giovedì, maggio 29, 2003

Brandelli di vita

Sono in giardino adagiata sotto al sole quando arrivano su una splendida auto nuova gli amici di papà. Il primo a scendere è lui, Lucio. Che subito dopo si accosta alla portiera destra per aiutare la propria moglie:
Tania, 30 anni, sclerosi multipla da 7.
Infine Giulia, stessi anni dell’infausta malattia della madre. Papà e Lucio partono per la programmata battuta di pesca. Mamma si dilegua.
Tania e io restiamo sole . Lei , timida e silenziosa. E io, terribilmente imbarazzata, così sfacciatamente abbronzata, seminuda e circondata da frivoli oggetti - olii solari, libri e bibite - che parlano di me. Mentre lei , giovane e coperta di stracci scuri che nascondono quelle gambe malate e deformate, così pallida in viso, e con questo sguardo spento che parla di morte e dei suoi irriconoscibili 30 anni. Cerco di ricompormi, non senza vergogna per queste mie nudità involontariamente dinanzi a lei ostentate. A lei che guarda insistentemente le mie gambe sane. Ed ogni suo sguardo è una fucilata al cuore. Provo quasi un senso di colpa verso questa donna . Ma è quasi istintivo tentare di offrirle la chance di un dialogo alla pari , diversivo imprevisto di questa assolata giornata. Un dialogo che non conceda alcun spazio alla commiserazione che permea la sua esistenza intera. Purtroppo devo presto constatare che è proprio lei colei che compiange, in primis, la propria condizione. Mi accorgo presto che è inutile cercare di cancellare anche per sole 2 ore questa malattia che ricorre ridondantemente in ogni sua frase, nei racconti dei disagi quotidiani a cui deve sottostare, delle carenze dei servizi sociali, dei problemi economici a cui la sua famiglia deve fare fronte. Nei racconti sul marito Lucio che lavora 12 ore al giorno per mandare avanti la baracca ..e la sera quando giunge a casa è violento e alza le mani su moglie e figlia. E poi le liti con la sorella, anch’essa malmenata più volte da questo ‘specchio di virilità’ , e i pasti a base di pane e latte per ‘mettere via i soldi’ per il vestito nuovo che ‘tutti i sabati’ Tania ‘deve’ comprare alla figlia affinché possa competere con le compagne di classe modaiole. Quanto vorrei riuscire a trovare dietro a questi occhi qualcosa che vibri dinanzi ai miei di splendore morale. Ma ogni parola che essa pronuncia lascia invece trasparire una triste povertà . Povertà interiore che malamente la induce a compensare con futili doni questa figlia nutrita quotidianamente con panini al prosciutto e toast . Chiedo a Tania se sia stata capace di crearsi una propria dimensione individuale, leggendo, usando il computer o con il lavoro part-time che svolge..
No. Non le piace leggere. E il computer le piacerebbe molto ma.. non le è permesso di accenderlo perché il marito ‘sostiene’ (ipse dixit..) ‘che lei non è all’altezza’ . Sono lunghe le 2 ore di assenza di papà e Lucio .E quando essi tornano…il quadretto che mi è stato dipinto di quest’esempio di virilità maschile è tale....che la mia ostilità è ormai dichiarata. Lucio si siede accanto a noi . E una volta avviata la conversazione non mi sforzo affatto di trattenermi dal fare caustiche battute a quest’uomo che tanto prepotentemente ostenta la propria pienezza trattando la moglie come un cane. E nel 'rispettoso' silenzio collettivo io non riesco davvero trattenere taglienti frasi mascherate dietro a battute a denti stretti. Se solo potessi, vorrei calpestare, demolire l’ego smisurato di quest’uomo così piccino e allo stesso tempo così sicuro di sé da considerarsi il migliore, il ‘candidato alla beatificazione’ per il martirio familiare a cui il fato lo ha votato. Sarebbe interessante poter intavolare invece con lui una conversazione a quattr’occhi , tesa a spiegargli che la beatificazione non la si guadagna lavorando 12 ore al giorno per comprare un’auto nuova e vestiti ‘dai cinesi’ sottraendoli agli alimenti di base e alle terapie termali per la moglie. Ma aiutando questa povera donna a vivere dignitosamente i propri giorni, aiutandola a trovare una propria dimensione sociale o personale che dia un valore alla misera esistenza che le resta. Una donna il cui unico scopo è ora quello di preparare la cena al marito per le 18.30 in punto, pena il rischio che egli possa alzare le mani l’ennesima volta. Forse la rabbia che covo mi induce a esasperare le mie variopinte espressioni tutte dedicate a Lucio. Che per rispetto a mio padre, si limita a sorridere e a difendere la propria idea con banali e superbi “io son fatto così, perché dovrei cambiare” . Ma è visibilmente offeso dalle mie ingerenze che deridono le sue scelte imperiose , fondamenta su cui campa da anni questa sfortunata famiglia.
Alle 20 .30 finalmente Lucio decide di riportare a casa le sue donne.

Papà è arrabbiato con me, è offeso dal mio comportamento. Ma in fondo..sa che questo è il mio prezzo . Non mi si può portare uno stronzo in casa e sperare che gli vada fatta franca… Ma papà continua a pensare che Lucio sia un sant’uomo, e che "bisogna viverle certe situazioni per poterle giudicare". Secondo lui “ Se fosse così cattivo potrebbe tranquillamente mollare tutto” .
Non la penso così. La qualità della vita non la si può ritagliare negli schemi preparati che la società ci impone fin dalla nascita. Non è assolutamente detto che la fortuna di Tania sia quella di essere sposata con un uomo come questo (uomo che non le offre davvero nessun sostegno morale ) .. Anzi, e questo è solo il mio modestissimo parere, forse questo uomo è davvero la seconda croce che ella si porta appresso.
Lui che si prende ogni genere di libertà quale ricompensa per il sacrificio esistenziale che il suo onore meridionale lo ha obbligato a sostenere.
E lei che vive aspettando un miracolo che non arriverà. E non si accorge invece che quest'uomo sta calpestando definitivamente gli ultimi brandelli della sua misera vita.

mercoledì, maggio 28, 2003

PROFEZIA JUVENTINA
Sabato sera eravamo a casa di amici - juventini - e toh vengo a scoprire che la notte precedente mio marito ha fatto un sogno . Chissà, forse...premonitore.
Alex: “Tanto io so come va a finire la finale, l’ho vista in sogno!!!!!!!!”E tutti: “ueee diccela diccela dai dai….su su ti pregooo…..”
Ma Alex fedele a tutti le regole della cabala non si lascia corrompere e decide di scrivere il proprio pronostico su di un foglietto di carta che consegnerà alla Miki, unica persona del gruppetto di cui si fida ciecamente. Ovviamente in qualità di moglie io mi mostro indignata e offesa di questa totale mancanza di fiducia nei miei riguardi e tento dunque con ogni strumento, dal broncio al ricatto , di estorcere a mio marito la fatidica risposta.
Inizia così un lungo e snervante tartassamento psicologico e fisico che nel giro di 4 giorni induce finalmente il mio caro marito a rivelarmi, con improvvisa e inaspettata nonchalance, il seguente pronostico: LA JUVE VINCERA’ CON IL MILAN 1-0 CON GOAL DI TREZEGUET AL 93° MINUTO.
Ed è per effetto di questa notizia che cado in preda all'agitazione più pura. Perchè questa profezia potrebbe davvero cambiare per sempre la mia vita. Già comincio a intravedere il roseo avvenire profumato di denaro che gli introiti derivanti da questa dote NOSTRADAMICA dell'Alex potrebbero garantirci. E se il mio prode non fosse poi così magicamente dotato..beh si potrebbe sempre optare per un’attività commerciale all’insegna dell'imbroglio (se Nostradamus è fuori dalla nostra portata..beh un mago Otelma si può sempre improvvisare con una certa facilità) e soprattutto dell'EVASIONE.
That's right.
Le carte sono in tavola. Questa sera si decide una volta per tutte il futuro finanziario della mia famiglia.
Travestiamoci di bianco e nero e teniamo a bada i giocatori fino al 93°. E uniamoci in un solo grido: Forza Juve! Forza Trezeguet, SIAMO CON TE!

martedì, maggio 27, 2003

BLOGS

Comincio a interrogarmi sul senso di tutti questi blog...Vedo le persone affaccendarsi per dare il meglio di sè , esibirsi, tentare di emergere dalla folla... Migliaia di persone che si improvvisano scrittori a caccia di notorietà...
Ma allo stesso tempo vedo pochissime persone interessate alla lettura dei contenuti altrui. Mi piacerebbe sapere , per esempio, quante di queste persone spingono il pulsantino d'accesso per poi andarsene un attimo dopo, e quante invece si soffermano poi a leggere i contenuti.
I vaghi commenti che leggo qua e là insinuano in me il dubbio che i più interagiscano con i blog altrui SOLO per cercare visibilità propria, via links, via commenti, per qualsiasi via lecita e non insomma. Tutti insomma alla ricerca di un'opportunità per mettersi in luce, per emergere nel mare della rete ..
Da questo punto di vista non sono sicura che i blog mi piacciano come 6 mesi fa, quando ancora la blogsfera era un mondo oscuro , misterioso e affascinante ai miei occhi.
La mia ingenuità mi induceva a tenermi lontana da approcci ai blog di tipo marketing (vedi la diatriba tra me e personalità confusa), evitando di instaurare scambi di links per aumentare la visibilità, cercando al meglio delle mie possibilità di gestire un blog 'pulito' , 'coerente', fatto di contenuti, di pensieri, di idee, di emozioni, di vita vera insomma. Sperando che al di là della strada marketing potessero esserci anche strade di qualità per raggiungere il successo. E in qualche modo successo c'è stato. Successo non di numeri , ma di incontri . Grazie a questo blog infatti ho potuto conoscere splendide persone come Stefano e Michele e altri ancora. Persone che scavano ogni giorno dentro sé alla ricerca di un senso profondo che vada al di là dell'apparenza e della forma che permeano, di questi tempi ,ogni cosa. Ma guarda caso..queste persone ..inevitabilmente si stancano di mettere in piazza i propri voli introspettivi, si stancano di mettere la propria anima alla mercè di chicchessia..e dunque ..si allontanano. E tu perdi questi compagni di viaggio che sono il più grande sostegno morale alla volontà necessaria per proseguire ...
E' dura continuare ad avere la costanza e l'interesse di nuotare in questo grande mare popolato da milioni di nessuno che sgomitano per sentirsi qualcuno.
Sono stanca di questo qualunquismo.
Rinuncerei ai miei 100 accessi al giorno per tenerne soltanto 5.
Purchè fossero autentici.

domenica, maggio 25, 2003

Mezz'ora di fuoco

Venerdì
Sono le 7.30. E sto per scegliere l'indumento più calzante all'umore di questa mattina. Decido per gonna al ginocchio, giubbotto nero e tacchi alti.
Ed ecco che si profila a me una mezz'ora densa di avvenimenti stradali:

Ore 8.10 : esco dal garage con l'auto e mi immetto sulla statale dando la precedenza. Un camionista rallenta, poi si ferma quasi ..e mi manda uno scenografico bacio…
Ore 8.20 : Rettilineo. Un gruppo di ragazzi sta lavorando al rifacimento del manto stradale. Semaforo rosso per senso alternato. Riparto lentamente. Uno di loro simula uno svenimento. Altri due lanciano scenografiche imprecazioni al cielo.
(in realtà sono 5 gg che va avanti questa storia..ormai è un incubo attraversare quel punto di strada cercando di trattenere il sorriso )
Ore 8.30: Mi fermo per fare benzina. Il benzinaio (che non conosco) per la terza volta consecutiva mi chiede di unirmi alle escursioni del suo gruppo di mountain bike … Dinanzi alle mie esitazioni sostiene che “con due gambe così non hai di sicuro problemi”...Se lo dice lui..
Ore 8.35: Si fermano una decina di motociclisti per fare rifornimento . Io sto risalendo sull' auto ridendo (per la battuta di poco fa).
E questi attaccano i loro clacson a tutto spiano. Fischiano. E mi salutano con un polifonico beota "Mo ciaaaaooooooo"
Ore 8.40 : Entro da una porta secondaria in azienda. Fiui...finalmente al sicuro.
‘Buongiorno ‘ dico a un inserviente. Non mi saluta. La sua risposta con un filo di voce è ..”Maronnaaaaaa”

Oggi
Mio padre va al fiume a pescare. Ritorna tutto felice e contento raccontando che i pesci sono in fermento perché è la stagione degli amori e dunque abboccano a tutto spiano. Inoltre, mentre pescava , due grosse rane avvinghiate l'una all'altra l'hanno letteralmente tormentato per ore. Si avvicinavano a lui, lui con un bastone le allontanava , ma loro recidive si riposizionavano ai suoi piedi (... che cercassero un terzo partecipante e avessero scambiato il bastone di mio padre per il simbolo fallico mancante?)

Mah ... è una mia impressione.....o c'è qualcosa di strano nell’aria in questo periodo?

venerdì, maggio 23, 2003

Amore per il prossimo

Domattina ha luogo la prima gita scolastica di Emanuele. Destinazione: lo zoo.
Alex ha già avuto l'opportunità di incontrare gli altri genitori partecipando a una riunione di classe.
E per domani mattina è richiesta la partecipazione di almeno uno di noi due. Ma dati gli esorbitanti costi ho deciso di iscrivere alla gita solo un accompagnatore, io.

Io : "Dai Alex ..sei invidioso eh...non vorresti andare tu al posto mio allo zoo?"
Alex: " Seeeeeee figurati! Guarda ...che lo zoo ...ce l'hai dentro al pullman !!!!!!!!!!!!!!!!!!!"

Insomma..ho già capito...si prospetta una giornata allettante...
Meglio infilare anche un libro nello zaino...

giovedì, maggio 22, 2003

Sogno

Sono in un ombroso e solitario porticato cittadino.
Si avvicina a me un uomo mediorientale .
Ha in braccio il proprio bambino.
Un bambino senza una gamba.
Chiede la carità.
E io ho solo qualche spicciolo con me.
Decido di svestirmi di tutti gli anelli che indosso.
Per metterli in quelle mani protese.
Ma ho un ripensamento.
Vorrei conservare un anello, ricordo importante di un lontano passato.
Questo signore, però, trattiene con insistenza i miei ori. "Ma sii...fa lo stesso" penso...
Accarezzo il bambino e tocco la sua piccola gamba monca . Ma frettolosamente il padre prende il figlio e se ne va .
Io mi trattengo ancora un pò sotto al portico.
Osservo i muri spogli e umidi di questo angolo nascosto di città. La continuità della pietra è a un certo punto rotta da un contenitore metallico.
Pieno fino all’orlo di denaro.
Dopo pochi minuti torna il signore assieme al bambino.
Il bambino corre su due gambe e raccatta la pentola con i soldi.
Poi chiama la mamma. Da dentro un anfratto del muro che pare un confessionale esce in pio movimento una donna in abito lungo e chador .
Prende per mano il bambino e assieme al padre se ne vanno assieme abbracciati.
E io resto impietrita a guardare le mie mani nude e i ricordi ...svanire nel nulla.



mercoledì, maggio 21, 2003




Gabbiani

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.

Vincenzo Cardarelli



Da poco tempo conosco Vincenzo Cardarelli. E mentre divoro una poesia dietro all'altra , come molti anni fa era già accaduto con Leopardi, vivo ora un profondo stato di commozione e immedesimazione leggendo le sue parole. Splendidi versi ricchi di sensibilità, ma con sempre vivida quell'inquietudine che per tutta la sua vita tenne in ostaggio la sua anima. Inquietudine che traspare prepotentemente nella forza delle sue poesie, così intense nei contenuti e nell'impatto che suscitano .

Fuga

Brevi sono le forme
che il caos inquieto produce.
La vita è fiamma vinta.
Ogni cosa è costretta
in uno spazio imperioso.
Ascese immani s’appuntano
al vertice di un’ora
per ricadere dolorosamente
in una perduta impotenza.
Se poi ci si rialzerà,
non è certo.
A volte il destino divaga.
Attese di anni non bastano
a dar tempo di giungere a un momento.
E noi stringiamo la grazia
come una mano che si ritira.
Vincenzo Cardarelli

"Viviamo d'un fremito d'aria, d'un filo di luce, dei più vaghi e fuggevoli moti del tempo, di albe furtive, di amori nascenti, di sguardi inattesi. E per esprimere quel che sentiamo c'è una parola sola: disperazione" Vincenzo Cardarelli

Anche io, come un gabbiano vivo in perpetuo volo...
amo la quiete...ma non so' vivere se non in perenne burrasca...
perenne fuga da questa eterna inquietudine...
che in nessun luogo mi potrà mai far planare.

martedì, maggio 20, 2003

Io e lo STALLONE CRETESE
Lunedì. Creta, Hotel ore 14.00 .Appuntamento per la consegna dell’auto a nolo.
Alle 13.55 mi alzo dal lettino in spiaggia, i capelli per aria, l’abbronzante ancora umido sul viso e sul corpo , infilo uno straccio di copricostume e mi reco nella hall per l’appuntamento con l’omarello della Hertz . Puntualissimo si presenta al suo posto nella hall uno splendido stallone dal fisico a V, non più di 30 anni, abbronzato, coi capelli neri, e ..aiuto….si muove proprio in mia direzione. L'agitazione è alle stelle. I feromoni in fermento. Ma ALT! Istantaneamente il mio pensiero corre allo stato dimesso in cui mi trovo. Vorrei nascondermi, sprofondare nei sotterranei di questo hotel. In questo istante paio tanto più simile a un maiale rosolato, speziato, unto e pronto per l’arrosto, che a una donna pur minimamente attraente. E infatti lo stallone profumato pare totalmente schifato. Compiliamo i documenti. Il machoman parla in perfetto italiano e quando legge i miei dati... mi dice pure che capita spesso nella mia città.. poiché vi abita un suo carissimo amico!!!!! Divento piccola piccola…“AH….”. Il mio amor proprio è sotto i piedi. Oggi mi sento un’ autentica pirla. E' inammissibile che io possa essermi presentata in uno stato tanto vergognoso...a un appuntamento con l'ignoto...ma questa volta ..è accaduto davvero!

Mercoledì sera, in centro al paese
Splendida questa cittadina in stile veneziano, queste strette vie che profumano di aromi esotici . Io , Alex, Lele e un amico passeggiamo nel caos dei vicoli nelle luci soffuse della sera, animate da musica greca diffusa dai locali. Per l’occasione mi sono vestita e truccata in maniera vistosa. Una vetrina di oggetti artigianali colpisce improvvisamente la mia attenzione. I miei compagni di viaggio avanzano precedendomi di almeno 50 metri. Ed è a questo punto che vengo sorpassata da lui, lo stallone greco , che, in compagnia di un amico si appresta probabilmente a una serata da cucadores. Riprendo il cammino stupita dalla coincidenza, lui mi precede spensierato, ma a un certo punto si gira casualmente proprio nel preciso momento in cui io lo sto fissando. Lo stallone rivolge uno sguardo compiaciuto al proprio amico blaterando eloquentemente qualcosa sulla sottoscritta. L’amico si gira a sua volta. Lo stallone mi guarda…e sorride. Nel frattempo io devo raggiungere la mia congrega che di poco precede loro. E per evitare scomode e imbarazzanti situazioni …improvviso uno scatto alla Lewis , scatto grazie al quale supero i due equini riunendomi furtivamente alla famiglia. Elucubrando però una futura imminente rivalsa. Lo stallone è ancora là che mi cerca con gli occhi. Ma io vengo assalita da un fulmineo ‘ingobbimento’ della spina dorsale…che mi permette di disperdermi, non vista, nella folla.

Sabato. Creta, Hotel , ore 14.00 .
Questo è il giorno della rivalsa. Lo stallone sta per arrivare. E io ripagherò il mio amor proprio ferito rivelandogli la mia misteriosa identità. Così..non si accorgerà dell'ammaccatura che ho fatto alla sua macchina.... E poi..devo dimostrargli che non sempre l’apparenza è ciò che è. Così saprà che io non sono un maiale grassoccio e unto, ma che sono proprio io la seducente donna che ha incontrato a Rethymno. Mi imbelletto dunque per la riconsegna dell’auto. Alle 14 mi presento nella hall..che paio Mata Hari. Ma la hall pare il deserto dei tartari. Non c'è nessuno. Probabilmente sono tutti in spiaggia data la splendida giornata di sole. Mentre io mi siedo solitaria su una poltrona in attesa del mio stallone.
Ore 14.30…nessuno Ore 15.00…nessuno …
Mah! Vado alla Reception e in inglese chiedo a una ragazzina di nome Anyk indicazioni. Mi dice di aspettare. Va bene dico io…..aspettiamo pure..
Ore .15.30…nessuno Ore 16.00…nessuno
Comincio a sentirmi un tantino beota. Dell’equino greco non si vede nemmeno l’ombra. Tempo 2 minuti e si avvicina improvvisamente a me un ciclopico donnone alto 2 metri e largo 1 dotato di targhetta sul petto con scritto “Gertrud”. E' la responsabile della reception e pare vistosamente incazzata . Blatera in una lingua a metà tra l’inglese, il tedesco e il greco qualcosa del tipo che sono in ritardo di 2 ore e che avrei dovuto riconsegnare le chiavi dell’auto a nolo a lei precisamente 2 ore fa. Io sono più incazzata di lei. Ma lei è decisamente più grande per cui decido di mollare il colpo e di tornarmene mesta ... a indossare in incognito la mia veste SUINA per godermi queste ultime ore di mare ben oliata sotto al sole....

E ora ricominciamo dal principio.
In un’altra veste, spiritosa, fantasiosa.
Mi calerò nel punto di vista immaginario del ruspante protagonista maschile.


Io, lo STALLONE CRETESE..e una fan arrostita
Lunedì. Creta, Hotel Rethymno Beach, ore 14.00 .Ciò na punta de lavoro per na consegna d’ un auto. Mo mi faccio bbono che alla reception c’è quella gnocca della Sabina che me la sto puntando dibbrutto… Entro nell’hotel per tojjermi dai piedi l’impiastro che ha noleggiato sto scardozzo d’auto ed essere libero di famme i miei cazzi. Beh non si avvicina a me una tipa tutta unta che pare pronta per il girarrosto? ?!?!?! Mo devo stare attento a non toccarla nemmeno di sghetto…che mme spocco la camicia pulita…cheddopo devo annare dalla Sabina . Pensa’n po’ sta tizzia qui è pure di Bologna, città de pompinare de fama internazionale e in cui spesso vado a famme lavorà .…

Mercoledì sera, in centro al paese.Uei..stasera se cucca. C’è npò di mossa in sto cazzo di paesucolo e devo dire la verità, sono un po’ in tiro, me tira proprio, e la Sabina ancora non me la da. Mo giro per le strade per vedé se c’è un po’ di gnocca…e che tti vedo di punto in bianco? Me giro e nvedo la maiala dell’auto a nolo? Tutta infiocchettata con 6 chili di cera in faccia e na scollatura che tra npò le tettone le scappano dar wonderbra. E cazzo..me segue pure. L’è sola , me guarda fisso e me segue !!!! Mo me scappa da ridee, da ridee e me giro verso r mio amico per fargliela vedere. Ecciavevo pure paura che mmarivasse na manata ner culo. A an certo bunto…an vedo che la maiala se ne scappa de gorsa avanti per famme cadee in un tranello??
Mo llo fregata io.. Mo ho preso er mio amico e ho tajjato per na stradina laterale per sfuggire alla pompinara.
E sono un grande. L’ho seminata!( mica inseminata.. ih ih ih ih!ma quanto so’ ffico io!?!?!?!?!?!)

Sabato. Creta, Hotel Rethymno Beach, ore 14.00 .
Uè l’assatanata è già là che m’aspetta…. E guardala come s’è conciata…pare na zoccola che vol fare la verginella "Uei Sabina..famme entrare dalla porta de servizio che un me va de vedee sta bambasciona qua..” Mo so’nnato nella stanza della Sabina e finalmente me so’ lliberato .Me la so fatta per du ore consecutive che ssò rmejjo…Alle 4 son tornato giù e ho rischiato de famme beccà. Si perché la bambasciona se ne stava ancora là a sbattere le ciglia e ad aspettamme.
Allora ho chiamato Gertrud , le ho indicato la maiala cor dito e le ho raccontato che l' è na tipa che se fa le pompe a tutti ir portantini dell’hotel negli ascensori. Poi ho tirato fuori 10 euri e le ho detto di liquidassela lei chè io dovevo andare al lavoro e non rischiare di famme trità le balle dall’ennesima femmina chemmemore ai piedi..

La vita...è tutta questione di interpretazione.....

venerdì, maggio 16, 2003


RITORNO ALLE ORIGINI


Dietro alle spoglie quotidianamente misurate di mio marito giace uno strano e primitivo animale.
Taluni chiamano questo fenomeno 'dissociazione', altri 'schizofrenia'. Trattasi banalmente di una sorprendente manifestazione della natura che periodicamente e selvaggiamente si svela a me , ma soprattutto agli occhi del bambino di 3 anni che vede in questo metamorfico uomo un padre , un educatore e un modello da imitare.
E dal momento che una delle strane mutazioni ha avuto luogo proprio ieri sera..mi è venuta voglia di raccontarvela.


Juve – Real Madrid 3-1

Ore 20.20. Ha inizio il rituale propiziatorio.
Due bottiglie di birra posizionate sul tavolino tra i divani.
Alex seduto al centro esatto del divano a tre posti, tre cuscini alla sua sinistra e tre alla sua destra.
Sullo schermo già domina il colore verde.
Il volume audio è decisamente al di sopra della norma.
Ed è proprio nel bel mezzo di questo momento di alta concentrazione cerebrale che giungiamo trafelati e trepidanti io e Lele per mostrare al nostro caro 'papo' le splendide fragole che abbiamo appena raccolto in giardino . Ci accostiamo ingenuamente a lui gettando incuranti i 3 cuscini, posti alla sua destra , sul tappeto per sederci al suo fianco. Ma egli interrompe l’idilliaca atmosfera serale con un terrificante tirannosaurico grido:
-“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO …NON DOVETE SEDERVI QUI!! ANDATE NELL’ALTRO DIVANO PORCA MISERIA!”
Deglutisco -“Ah ..e perché scusa?”
-“ CAZZO PORTATE SFIGA !” Il papo racatta i tre cuscini e li riposiziona alla propria destra ordinatamente con sguardo proiettato sullo schermo verde . Ma, recidiva, faccio il gesto di prenderne uno per trasferirlo assieme a me sull’altro divano. E nuovamente il primordiale grido irrompe:
-“NOOOOOOOOOOOOOOOOO ti ho detto. Come cazzo te lo devo dire. Devono stare qui alla mia destra. PROPRIO NON CI ARRIVI ..allora te lo spiego..3 A DESTRA E 3 A SINISTRA!!!! PORTANO FORTUNA CRISTO!
Ok ok ho capito, qui tira aria pesante stasera. E’ meglio migrare altrove. Accendo il pc . Miracolosamente Alex decide di accogliere al suo fianco almeno il Lele che pare essere interessato a quella palla rimbalzante che tanto accanitamente “gli uomini pelati si contendono con gli uomini zebra”.
Dopo pochi minuti Trezeguet segna. Prima scossa di terremoto in casa. Alex si alza di scatto con un balzo atletico come non gliene ho mai visti fare in tutta la sua vita. Si eleva in aria con le braccia spianate al cielo e con grida astrolopiteche esulta.
-“AAAAALLLLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE ALEEE OLLELLE OLLALLA OLLELLEEE”
L'orango imperterrito salta e lancia il mio povero bambino per aria . Quest’ultimo con sguardo interrogativo mi guarda inquieto e par chiedermi cosa stia succedendo. Impietosita mi decido all’azione.
-Vieni tesoro mio che andiamo in bagno a lavarci e poi andiamo a nanna a leggere una favola.”
Ma a questo punto veniamo nuovamente assaliti dal grido preistorico: -“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO LELE STA QUI !!!!!!”
–“Come scusa?”
-“STA QUI PERCHE PORTA FORTUNA
Poco dopo Del Piero segna il secondo goal della partita. L'orango lancia mio figlio in aria per l'ennesima volta e comincia pure a danzare selvaggiamente per la stanza facendo tremare muri e pavimenti e continuando a cantare le proprie nenie : “Ollelle ollalla trombala di qua dagliela di la….” A un certo punto però Montero fa fallo su un giocatore. Rigore per l’avversario. Mentre io ...provo quasi un piacere sadico nel vedere mio marito impanicarsi. L'orango infatti si alza e comincia a sbattare i pugni sul muro urlando -ROTTINCULI BASTARDI AVETE COMPRATO L’ARBITRO MERDA MERDA MERDA!
Il Lele mi guarda . La sua aria piacevolmente divertita di poco fa sta progressivamente trasformandosi in seria preoccupazione per le sorti psichiche del padre. Il tiro in porta lo esegue Figo. Buffon para. Il grido di Alex questa volta è davvero preoccupante.. L'orango sale sui divani correndo di qua e di là facendo tutte quelle cose , ma proprio tutte, che quotidianamente vieta al Lele. Ovviamente urla come un ossesso :
-ALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE BUFFONNN SEI UN DIIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO e vaaaiiiiiii e vaaiiii!!!! E mentre lui gioisce in questa veste primordiale senza precedenti io mi preoccupo invece per le sorti della mia casa che pare costruita con materiali edili di scarsa qualità data la turbolenza che posso percepire sotto i piedi per effetto degli stupidi saltelli di questo scimmione. Nel frattempo l'orango si sta improvvisando (pure) ballerino di Can Can continuando a cantare , stonato come sempre,: -“BUFFON BUFFON BUFFONN” . Quando poi il cameraman inquadra il magico portiere , l’Alex si avvicina allo schermo , si inginocchia e lo bacia con trasporto..
Ogni mia caustica osservazione sarebbe in questo momento del tutto fuori luogo. Non mi resta che chiedergli :” -Ma è così bravo quel portiere?”
E lui con voce roca che par drogata -E’ il migliore al mondooooo. L’hanno pagato 90 miliardi!!!!
-Ah.. bell’esempio di civiltà. La gente muore di fame. E qualche stronzo spende pure 90 miliardi per un portiere. MAH!
-BUFFON è UN DIOOOOOOOOOO E LI VALE TUTTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII OLLELLEEEE OLLALLAAAA OLLELLE OLLALLAAAAA .E prosegue col can can.
Ennesimo goal juventino. E’ il 3 a 0. Le urla di Alex si fanno sempre più flebili, la voce ormai se n’è andata chè non è mica più un ragazzino. Il Lele continua a volare tra le mani del padre . Ma tempo pochi minuti e il Real madrid (finalmente) segna.
E’ la fine di un sogno. Alex si butta a terra. Si rialza imprecando: FORZA SU SPACCATEGLI LE GAMBE! e poi rivolto a me -"INSOMMA COSA CI FAI ANCORA QUI…PORTA LELE A LAVARSI!!!
E io –“Dai aspettiamo la fine della partita”
-“Nooooooooooooooooooooooooooooo vacci ora ti ho detto!! Voi due portate sfiga. Non vedi che hanno fatto goal sti rottinculi
–“Ah.” Il lele piagnucolando mi segue. Ormai aveva preso gusto a seguire questo bizzarro evento televisivo.
Al riparo dallo scimmione ci spogliamo tutti e due, ci laviamo i denti, e tutto il resto. Dopo 5 minuti arriva Alex. Tutto è diventato improvvisamente silenzioso in salotto.
–“Scusa ma non guardi la fine della partita?”
-“No .. non posso vederla. Se fanno goal passano il turno quegli stronzi!!!”.
Insomma..io le partite non le guardo mai..ma seguirne una per 85 minuti e perdersi il finale ..pare ai miei occhi proprio cosa demenziale. Caritatevole decido dunque di mollare il Lele in bagno assieme al padre, torno in salotto dove tutto è stato spento, riaccendo hometeather, tv e ambaradan per seguire gli ultimi minuti . Il Real Madrid sta spingendo come non mai e tenta qualche azione da goal. Ma è a questo punto che l’inquieto Alex torna in salotto mollando il Lele tutto solo e nudo in bagno. A questo punto devo ovviamente tornare io dal piccolo, ma l'orango mi blocca : -“NO RESTA CHE PORTI FORTUNA!!!”
Il Lele intanto inizia a chiamare, il recupero è ormai terminato, mancano pochi secondi al termine.. Finalmente odo il fischio di fine partita. Alle facce depresse e sfinite degli spagnoli Alex risponde calandosi le braghe e rivolgendo il proprio culo nudo al televisore.
Dio mio..” dico a me stessa “ ma cosa ho fatto di male nella vita…” mentre nel frattempo il mio piccolo è ancora in bagno piangente , e l’orango Alex urla, esulta, salta ...festeggiando la propria squadra..
Finalmente sono sola nel letto col mio cuccioletto. Sono le 22.45 . E nel silenzio della notte irrompe una telefonata .Mi alzo e rispondo–“Pronto?”
Odo sirene spianate, clacson e una voce familiare che pare drogata e urla -‘C’è Alex?”. Chiamo l'orango che piomba in camera saltando e urlando le sue canzoncine idiote prima ancora di rispondere. Il suo amico del cuore è a Torino e , consueto rito, gli sta telefonando per felicitarsi.
Torno al mio libro sui cuccioli assieme a Lele. Ogni pagina mostra una specie differente di animale e il Lele ormai conosce il nome anche di quelle più strane.
Dopo un po’ giungiamo inevitabilmente alla pagina degli scimpanzé. Interrogo Lele chiedendogli di che animale si tratti.
- "E' il Re Luigi !! (E’ la scimmia de Il libro della Giungla)"
Per una frazione di attimo mi verrebbe istintivo dirgli che si tratta di suo padre…Ma poi il buon senso prende il sopravvento e concludo scandendo chiaramente:
-"E’ uno scimpanzé"
-"Ehhh che nome strano..scimpansé…mammina..sciai che a me piacciono tanto le scimmie!! Perché non ne compriamo una?? "
-"Non ne abbiamo bisogno Lele... "
...mentre un lieve sorriso piega le mie labbra e i miei occhi non riescono a non volgersi impietosi verso la stanza accanto...

mercoledì, maggio 14, 2003

“Soli nasciamo, e soli ce ne andremo”

Ieri sera , nel letto di mio figlio, riflettevo su questo suo spasmodico bisogno di avermi fisicamente accanto, lui che non riesce a prendere sonno se non è avvinghiato come un’edera al mio corpo mentre mi subissa di dichiarazioni d’amore. Riflettevo sulla natura di questo bisogno d’amore così radicato nell’essere umano, bisogno che evidentemente ha le sue radici nei ricordi di quel ventre materno in cui eravamo così al sicuro e protetti. Riflettevo su come, a distanza di anni, conserviamo questa fragilità interiore che ci induce così caparbiamente ad aggrapparci ad altre esistenze ,nella mera illusione che qualcosa o qualcuno possa proteggerci dalla solitudine e dall’ignoto.…
In fondo l'idea stessa di vivere con qualcuno non è forse il frutto del nostro sentirci soli?
Non è forse fuga da quel vuoto interiore –la solitudine- che ci accompagna fin dall’infanzia e che ci incute timore?
Non c’è in verità niente di più facile del fuggire dai nostri spettri piuttosto che affrontare un disagio interiore, problema tra i tanti che la società non ci ha educato ad affrontare. Noi che anneghiamo il nostro malessere in una (o più) relazione sentimentale. Noi che ci uniamo a un’altra persona perché è attraente, affine, illudendoci che grazie a questa la nostra vita potrà essere migliore. Costruendo attorno ad essa un’intera esistenza in comune ..nella vana certezza che è solo questa la strada per essere felici e realizzati. In verità con una spada di Damocle sospesa per aria dietro all’angolo, nell'attesa del giorno in cui ci accorgeremo che non siamo più appagati..o che forse non lo siamo mai stati veramente!!!!!! Per poi, ancora una volta, non sapere fare di meglio che …fuggire dai nostri spettri piuttosto che affrontare una volta per tutte i nostri travianti malesseri esistenziali. Annegando per l'ennesima volta la sofferenza cercando qualcuno in grado di alleviare le nostre pene . Perpetrando, imperterriti, il nostro bisogno di sedurre attraverso stereotipati comportamenti, alimentando illusioni di una felicità che fin dall’infanzia ci è stata prospettata quale lieto fine..che però tarda sempre più a beneficiarci .
Ma non è forse banalmente vero che l’essere umano vive, lotta , conquista… col solo scopo di sopravvivere perseguendo i propri obiettivi egoistici personali? E il partner che si sceglie ..non è in fondo solo uno strumento necessario al soddisfacimento dei bisogni personali, in primo luogo psicologici e sessuali e, non ultimi , economici ?
No, troppo duro da accettare. Troppo amorale ammettere che un marito (o una moglie), in fondo, non è altro che un’ ancora di salvezza cui appoggiarsi in caso di bisogno, strumento di gratifica per un ego fragile , per la salvaguardia di un precario livello di autostima che, in solitudine, miseramente crollerebbe sotto ai livelli di guardia. Un fantoccio sostituibile e intercambiabile a tempo debito, nel nostro immaginario, da nuovi alibi infiocchettati e pronti, al momento giusto, ad offrirci una nuova strada per fuggire da noi stessi.
Nell’eterna incapacità di bastarsi .
E di imparare a volersi bene da soli.

domenica, maggio 11, 2003

Sapori terribili

Boicottaggio dichiarato a tutti (o quasi) i prodotti confezionati stipati di conservanti antiossidanti e nitrati.
Insomma ho deciso.
Mi dedicherò vitanaturaldurante a un'alimentazione di tipo biologico naturale. E per festeggiare l'occasione preparerò una torta supernutritiva per mio figlio.
Vago sul ricettario scartando creme , fritti e intingoli pronti ad assassinare l'acerbo e probabilmente ancora integro fegato di Emanuele...e trovo finalmente ciò che fa al caso mio: la torta di carote. Ottima soluzione. Compiaciuta della scelta mi accingo all'opera, tritando le carote, le mandorle, aggiungendo uova, zucchero farina..per poi infornare il tutto. Tempo mezz'ora e... orgogliosa estraggo dal forno il capolavoro tanto amorevolmente prodotto e lo servo al trepidante Lele dopo averlo cosparso di zucchero a velo . Resto col fiato sospeso in attesa del verdetto....che giunge improvviso e inaspettato con le seguenti parole"Mamma, ma questa torta ha un sapore davvero TERRIBILE! Mi daresti per favore una merendina ?????"
Ecco che qui si apre l'eterna questione dell'educazione alimentare ...che se io non sono ancora riuscita a imparare a più di trent'anni... figuriamoci se riesco a insegnarla a un bambino di 3 !!!! Insomma...pare che con le buone maniere io sia totalmente incapace di trasmettere a lui abitudini alimentari sane.
Non mi restano che i metodi coatti...
Però..a ripensarci..le esperienze coercitive d'infanzia mie e delle mie care amiche furono davvero traumatiche.
Ricordo le epiche imprese di mia madre quando voleva a tutti i costi che io mangiassi la mela. Mi sdraiavo per terra a culo in su , strillavo, mettevo la bocca sul pavimento ma lei mi minacciava urlando e spingendomi con forza la mela sulle labbra. E il risultato fu che cominciai ad odiare tutto ciò che era frutta.
Odio che tutt'ora mi porto appresso.
L'esperienza antropologicamente più interessante la visse però la mia migliore amica delle superiori, Silvia. La sua mamma generalessa rigorosamente ogni giorno a pranzo le faceva trovare, prima della pasta , un piatto immenso di insalata.
Ma Silvia odiava l'insalata. E dunque riempiva progressivamente le proprie guance di insalata come un criceto...e quando erano ben piene , senza dare nell'occhio, andava in bagno. Purtroppo , a proprie spese, scoprì che le foglie di insalata non se ne andavano giù per i tubi di scarico restandosene invece beatamente a galla dentro al water.
Ma per Silvia era una questione di vita o di morte. E se ella non poteva scaricarsi dentro al water, da qualche altra parte avrebbe pur dovuto farlo.
E così scelse la finestra. Quindici giorni dopo fu convocata l'assemblea condominiale a causa di un fatto strano che si verificava da un pò di giorni a quella parte. Sopra al tendone per il sole posto al primo piano venivano ritrovate quantità industriali di insalata semidecomposta. Da quel giorno la madre generalessa si mise col fucile spianato in custodia della figlia per tutta la durata del pasto.
E vinse la propria battaglia.
Insomma...pare proprio che senza armi e minacce sia arduo conquistare qualsivoglia cosa . Anche nell'educazione dei propri figli.
Per il momento però... io opto per la pace con il Lele.
Sarò io a sacrificarmi davanti a questa splendida torta... accumulando per l'ennesima volta funesto adipe al posto suo......
In fondo è così che va la vita ...di chi generale non è.



venerdì, maggio 09, 2003

La vendetta di Gongolo

-Mammina..sai che ho fatto un sogno stanotte?!
Ho sognato Biancaneve.
-Ma daaaii...racconta ....
-C'era la regina cattiva che aveva mandato Biancaneve a prendere una corda in macchina perché voleva acchiappare tutti i nani e legarli a un albero.
Solo che Gongolo è scappato dietro una siepe e Biancaneve e la regina gli correvano dietro ma lui era così birbante che non si faceva mica prendere.....
-Beh..e poi che è successo?
-Poi Gongolo ha preso la mela avvelenata e l'ha tirata forte forte in testa alla regina e l'ha ammazzata!!

mercoledì, maggio 07, 2003

Ladra d’amore

Sono le 3 .
E per la prima volta dopo anni che non accade….dormirò sola.
E' strana la sensazione che provo dinanzi a un fatto tanto normale..quanto lontano dalla mia realtà.
E' appena terminata la serata con gli amici e dormirò nell'appartamento in cui ho vissuto la mia infanzia.
L’appartamento di famiglia in cui vive ora soltanto mio fratello.

Salgo le scale del fatiscente palazzo alla prima periferia di Bologna , le consunte scale marmoree che per 20 anni ho percorso quotidianamente..aggrappandomi sfaticatamente alle verdi ringhiere ferree di pessimo gusto, mai mutate nel tempo. Inserisco la chiave nella serratura, timorosa di risvegliare qualche insonne vicina pettegola, pronta a cogliermi in fallo e fare di me lo zimbello del cortile.
Mi ammonisco -In fondo dovrei sapere che una donna sposata dovrebbe dormire a casa propria e non starsene a zonzo la notte- ma subito dopo mi sorprendo irritata dalla consapevolezza di quanto il moralismo cattolico possa ancora influenzare ,a distanza di anni ,una labile psiche come la mia.
Ma è il tempo di una manciata di secondi......e sono in casa. La mia casa.
La casa dei ricordi, la casa d'infanzia.
Questa casa mai mutata per effetto di mode e noie.
Questa casa che non è più mia ma che per questa notte sarà mia.
Di nuovo mia.
Tolgo vestiti, scarpe, ciondoli vari.
Non ho sonno. E la cosa non mi dispiace affatto.
Mi guardo attorno incuriosita.
La mia casa..
Mio fratello non c'è . E non rientrerà. Ripenso a lui e a me bambini.
Mentre vago nella notte per la casa come una turista, gettando lo sguardo di qua e di là, a caccia di immagini e ricordi ormai persi nella memoria.

Cammino a piedi nudi sul granito.
Le pietre scricchiolano sotto i piedi. La colla decennale probabilmente non fa più presa.
Non in cucina. Qui furono sostituite 25 anni fa da Augusto. Io ero una bimbetta allora, infatuata di questo rude e grasso muratore piacentino .
Vecchie , ciclopiche enciclopedie riempiono ancora le librerie dell'ingresso.
Quanto amavo questi giganteschi macigni.... Il fascino della carta spessa e lucida che scivolava tra le mani ...
Entro in cucina. Tutto è in ordine. Apro il frigorifero. E' vuoto.
Il freezer. Vuoto. Le ante della dispensa. Vuote.. Ahimé... Mi piacciono le cucine ricche, piene, disordinate. Che trasmettono sensazioni di vita e di movimento. Mentre questa cucina ha un aspetto desolante...Entro nella camera dei miei genitori. Una foto del loro matrimonio sul vecchio comò.
Mio padre..così bello..mia madre ...così precocemente sfiorita... Chissà come invecchierò ... se presto piangerò sulle carni sfatte ...o se troverò invece una ragione di essere in ciò che la mia anima è....
Mobili scuri laccati e imbottiti di verde splendono nella vernice che par fresca. Arredi già vecchi prima ancora di giungere qui, regalati da una cugina benestante che li buttava.
Entro in bagno. Osservo la secolare caldaia. Stanotte potrei morire asfissiata per un fantasmagorico guasto a questo vecchio trabiccolo che mio padre non si decide a cambiare. Già vedo i titoli del Resto del Carlino " Madre sciagurata dorme in trasferta e muore asfissiata, le sue ultime memorie sul suo blog".
Apro le vetrinette del bagno. Constato che mi piace quasi morbosamente curiosare nell'intimità altrui. Scoprire quali prodotti usa mio fratello, quale sapone, quale profumo.
La cosa mi fa sentire una ladra in casa mia.
Entro in camera . Quella camera in cui abbiamo dormito assieme per tanti anni.
Sorrido pensando a quanto mi adorava...io e lui così diversi..io vivace , lui così timido e introverso...Lo gestivo come volevo. Un pezzo di pane che rigiravo come un burattino ..Accendo il suo pc. E il suo stereo. Cerco tra i cd. Alex Baroni..
"..aamore..come posso fare...dovrò..cambiareee.."
Devo perdere questo viziaccio di fare miei i testi delle canzoni
Ma mai come in questo momento 'Cambiare' pare scritta per me.
Gironzolo un pò a casaccio sul web . Le finestre sulla strada sono aperte, il rumore del traffico di notte è cosa assai inconsueta per me e tutto sommato piacevole nella sua diversità. Cerco nella cronologia del pc per scoprire a cosa si interessa mio fratello...viaggi...locali...solite cose. Niente di interessante.
Scrivo un paio di mail e poi decido di dormire le poche ore che restano prima che faccia giorno.
In questo letto a una piazza e mezzo che ha recentemente sostituito i due lettini di ferro in cui dormivamo da bambini.
Mamma mi ha fornito precise indicazioni sul dove trovare lenzuolo pulito e federa.
Ma non ho la minima intenzione di mettermi al lavoro.
Sono stanca e in un certo senso.....
....dormire in un letto altrui è cosa che al pensiero mi intriga.
Abbasso le lenzuola , constato che all’apparenza è tutto pulito. E mi sdraio.
Statuarie donne seminude mi osservano dai muri mentre odori sconosciuti penetrano dalle narici quando appoggio la testa sul suo cuscino.
"Sono un ladro, un ladro un ladro d'amore..entrerò senza far rumore.." echeggia nella mente.
Mentre un piacere sottile attraversa il mio corpo che cade nel sonno avvolto dal profumo sconosciuto di queste lenzuola .
Ladra indiscreta di un mondo che mi è appartenuto e che ora non è più mio.

lunedì, maggio 05, 2003

Primavera

Mercoledì 30 aprile
F. dopo la laurea in filosofia è diventato un cuoco di alta cucina. Si è appena diplomato e mercoledì sera giunge a casa mia con gamberoni , patate , spezie , vari ed eventuali al seguito, per preparare per me e per la mia famiglia una cena di prima categoria.
L’appuntamento è fissato per le 17.15. Ma io , non a caso, giungo un’ora in ritardo trovandolo già affaccendato e soprattutto.... incazzato tra i tegami di casa mia.
(Chissà perché ma con gli uomini presuntuosi e stronzi mi viene istintivo recitare la parte della svampita che non sa quello che fa...)
Gli sono affezionata, non posso negarlo. Fosse solo per l'amore che ci ha legati tanti anni fa.
Di quel rapporto poco ormai resta. Più di tutto il ricordo di una sensualità vissuta ai duecento all’ora…..una sensualità che tutt’ora lascia un’ombra inquieta nel suo sguardo, un’ombra che intravedo ogni volta che lui mi fissa, e in quello sguardo ritrovo quell’ardore che un tempo tanto m' agitava.
Si, lo ammetto...Non c’è cosa più bella per me del leggere l’eccitazione nello sguardo di un uomo. Non c’è corpo o immagine sessuale che desti in me più eccitazione di uno sguardo. E lui conosce questa mia debolezza. Sarà per questo che mentre indosso i guanti di lattice per pulire gli scampi egli continua a fissarmi e ogni opportunità è buona per sfiorarmi. Sarà per questo che ogni tanto lo scopro con lo sguardo perso nella mia scollatura. Sarà per questo che quando mi offro di pagare le spese che ha sostenuto per questa cena…mi chiede di farlo come “sò io”.
Resto in silenzio, ammiccando, preziosa, nell’attesa di ricevere segnali ancora più espliciti sul cosa lui voglia da me. Dopo tanti anni.
Dal momento che ormai non mi resta molto da dargli. Giacchè ha da me avuto tutto.
Uscire, dice che vuole solo uscire...
Mentre per me, forse, è giunta l'ora di smettere di fuggire.
Arriva Alex. Quando vede F. fa il gesto di bussare per non disturbare.
Odio queste sue premure. E’ in casa propria. Ci manca solo che debba bussare per segnalare la propria presenza…Nel frattempo la cena è pronta.
E devo ammettere, è effettivamente superlativa.
Verso le 23.30 F. mi chiede di accompagnarlo all’auto. Carico in spalle un po’ di tegami e lo seguo.
E’ buio fuori. I grilli cantano in coro all’unisono. F. si guarda attorno per accertarsi che non ci sia nessuno all'orizzonte. Apro la portiera di destra e poso sul pavimento dell’auto la pila di tegami. Lui è già dentro l’auto. Si allunga verso di me. Mi chiede un bacio.
Lo guardo, arretro, sorrido, sbatto la portiera e rientro in silenzio.
Con un sorriso stronzo sulle labbra.

Venerdì 2 maggio
L' appuntamento è fissato per le 22.30.
Convoco a sua insaputa la Manu –mio perfido angelo custode- e alcuni amici.
F.arriva all’appuntamento e non si aspetta tutte queste persone . E' deluso. Scegliamo il Cohiba , locale cubano, in centro a Bologna.
Seduti tra palme finte e cubane vere ammiccanti e seducenti , scopro nuovamente nella penombra il suo sguardo fisso, puntato su di me.
A serata inoltrata accompagniamo la Manu a casa sua.
F. mi chiede di salire in casa dei miei genitori, a Bologna. Sa che non c’è nessuno. “ "NO, passeggiamo” propongo.
La sera è splendida, i giardini sono deserti, e lungo questo corso d'acqua l'atmosfera è quasi intima.
E finalmente F. vuota il sacco dopo anni di sguardi ,silenzi, e risposte mai date.
Mi racconta che c’è un’immagine erotica che continua a perseguitarlo . E questa immagine ha come soggetto le mie labbra.
"Ah, interessante " dico sarcastica io.
Mi chiede: “ Ma tu pensi ancora a noi?”.
"Mah…in passato mi è capitato "
Lo sto odiando per le banalità che mi sta dicendo e che fanno miseramente crollare l'immagine di intellettuale sensuale che ho di lui.
Deve aver mescolato nel pentolone sensualità, libri e presunzione per estrarne un distillato di volgarità che fino ad ora non avevo mai visto in lui.
Mi basterebbe dirgli che c'è un altro uomo nel mio immaginario per ferirlo.
Lui che presuntuosamente crede di essere protagonista indiscusso dei sogni erotici di tutte le donne che ha sfiorato.
Ma taccio. Sarebbero troppe le sue domande. Troppe le sue critiche. Pietose le sue gelosie.
Mento, ostentando le solite scuse. “La famiglia, il bambino, sono le cose piu importanti”
Ed è vero, queste non sono affatto bugie. Sono anni che per la famiglia ho deciso di sedare ogni mio egoismo personale.
Ma è altrettanto vero che questa routine sta spegnendo ogni entusiasmo, ogni fantasia. Ogni emozione.
Mentre questo sole, questo caldo afoso ... risvegliano prepotentemente i sensi sopiti da questo lungo e freddo inverno.

domenica, maggio 04, 2003

Mi trovo nella semioscurità del mio studio a pensare. Non sono decisamente in vena di comicità forzata, di noiose cronache di viaggio, e nemmeno di taglienti critiche al sistema. Indecisa sul da farsi apro senza troppa spinta l'ormai consunto 'I dolori del giovane Werther' di Goethe.
Cercando qualche appunto o sottolineatura che mi conduca indietro nel tempo, alla ricerca di uno stato d'animo che si avvicini a quello che ora tanto faticosamente mi riesce di esplicitare.....

"Invano tendo le braccia verso di lei al mattino, quando mi desto da sogni opprimenti; invano la cerco nel mio letto la notte, se un beato innocente sogno m'ha illuso, quasi ch'io fossi accanto a lei sul prato e le tenessi la mano e la coprissi di mille baci. Ah, se allora, ancora nel vortice del sonno, brancolo verso lei, e così mi sveglio, un fiume di lacrime mi prorompe dal cuore angustiato , e sconsolato piango il mio buio futuro."

...Non è la prima volta che mi stupisco constatando come Goethe sia riuscito a dare vita a un personaggio tanto somigliante alla sottoscritta..
Piuttosto mi chiedo a cosa serva che io mi affaccendi tanto alla ricerca di parole che diano vita ai sentimenti che provo...quando scrittori eccelsi come lui hanno già ampiamente e esaustivamente descritto i tormenti interiori dell'intera umanità.


giovedì, maggio 01, 2003

PILLOLE DI SAGGEZZA

Dicono che i bambini siano fonte di saggezza e che basta ascoltarli e osservarli per capire la vera natura del bene . Quale migliore occasione , dunque, di questa vacanza per godersi il proprio bimbo??
Io: Lele si parte presto la mattina perchè dobbiamo andare a vedere tante cose.Così poi possiamo tornare presto in hotel e andare in piscina. Ok?
Lele: Sci..perchè …è vero mamma che
…chi dorme non mangia trote ?!?!!?!