prode accompagnatore e cavaliere..sarà il Lele!!!!!
DRAMMA APOCALITTICO.....
Come faccio a corrergli dietro come un pagliaccio su e giù per i giardini della villa degli sposi..con 9 cm di tacco ?!?!?!?!?!
Sigh...grunf...sob
Urge un'IDEA TATTICA. Non posso far altro che ripiegare su queste. Si...lo so...l'impatto estetico è indubbiamente differente....ma l'aspetto funzionale della cosa..non è affatto trascurabile...anzi direi proprio ... indispensabile affinchè una serata di festa....non si tramuti ..in una (rin)corsa campestre da incubo.

Ricapitolando...mancano meno di 48 ore alle nozze della mia collega.
Ho un paio di scarpe da frate.
E non ho più un vestito.

Ma dopo tante IDEE del CAZZO....vengo finalmente sopraffatta da ...
un' IDEA GENIALE.

Mi invento una balla ...
e faccio un bidone colossale.
Divorzio in vista

Dopo aver letto un servizio su un recente settimanale.. ho proposto ad Alex di comprare un maialino nano.
Mi ha guardata di traverso per qualche minuto.
Poi il suo viso ha cambiato improvvisamente espressione...e si è come......illuminato.
E tutto trionfante mi ha chiesto se sono sufficienti 6 mesi per ingrassarlo affinchè sia pronto per l'arrosto di Natale..

mercoledì, giugno 25, 2003

Extraterrestri

I miei genitori frequentano da qualche tempo un corso di ginnastica tenuto da uno strano, a detta loro, preparatore atletico, maestro reiki e pranoterapeuta che sembra essere in grado di risolvere puntualmente tutti i loro disagi fisici. E dato che è da un pò di tempo che mi porto appresso un fastidioso dolore alla schiena...decido, non senza riluttanza, di seguire mio padre per conoscere Massimo. Ed è proprio davanti all'ingresso della palestra che lo incontriamo. Alto, robusto, con uno sguardo celeste che gela. Mi osserva attento, mentre io scazzata continuo a masticare una gomma. Apre la bocca per primo, diagnosticando il mio dolore alla schiena e la sua esatta ubicazione. Semplicemente osservando la mia masticazione.
Subito dopo appoggia le mani su di me. E con movimenti circolari e lievi pressioni localizza il punto dolente. Accosta il suo petto alla mia schiena. Pone le proprie braccia sotto alle mie..e mi alza con uno scatto improvviso provocando una distensione delle vertebre e liberandomi dei problemi che mi tediavano da giorni.
Mi dice: "Devi rilassarti e vivere con spontaneità e ricettività i rapporti con gli altri. Tu diffidi di me, mi guardi con superiorità e scetticismo. "
Non mi stupisce questa sua osservazione...in fondo è questo l'atteggiamento che ho rispetto alle persone che non conosco. Ma decido di approfittare della situazione parlandogli anche dello stiramento muscolare al ginocchio che mi sono procurata con una sciata un po’ troppo spericolata . Ma lui continua a guardarmi con aria paternalistica ... 'Sei troppo preoccupata per l'aspetto del tuo corpo . Il tuo corpo è un vestito. Mai deve essere obiettivo o ossessione. E' solo uno strumento'. Sarei tentata di aprire l'ennesimo battibecco. Per ribadire che non è affatto facile vivere di solo spirito in un mondo che è fatto di materia, di colori , di odori. In un mondo , perdipiù, dove ti insegnano ad assumere come modello, fin dall'infanzia, donne bioniche perfette fino a 55 anni…Mentre invece l'esempio più probabile di ciò che sarai… è mamma, tanto più simile a una grassa befana che a una star televisiva. Ma decido di restare in silenzio.
Terminata la miracolosa opera di riabilitazione esco con Massimo dalla palestra. Lo scetticismo sta lentamente lasciando spazio alla fiducia, fosse solo per questa sua ampia e gratuita disponibilità che ha deciso di concedermi stasera. Inevitabile per me indagare, chiedendogli quale filosofia di vita segua. Devo riscontrare che è necessità quasi fisiologica per me classificare, catalogare le persone . Si parla di karma, di reincarnazione, di panteismo e di tanta altra roba. Cito il percorso di letture filosofiche e religiose che ho seguito io negli ultimi 15 anni. Per cercare qualche punto in comune . Ma lui pare totalmente disinteressato ai miei libri. Continua a chiedermi le mie sensazioni, vuole sapere da me cosa sia il bene, il male, l'amore, Dio . Mi chiede come vivo la sofferenza e le emozioni, alla luce del mio cuore , del mio sentire, e non filtrati da una mente nutrita di qualche nozione teorica e di troppo poche esperienze vissute sulla pelle. Mi mette in difficoltà quando mi fa notare, e non è il primo, che l'ostacolo piu grande alla mia felicità interiore è una mente pilota che lascia troppo poco spazio al sentire . "Devi far crollare la mente e lasciarti più vivere con cuore. Vivi le sensazioni, i desideri, accetta pienamente la tua natura, qualunque essa sia, vivi il presente godendo di ogni attimo come se fosse l'ultimo . E 'la mente che ti sta portando fuori strada".
...Come se non lo sapessi. Ma è così difficile lasciarsi andare.
Vivere col cuore è vivere con pienezza. Col cuore si amplifica tutto. Amore, emozione, ...ma anche il dolore....
E' molto più facile mollare il discorso e tornare a casa. Assieme a papà che , scettico e stralunato, fa da spettatore da ormai più di 1 ora al mio dialogo con Massimo.
E ora è definitivamente convinto di avere una figlia da far esorcizzare.

lunedì, giugno 23, 2003


'La femme qui pleure' splendida opera di Pablo Picasso. Uno dei primi quadri che copiai, riproducendolo fedelmente , una decina di anni fa. Erano i tempi in cui mi ero buttata a capofitto nelle arti frequentando i corsi di un noto pittore bolognese . Con lui si dipingevano soggetti reali, nature morte, nature vive. Con lui si dipingeva Laura, la splendida carnosa modella del Dams che posava nuda per noi apprendisti.
A casa, in assenza di modelli , mi dedicavo invece alla pittura astratta. E in particolare al cubismo del mio amato Picasso. La mia 'femme qui pleure' fu un risultato niente affatto malvagio. Se ne stava lì, appesa nell'ingresso, ben incorniciata a guardarmi. Ma decisi presto di regalarla a un amico a cui piaceva. Era estremamente triste per me trovarsi ogni giorno faccia a faccia con il dolore. E non c'è davvero soluzione migliore a questo mondo di dimenticarsi dei problemi e dei dolori (altrui) ...semplicemente eliminandoli dalla prospettiva visuale. E' ciò che faccio costantemente, consapevolmente, per sopravvivere. Ma poi capitano imprevisti. Che sbattono nuovamente dinanzi ai tuoi occhi l'evidenza delle cose. Come venerdì sera, in auto.....
Strada statale, 80 km/h.
Specchietto retrovisore.
Gli occhiali da sole nascondono metà viso. Espressione impassibile.
Coldplay.
Una, due lacrime improvvisamente fuoriescono dalla sagoma degli occhiali.
Seguono rivoli imprecisi sulla pelle scura.
E si tuffano verso il basso .
Strada statale, 100 km/h
In fuga.
Con le labbra che sanno di sale.

La femme qui pleure.
Moi.

venerdì, giugno 20, 2003

Sala d'attesa

Salgo sull’auto di papà, in questa afosa mattinata in cui lui vuole assolutamente accompagnarmi al Bellaria per la visita chirurgica prenotata tanti mesi fa. Non sarebbe affatto necessaria la sua presenza....Ma è così tenero lasciarsi andare e godere di queste eccessive premure che pare diano ancora un senso alla vita di sacrifici che ha dedicato ai suoi figli. Mentre per me è così rassicurante sapere di potermi rifugiare sotto alla sua ala protettiva, preziosa culla in cui abbandonarsi al bisogno, avvolta e protetta da un troppo amore che in adolescenza ho tanto odiato , e che ora è invece rara occasione per scaldare il cuore. Sorrido , serena, osservando il paesaggio che corre alle spalle fuori dai finestrini. Mentre papà fischietta consueti e ripetitivi ritmi romagnoli correndo con l'auto veloce verso la destinazione . Veloce, troppo veloce.. Mi chiedo se sia questo il suo stile abituale. O se invece si sta improvvisando Schumacher per dimostrarmi qualcosa. Ma per una volta non lo rimprovero e mi lascio godere di questo chiacchierare lieve , occasione ormai così rara , inghiottiti dalla troppa frenesia che ci fa correre senza mai fermarsi se non per un saluto.
Ma ora sono qui con lui. Sola con lui e con questo infinito e imbarazzato amore che sento .
Ed è con questo pensiero che lo osservo nella sala d’aspetto dell'ospedale, coi suoi capelli ormai bianchi , il giornale in mano e i ridicoli occhialini da Geppetto che indossa. Mentre l’impulso di accarezzarlo, di appoggiare la mia testa sulla sua spalla, e di gridargli il mio amore è vivo e forte in me. Mentre ogni parola mi muore in gola.
Facile a lasciarmi andare quotidianamente a soli gesti impulsivi e irosi .
Incapace , da trent’anni, di trovare il fottuto coraggio di dirgli uno stupido ‘ti voglio bene’ .

mercoledì, giugno 18, 2003

Nuovo maccartismo?

Sta per uscire nelle sale “Il prezzo della libertà’, presentato a Cannes nel 99 e mai uscito in buona parte dell’Europa. Tim Robbins, regista del film , nonchè fervido contestatore dell’amministrazione Bush sostiene che: “Il contenuto di questo film ha innervosito e fatto arrabbiare qualcuno che ne ha bloccato la distribuzione”.
Ed è proprio incuriosita da queste parole che mi inoltro nell’articolo pubblicato sull'ultimo numero di Venerdì di Repubblica e comincio a leggere l’interessante l’intervista al Robbins di cui cito solo gli stralci più significativi.
“Il mio non è un film sulla politica ma sul potere dell’individuo. Quando ho letto la storia di quell’attrice, Olive Stanton, che si alza dalla poltrona per cantare la sua canzone, mi è sembrata la cosa più importante da raccontare. Lei non è entrata nei libri di storia, né diventata una star. Per me, invece, è un’eroina perché ha difeso il miglior spirito americano: il coraggio di fare qualcosa che ti dicono di non fare.”
“Anche se è ambientato negli anni Trenta le questioni che tocca non sono mai state così attuali. La gente che non ha lavoro, la paura della guerra, il fascismo che sale, le libertà soppresse, lo spettacolo che cerca di andare in scena. Per me c’è una grande ironia nel fatto che non solo il governo ma anche il sindacato cerca di stoppare lo show. Per questo il centro di tutto torna ad essere il singolo individuo, l’attrice che si alza in piedi a teatro. Questo per me è lo spirito del mio paese, l’individualità e la libertà. Olive Stanton non era di destra o di sinistra, era solo un’attrice e voleva cantare la sua canzone. La libertà viene da questo, non da teorie e dogmi della destra o della sinistra. Dal coraggio interiore. Tutti possono avere la libertà di parola, ma nessuno vuole parlare contro il governo di Bush. La tragedia è che se non usi la tua libertà di parola, tu non hai libertà di parola…
C’è una proposta di legge in Usa che alza il tetto per la concentrazione dei media, di televisioni e quotidiani. Che ne pensa?
“E’ un disastro. Ma non è ancora passata, la bloccheremo al Congresso e alla Corte. Va comunque male anche così- Durante la guerra per avere notizie leggevo l’inglese Independent. In America ci sono solo notizie corrotte, e in Italia dovete stare attenti perché stanno cercando di fare la stessa cosa. Ma voi in Europa avete una stampa più indipendente della nostra. Noi dobbiamo trovare le nostre informazioni su internet. Non certo dai quotidiani e soprattutto dalla tv. Basti pensare che più del 50 % degli americani pensa che Saddam Hussein sia direttamente coinvolto nella strage dell’11 settembre. I media americani sono delle macchine pubblicitarie per l’amministrazione americana. Non ci sono occhi critici, tutti sono asserviti a Bush.

martedì, giugno 17, 2003

Breve analisi serale degli ultimi avventurieri che tramite i motori di ricerca sono approdati questa sera qui, alla disperata ricerca di:

1- http://www.google.it/search?hl=it&ie=UTF-8&oe=UTF-8&q=bullock antifurto&lr=
2- http://search.yahoo.com/search?p=MADRE E FIGLIO SCOPANO IN CUCINA&ei=UTF-8&b=21
3- http://www.hotbot.com/default.asp?query=SCOPARE LA ZIA &first =21&page=more&ca =w&prov=FAST &pc=&pcx =&pc
4- http://www.google.it/search?hl=it&ie=UTF-8&oe=UTF-8&q=soluzione soul river 2 &lr=
5- http://it.search.yahoo.com/search/it?p=&bigodini casco&y=yhc=0&hs=81&b=21&h=W&page=2
6- http://cerca.lycos.it/cgi-bin/pursuit?query =Raffaella Carrà Rumore &cat= loc&matchmode= and&pag= 3&maxhi
7- http://www.google.com/search?q=bella culona&hl=it&lr=lang_it&ie=UTF-8&start=20&sa=N

Non mi resta che prendere atto del fatto che il mio blog pare caratterizzato da argomenti dal dubbio contenuto culturale e morale...Certo è che mi piacerebbe sapere il motivo ...per cui tutti i pervertiti approdano qui!!!!
ODIO

Mistero dei misteri, con il pc di casa , dotato del suo bel win98, l’aggregator non funziona più.
Granieri dice che si tratta di un problema di cookies…ma io le ho provate tutte e a questo punto sono ormai certa che si tratti di un problema del mio pc. O dell'ormai obsoleto win 98?
Ma guarda caso in ufficio sono dotata di uno stupendo evolutissimo XP montato su un supersonico CELERON che nemmeno a spingerlo con la benzina potrebbe svegliarsi e darmi una mano...E dopo settimane di lentezze esorbitanti, macinamenti di bile, errori di memoria virtuale e tant’altro ...ho deciso di dichiarargli guerra….certa di una mia ennesima , ovvia, scontatissima vittoria. Ma da allora sono ormai passati 3 giorni. Funeste giornate di estenuanti combattimenti..… che stavolta lasceranno con molta probabilità me al tappeto. SIGH
Confesso: ho 33 anni, odio XP come Bush, e ho per la prima volta in vita mia S C A N C H E R A T O un pc ! ! ! ! !! !!
S I G H …. Ma come fò....Non sono mica emotivamente pronta per una formattazione...Per il mio benessere psichico ci sarebbe una soluzione efficace.
La CLAVA.
O un killer. Per fare definitivamente scomparire Bill Gates e i suoi programmini.
E sperare in tempi migliori.