
Ho volato decine di volte. Ma l’irrazionale paura del volo ogni volta si ripete .
L'aereo fortunatamente non è caduto nemmeno stavolta, nonostante le jettature del Lele che ad ogni turbolenza mi chiedeva se l’aereo stesse precipitando. Il cuccioletto aveva paura ma a modo suo sapeva crearsi le proprie ancore di salvezza. Protetto dalla cintura che nessuno poteva assolutamente toccargli se non lui medesimo, con le mani accuratamente strette attorno ai braccioli del suo sedile, il Lele si è rilassato quando gli è stato servito il pasto. Si, il pasto, quell'accozzaglia di schifezze che ti propinano quando viaggi e che non riesci mai a rifiutare. Ma la disgrazia più grande del pasto in aereo è che esso rappresenta il momento più claustrofobico del volo. Dal momento in cui ti viene servito sei letteralmente ingabbiato tra il sedile, il tavolino ribaltabile e la montagna di cibi a incastro che una volta scoperchiati non sai più dove mettere. Ok decido io..”Pensiamo prima al Lele”. L’insalata greca lui manco se la guarda di striscio, il pollo freddo manco a pensarci, "IDEA.!" Gli spalmo il burrino sul pane e lo condisco con una bustina di zucchero. Wow, un successo! Bene ora posso dedicarmi al mio pasto.Apro tutti i coperchietti in plastica trasparente, condisco l’insalata cercando accuratamente di mantenere quell’ordine indispensabile affinché non voli tutto per terra…quando il Lele , fagocitato panino e aranciata, sussurra “MAMMA HO LA CACCA”. Azz….Emanuele…sei già un bimbo grande cerca di tenerla stretta..Niente da fare…il Lele inizia ad alzare il volume della voce e la sua voce comincia a tuonare nel bel mezzo della cena “HO LA CAACCAAAAAA!!!!!!”.
Una scoreggia mi convince definitivamente all’azione.
Lo sapevo cazzo. Proprio ora doveva capitare. Si parte per l’ennesima epopea “Cacca in trasferta”.
Si perché bisogna sapere che Lele è stitico . Ma solo quando gioca in casa. La cacca in trasferta invece gli piace.
Il Lele è un esperto conoscitore di tutti i cessi del contado .
Vai al supermercato? “Ho la cacca”. Sei in chiesa per la cresima di tuo nipote “Mamma ho la cacca”.
Ma torniamo sull'aereo..
Cerco di ricomporre il difficile e intricato incastro di scatole e scatolette del mio vassoio pasto. Cerco di ricomporre quella del lele. Cerco di impilarle, e di appiopparle all’Alex che sta taffiando di brutto. Si rovesciano 2 bicchieri di coca cola. Un casino. Dopo varie peripezie accompagnate dal ripetitivo ritornello "MAMMA ho la cacca!!!!"riusciamo a fuoriuscire dai nostri sedili. Ci avviamo verso il bagno. Ma ecco che arrivano le hostess col carrello vivande che è largo quanto l’intera corsia. Dio santissimo..e adesso dove andiamo???Mica possiamo tornare a incastrarci nei nostri posti!!!Ok invertiamo la marcia e viriamo verso il cesso in coda all’aereo invece che versi quello di testa.
Fodero di carta igienica il water vi piazzo il Lele sopra.
Nel frattempo inizia a formarsi la fila fuori dalla porta. Ma il Lele che è di stirpe ‘placida’ come il padre e manco ci pensa a fare una opportuna turbo-cacca.. Impiega almeno 12-13 minuti a raggiungere il risultato. Ma ecco che finalmente l'uovo è fatto. Possiamo tornare ai nostri posti.
Mentre cammino per il corridoio mi torna in mente il primo volo del Lele, 2 anni fa verso la Turchia. 2 anni appena compiuti. Lui che decide di farsi la cacca addosso. Ovviamente durante il pasto. I passeggeri dinanzi , dietro e ai nostri lati che mormorano ‘oddiomio mi sento svenire ’ ‘ma chi è stato’…mentre io e Alex silenziosi sprofondiamo sul sedile… No, questa volta mi sento davvero una missionaria. Ho rinunciato al mio pasto per salvare dall’asfissia decine di persone.
Ci sediamo, sta cominciando la discesa. Il Lele vuole assolutamente indossare il salvagente che la signorina 2 ore prima mostrava da perfetta attrice.
Ennesima lite tra me e lui. Ma ecco la terra che si avvicina, le luci, la pista.. … finalmente si tocca terra.
Siamo a Creta, terra antica , terra di storia , terra contesa per secoli da popoli di ogni razza.
Pratiche di sbarco. Ritiro bagagli. Caos infernale.
Il Lele che mi tira per una manica e sussurra... “Mamma, ho ancora un po’ di cacca”